Alla conferenza dell'Onu in corso a Dubai il presidente dello Sri Lanka ha proposto due iniziative: la costituzione del Forum dei Paesi del Sud del mondo affinché possano esercitare un peso politico nel dialogo con i Paesi del Nord e la creazione sull’isola di un’ateneo che lavori esclusivamenti sul tema del riscaldamento globale.
Il leader Onu ricorda i ghiacci che si sciolgono in Antartide e sulle vette del Nepal. Un “sintomo” del male che “mette in ginocchio il clima”. Gli Emirati, padroni di casa, stanziano un fondo da 30 miliardi di dollari. Il segretario di Stato Vaticano interverrà a nome del pontefice costretto a disertare per problemi di salute. L’ambiente tema di dialogo interreligioso.
Si è conclusa ieri nella capitale indiana la conferenza #we4resilience, una due giorni per capire come affrontare i disastri provocati dai cambiamenti climatici. All’evento - tenutosi proprio mentre si apre a Dubai la COP28 - hanno partecipato decine di cooperanti, sacerdoti e beneficiari dei progetti attuati dalla Caritas insieme ad altri partner. L’attenzione è stata posta su un approccio globale che tenga in considerazione le esperienze delle comunità vulnerabili.
A Bangalore in corso un seminario promosso dai vescovi sulla prospettiva dell'ecologia integrale in India. L'intervento introduttivo dell'arcivescovo di Hyderabad: "La cura ecologica integrale non è solo un’idea; è un'espressione viva del nostro amore per Dio e del nostro amore per il prossimo, sia vicino che lontano".
In Uzbekistan in corso la Conferenza dell'Onu su questo fenomeno sottovalutato, in forte crescita e con un impatto grave sulla salute. L'Asia Settentrionale e Centrale tra le aree maggiormente colpite al mondo, con il mare d'Aral - ormai prosciugato - tra le principali fonti. Secondo gli esperti in molti casi sono conseguenze di attività umane e per questo diventano fondamentali gli interventi per la mitigazione.
Mons. Martinelli sul'appuntamento che tra due settimane a Dubai vedrà anche la presenza di papa Francesco. Ecologia e clima diventano oggi “elemento di catechesi”, soprattutto in terra d’Arabia. Ad Abu Dhabi già stilato un documento dei leader religiosi. Le fedi possono “convergere sui temi ecologici”, trovando “terreno fertile di incontro, confronto, dialogo e conoscenza” che abbraccia anche “il patrimonio spirituale e dottrinale”.
A 5 anni dalla Dichiarazione di Manado, si consolida il Forum degli Stati arcipelagici e insulari (AIS) che riunisce 51 Paesi di tutto il mondo. Riuniti in Indonesia - il Paese in assoluto con il più alto numero di isole - hanno rilanciato l'impegno ad aumentare la solidarietà e la cooperazione su grandi sfide come la lotta all'inquinamento degli oceani, la sostenibilità nella pesca e nel turismo e la gestione delle emergenze.
P. Robert Athickal, fondatore e direttore di Tarumitra attiva in 23 stati del gigante asiatico, sottolinea i passaggi salienti dell’esortazione apostolica. “Amici degli alberi” in sanscrito, l’associazione ambientalista cattolica è impegnata nella conservazione della biodiversità e sui temi ecologici.
L’evento di ieri occasione anche per inaugurare la sede locale del Muslim Council of Elder, che lavorerà a contatto con le altre realtà in Malaysia e Pakistan. L’attenzione ai temi ambientali e all’ecologia, nella prospettiva della Cop28 in programma a Dubai e della Laudate Deum, impegno comune di cristiani e musulmani. Il contributo della Chiesa con gli Eco Camp Bandung.
P. Eugene Vincent de Jesus ha dato vita nel 2021 a una moderna laura consacrata a Maria Mediatrice che mette insieme la vita monastica e la promozione di stili di vita in armonia con l'ambiente. In dialogo anche con gli agricoltori che vivono nella regione circostante.
Interi quartieri sono stati allagati bloccando il traffico per almeno tre ore. Il problema riguarda i canali di drenaggio dell'acqua: i condotti minori spesso vengono bloccati mandando in tilt l'intero sistema. Le cause risiedono nella riduzione del suolo naturale, nell'aumento degli insediamenti illegali e nella scarsa manutenzione.
Nel suo ultimo rapporto la Mekong River Commission segnala passi avanti nella qualità delle acque dopo che il fronte comune formato da Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam ha frenato la realizzazione di nuove dighe cinesi. Ma le minacce per questo ecosistema - ammonisce l'agenzia intergovernativa - rimangono elevate. E vanno date certezze alle popolazioni rivierasche.
