All'Angelus un nuovo appello di Francesco alla comunità internazionale per il rispetto del diritto umanitario nei conflitti che insanguinano il mondo: "Basta colpire i civili, basta colpire le scuole, gli ospedali, basta colpire i luoghi di lavoro. Non dimentichiamo che la guerra è sempre una sconfitta".
Oggi, Festa della Santa Famiglia, Francesco ha indicato il nucleo di Nazareth come "modello". Dopo il ritovamento di Gesù al Tempio Maria "non accusa, non giudica, ma cerca di capire". Vicinanza alle famiglie delle almeno 177 vittime dell'incidente aereo di Muan in Corea del Sud. Aperta stamane a Roma la terza Porta Santa del Giubileo presso la basilica di San Giovanni in Laterano.
All'Angelus di oggi, prima domenica di Avvento, Bergoglio condanna la guerra. Sul Libano la richiesta di osservare il cessate il fuoco e l'appello per eleggere il presidente. Ricordata la Siria, dove Aleppo è sotto il controllo dei gruppi jihadisti. E l'Ucraina che si avvicina a un inverno tragico. Il commento al Vangelo sulla speranza: "Dio opera anche in vicende drammatiche".
Nella solennità di Tutti i santi e della proclamazione delle Beatitudini “via della santità”, il pontefice ricorda come la guerra sia “ignobile, perché trionfo della menzogna”. L’appello per il Ciad colpito dal grave attentato terroristico e la comunità valenciana travolta dalla tempesta Dana, “catastrofe ambientale”. Il pensiero alle “153 donne, bambini massacrati nei giorni scorsi a Gaza”.
Ricordato il viaggio apostolico in Asia, che da domani porterà il pontefice in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste e Singapore. Stamattina la preghiera e l'affidamento davanti all’icona della Vergine Salus populi romani, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, Roma. Ricordata la Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato: "Grido della Terra sempre più allarmante".
Nel giorno in cui la Chiesa celebra l’assunzione di Maria al cielo il pontefice ha ricordato che la vita non è un viaggio senza senso, ma un progetto d’amore. La Madonna metafora del “pellegrinaggio terreno” ed esempio di servizio. A conclusione il nuovo appello per la pace in Ucraina e in Terra Santa, la “preoccupazione” per la situazione umanitaria a Gaza e gli incendi in Grecia.
Nella basilica di San Pietro la celebrazione con la benedezione dei palli dei 42 arcivescovi nominati nell'ultimo anno. All'Angelus: "Se non è servizio l'autorità diventa dittatura". Diffusi dalla Santa Sede i dati dell'Obolo di San Pietro dello scorso anno: raccolti 48,4 milioni di euro per la carità del papa, in Asia 33 dei progetti finanziati.
Dopo la preghiera mariana dell'Angelus l'appello a pregare per la pace in Ucraina, Palestina, Israele e nel nord del Congo: "Occorre negoziare". La memoria dei "fratelli francescani": "Onorano la Chiesa di Roma". Il commento al Vangelo: Gesù "ci fa coraggiosi".
L'appello al Regina Caeli nel nome del Risorto "che ci vuole liberi". La solennità dell'Ascensione che oggi si celebra in Italia ispiri la domanda: "È vivo in me il desiderio della vita eterna?". L'orizzonte della "sapienza del cuore" nella Giornata delle comunicazioni sociali e la riconoscenza verso tutte le mamme nel giorno della loro festa
Le notizie del giorno: decine di morti in un raid israeliano nei pressi di Damasco, mentre il governo Netanyahu rischia la crisi sull'arruolamento degli ultra-ortodossi. Uno degli arrestati per la strage del Krokus Hall a Mosca frequentava la moschea Fatikh a Istanbul. Bangkok vuole legalizzare i casinò. A Pampanga filippino si fa crocifiggere per la trentacinquesima volta nel giorno del Venerdì Santo.
Bergoglio all'Angelus chiede di continuare sulla via dei negoziati per un "immediato cessate il fuoco" e per la liberazione degli ostaggi. Ma anche che ci sia garanzia di "accesso sicuro" agli aiuti umanitari. Sul disarmo: "un dovere" che richiede il coraggio di tutta la "famiglia delle Nazioni".
Bergoglio al termine della preghiera mariana ha ricordato l'anniversario della guerra in Ucraina: "Quante vittime, feriti, distruzioni". Ha auspicato una "soluzione diplomatica" che porti alla pace. Rivolto uno sguardo sofferente anche alla Rep. Democratica del Congo e alla Nigeria. Vicinanza al popolo della Mongolia per l'ondata di freddo record.
Oggi, dopo la recita dell'Angelus, Bergoglio ha riportato le parole del Vicario della Custodia di Terra Santa. "Non abbiamo ancora, nell'umanità intera, una educazione che fermi ogni guerra", ha affermato. Lanciato un appello a coloro che detengono il potere nei conflitti: "Guerra non è la via per risolverli".
