Nemmeno i sindacati pro-Pechino promuovono più marce per i diritti dei lavoratori per paura di “disordini”. Tutta l’attenzione è ai turisti in arrivo dalla Cina continentale, per i quali la città (tempo permettendo) inaugurerà un nuovo ciclo di spettacoli pirotecnici al porto con un budget senza precedenti.
Il 1 maggio in molti Paesi dell'Asia coincide in queste ore con temperature superiori ai 40 gradi. Condizioni sempre più frequenti che - come spiega uno studio del Global Labor Institute sulle aziende tessili di Bangladesh, Cambogia, Pakistan e Vietnam - rischiano di compromettere salute dei lavoratori e produttività senza adeguati interventi di mitigazione.
Nel giorno in cui anche tra i politici locali abbonda la retorica sul lavoro, in Pakistan e nello Sri Lanka le categorie più indifese hanno provato a far sentire la propria voce. P. Bonnie Mendes: “Anche la Chiesa dovrebbe valorizzare di più la festa di San Giuseppe Lavoratore per difendere la loro dignità”.
Un corso dedicato alla loro tutela si è svolto presso il Caritas Village ha visto la partecipazione di 200 donne. Riconosciuto il significativo contributo dato dalla forza lavoro migrante all'economia nazionale tramite le rimesse.
Oltre cinque milioni quelli in cerca di impiego oltre i 60 anni per sopravvivere. I più in difficoltà quelli delle regioni a nord, est e sud meno sviluppate. A Bangkok “solo” il 25% deve lavorare. Le pensioni pubbliche sono inadeguate, difficile accedere a un fondo pensionistico privato o aziendale.
Con i suoi 200mila lavoratori è una componente importante dell'industria locale, ma non riesce più a essere concorrenziale sui mercati internazionali. A pesare è il crollo del rublo, ma anche il costo del lavoro più alto rispetto a Bangladesh o Vietnam che impone un salto di qualità nella promozione dei propri prodotti.
Un viaggio di 10mila chilometri esaltato da Pechino come occasione di sviluppo (e di rivincita sull'uscita dell'Italia dalla Belt and Road Initiative). Ma il cotone e i pomodori dello Xinjang sono al centro della “politica di alleviamento della povertà attraverso il trasferimento di manodopera”, che secondo numerosi rapporti è una forma di lavoro forzato.
La norma approvata dalla Dieta supera l'attuale sistema di collocamento che finiva per favorire gli abusi. Un nuovo tentativo per contrastare la carenza di madodopera. La maggiore flessibilità data dalla riduzione delle tempistiche e dall'accesso favorito a posizione qualificate: sarà possibile abbandonare posizioni poco remunerative e discriminanti.
A protestare sono i lavoratori che aderiscono al principale sindacato, che associa un quarto dei 125mila dipendenti. Chiedo aumenti salariali, ma anche miglioramenti su ferie e permessi. Nessuna risposta finora da parte dell'azienza, che minimizza l'impatto. Intanto a Seoul è scontro anche sul salario minimo, che i datori di lavoro vorrebbero rimanesse fermo nonostante l'inflazione.
Incuranti della guerra, molti cittadini espatriano nella ex Birmania in cerca di lavoro ma finiscono nelle reti di trafficanti. Almeno 40 liberati negli ultimi giorni, ma a decine sono ancora in condizioni di prigionia. L’appello (vano) a cercare lavoro in agenzie registrate presso l’Ufficio per l’impiego all’estero dello Sri Lanka (Slbfe).
Il dato delle donne in cerca di lavoro all’estero in continuo aumento: dal 40% del periodo pre-pandemia al 46% del 2023. La destinazione principale resta il Medio oriente, dove trovano impiego soprattutto come lavoratrici domestiche. Il governo cerca di invertire la rotta, ma ancora oggi ogni mese pi di mille scelgono di espatriare.
Ad oggi vi sono 2,59 milioni di persone senza un impiego nel Paese, con una particolare incidenza nelle fasce più giovani della popolazione. In continua crescita il dato di quanti espatriano per completare gli studi o migliori occasioni professionali. L’impegno della Chiesa locale nella formazione, partendo dagli istituti tecnici.
La città-Stato che attende l'arrivo di papa Francesco ha varato per la prima volta un piano di riqualificazione per i lavoratori di livello professionale medio basso, più esposti oggi alle difficioltà create dalle difficioltà economiche legate alle trasformazioni alle crisi internazionali. Dall'aprile 2025 sussidi da 6mila dollari singaporeani per sei mesi, accompagnate ad attività formative.
L'amministrazione locale per la prima volta in Giappone ha varato un'ordinanza contro le molestie da parte del pubblico nei confronti dei lavoratori. A spingere ad affrontare il problema alcuni casi di suicidi e malattie mentali sviluppate da vittime di questo tipo di abusi.
Il China Labour Bulletin rilancia alcuni video circolati sui social network cinesi che mostrano operai svenire sfiniti per i turni massacranti nello stabilimento della Foxconn in concomitanza con l'uscita dei nuovi modelli dello smartphone. Straordinari fino a quattro volte sopra il limite stabilito dalla legislazione di Pechino.
Dai docenti agli operai delle raffinerie cresce il malcontento per compensi e condizioni di impiego migliori. Energia ed economia affossano le prospettive di ripresa, in una nazione già segnata dalle sanzioni occidentali. Il costo di beni e servizi essenziali è aumentato anche del 40% negli ultimi mesi. Cresce la pressione sull’amministrazione Pezeshkian.
Dall’inizio del conflitto almeno 16mila lavoratori dall'India per rimpiazzare i blocchi in Cisgiordania e della Striscia. Ingressi destinati ad aumentare grazie a campagne mirate. Nel nord tornano gli agricoltori dalla Thailandia, fra i migranti che hanno pagato di più in termini di vittime e sequestri. Da 165mila a soli 15mila i palestinesi attivi in Israele.
La più colpita è l’isola di Java, in cui si registra un impatto rilevante sul tessuto produttivo. Fra le realtà in crisi il gigante dell’abbigliamento PT Sritex, con circa 11mila esuberi fra i vari reparti e il mancato versamento delle indennità dall’agosto scorso. Il governo promette interventi ma potrebbe saltare l’obiettivo del 5% di crescita per il primo trimestre 2025.
Nel Paese devastato da oltre 10 anni di guerra vi sono giovanissimi, anche di 13 anni, alla guida di taxi o di mezzi pubblici. La speranza di guadagnare anche piccole somme di denaro per sostenere le famiglie impoverite. Onu: la crisi innescata dal conflitto “ha colpito in modo sproporzionato e devastante donne e ragazze”.
Il settore traina l’economia del Bangladesh con l’85% del totale delle esportazioni e un indotto di 47 miliardi di dollari. Tuttavia, molti lavoratori rivendicano il pagamento di numerose mensilità arretrate e i bonus collegati alla festa per la fine del Ramadan. Le vane promesse dei vertici aziendali, con la polizia che reprime le manifestazioni.