All'Angelus nell'ultimo giorno del 2023 l'appello affinché "chi ha interessi in questi conflitti ascolti la voce della coscienza". Nella festa della Sacra Famiglia l'invito a "difendere e sostenere sempre la famiglia, cellula fondamentale della società". Il ricordo di Benedetto XVI a un anno dalla morte: "Ha servito la Chiesa con amore e sapienza, dal Cielo ci accompagna".
Francesco all'Angelus è tornato ad affacciarsi dalla finestra su piazza San Pietro e a pronunciare personalmente la sua riflessione. Nel pomeriggio l'omaggio alla Madonna in piazza di Spagna, con la preghiera per la pace in Ucraina, in Palestina e Israele e nelle altre terre afflitte dalla guerra. Annunciata una nuova Giornata mondiale dedicata ai bambini che sarà celebrata per la prima volta a Roma il 25 e 26 maggio 2024.
A conclusione della preghiera mariana il pontefice ha ricordato la messa di domani per i defunti dal Rome War Cemetery. E rinnovato l’invito a pregare per le popolazioni che soffrono per i conflitti di oggi, in particolare Ucraina, Palestina e Israele. Nella festa di Tutti i santi ha sottolineato le due caratteristiche della santità: un dono “per tutti” e un cammino “da fare insieme”.
Francesco all'Angelus ha invitato diocesi e parrocchie a essere "cuori ardenti e piedi in cammino". Vicinanza all'ospedale anglicano e alla chiesa greco-ortodossa colpite dai bombardamenti negli ultimi giorni. "Fratelli, fermatevi. Si aprano spazi per gli aiuti umanitari".
Nuovo appello di Francesco all’Angelus che è tornato a chiedere anche la liberazione degli ostaggi. “Già sono morti moltissimi, per favore non si versi altro sangue innocente”. Ai fedeli di tutto il mondo l'invito a unirsi alla Giornata di preghiera e digiuno indetta dalla Chiesa di Terra Santa per martedì 17 ottobre. E sul Nagorno Karabakh: le autorità e la popolazione locale rispettino i monasteri ei luoghi di culto “segno di una fraternità che rende capace di vivere insieme nelle differenze”.
L’appello all’Angelus sulla drammatica situazione di decine di migliaia di sfollati dall’enclave nell’Azerbaigian. Nel mese di ottobre l’invito a pregare il Rosario per la pace e per l’evangelizzazione dei popoli. Il 6 novembre Francesco incontrerà bambini da tutto il mondo “per imparare da loro, a cui appartiene il Regno di Dio”.
A conclusione della preghiera mariana il pontefice ha ricordato la partecipazione a “Rencontres Méditerranéennes”. Una “bella iniziativa” per “promuovere percorsi di pace”. L’invito a pregare per il popolo ucraino e ogni terra “insanguinata” dalla guerra. Nel Vangelo il tema del “perdono”, che è la via per disinnescare la rabbia e guarire tante malattie del cuore che contaminano la società”.
All'Angelus Francesco ha citato l'esempio dei coniugi polacchi uccisi nel 1944 con i loro 7 figli dai nazisti per aver dato rifugio agli ebrei e che oggi sono stati proclamati beati. La vicinanza nella preghiera al "caro popolo del Marocco" colpito dal devastante terremoto. Nel commento alla liturgia di oggi la via di un'autentica correzione fraterna, antidoto alla "peste del chiacchiericcio".
Francesco all'Angelus ha invitato i fedeli a pregare per il suo viaggio nel cuore dell'Asia che inizia il 31 agosto. "Gesù non vuole essere un protagonista della storia ma dell'oggi di ciascuno"
All'Angelus l'invito di Francesco alla preghiera "per l'Ucraina e tutte le regioni lacerate dalla guerra, che sono tante". Dalla contemplazione della Vergine che sale al Cielo il messaggio che il servizio al prossimo e la lode a Dio sono i segreti di una vita che vince la morte.
L'accorato appello di Francesco al termine dell'Angelus: "Colpire il grano è una grave offesa a Dio perché è un suo dono per sfamare l'umanità". A tutti l'invito a "non sprecare il tempo e la libertà per cose da niente", ma "cercare Gesù, la perla preziosa".
Fra gli asiatici nel concistoro del 30 settembre, alla vigilia del Sinodo, il vescovo di Penang mons. Sebastian Francis. Il “dolore” del pontefice per le nuove violenze in Terra Santa, l’auspicio per la ripresa di un “dialogo diretto”. All’Angelus Francesco ricorda le “cose” che Dio ha “nascosto” ai sapienti e rivelato ai “più piccoli” che le sanno “accogliere”.
All'Angelus l'invito a non stancarsi di pregare per la pace, ricordando anche le vittime delle guerre dimenticate che insanguinano il mondo. Il profeta "non è chi predice il futuro, ma ciascuno di noi quando in forza del Battesimo indica agli altri Gesù. Per questo nella Chiesa anche il più piccolo ha qualcosa di importante da dire".