Per i residenti e per i gruppi ambientalisti è illegale e rischia di devastare l’ecosistema dell’area. La struttura sorge nei pressi di una riserva protetta. I vertici affermano di disporre di tutte le autorizzazione necessarie. L’obiettivo dell’azienda in un primo momento è esportare carbone in Giappone, Corea del Sud e in Cina, per poi allargare il mercato ad altri Paesi.
Finora si è registrata la morte di almeno 30 persone e lo sfollamento di circa un milione e mezzo. La provincia di Hebei ha dovuto sopportare alcune delle conseguenze più pesanti a causa delle presenza di zone di controllo che permettono di deviare le acque dalle città più popolate. Le parrocchie legate alla Chiesa cattolica cinese in prima linea nel portare aiuti.
Il progetto devierà il fiume Ciliwung riducendo l'impatto delle alluvioni di circa il 60%. Tuttavia il presidente indonesiano Joko Widodo ha precisato che sono ancora molti i progressi da fare per mettere in totale sicurezza la città.
La stagione secca è stata particolarmente intensa e la siccità ha colpito i raccolti, hanno spiegato le autorità. Ma secondo gli esperti la situazione è stata esacerbata anche dall'infefficenza amministrativa della provincia, dove da tempo gruppi di ribelli chiedono la separazione dall'Indonesia. Da giugno sono sei i morti, mentre negli ultimi 20 anni questa situazione si è ripetuta almeno sei volte.
Le notizie del giorno: in un raid israeliano a Nablus un morto e quattro feriti palestinesi. Una sparatoria ha sconvolto la Nuova Zelanda a poche ore dall’inizio del mondiale di calcio femminile. Onu: inverni sempre più rigidi in Mongolia, i pastori nomadi rischiano il collasso socio-economico. La missione a Washington del card. Zuppi per la pace in Ucraina.
Lo Sri Lanka è al 4° posto a livello mondiale per la distruzione delle foreste primarie. Secondo gli ambientalisti, a essere colpiti saranno addirittura 39 parchi nazionali. Le infrastrutture attraverseranno anche le valli dei fiumi Kelani, Kalu, Bentara e Nilwala, zone in cui gli agricoltori stanno già facendo i conti con gli effetti del cambiamento climatico.
Inondazioni e frane hanno colpito in particolare lo Stato dell’Himachal Pradesh. Anche a Delhi preoccupa il livello del fiume Yamuna. Il vescovo di Simla-Chandigarh ad AsiaNews: "I poveri i più colpiti. Ho chiesto a tutte le comunità di dare ospitalità e cibo alle persone sfollate e mettere a disposizione le cliniche cattoliche per i feriti".
Il problema riguarda le colture kharif, quelle coltivate nel periodo dei monsoni. Al momento le precipitazioni sono carenti, ma chi l'anno scorso ha sofferto per gli scarsi raccolti non è stato assistito dal governo, a differenza del passato. La causa risiede nelle modifiche al Manuale nazionale per la gestione della siccità, che hanno reso più complicato dichiarare lo stato di emergenza.
Nei giorni scorsi la Cina ha annunciato l’introduzione dell'obbligo di una approvazione speciale governativa per l’esportazione di germanio e gallio. Due metalli fondamentali nella produzione di microchip, fibre ottiche e pannelli solari. Sullo sfondo lo scontro a tutto campo con Washington e gli equilibri - precari - nel commercio globale. Ma l’embargo può essere un’arma a doppio taglio.
Il caso di Sabei e Mandei, la cui vita è legata al corso dei fiumi: la loro sopravvivenza nel Paese è a rischio. Uno squilibrio demografico rischia di innescare un caos a livello sociale e politico, alimentando i conflitti. Il ruolo di Turchia e Iran nello sfruttamento dei fiumi. Il processo di desertificazione ha raggiunto il 70% del territorio iracheno.
In una ventina di località nella regione di Aktjubinsk le dune ricoprono persino i pali della luce. Molti se ne sono andati, ma c'è anche chi non intende abbandonare le proprie case e passano la giornata a ruipulire le parti essenziali. Tra fine aprile e a novembre in questa zona le tempeste di sabbia sono usuali, ma quest’anno sono particolarmente invasive e nessuna protezione sembra sufficiente.
Nei principali bacini idroelettrici del Paese l'acqua è scesa a un livello allarmante per cui le centrali non riescono a garantire il pieno funzionamento. In difficoltà sono le aziende del settore manifatturiero ma anche pescatori e agricoltori. Il governo ha presentato un piano per lo sviluppo energetico, ma restano molti dubbi sulla reale fattibilità.
Il 27% del territorio è oggi arido a causa del peggioramento della qualità del suolo, con rischi pesanti sulla sicurezza alimentare. In aumento anche le tempeste di sabbia. A un recente forum tenutosi nella Mongolia Interna, il presidente ha rilanciato l'impegno per la "Grande muraglia verde" con l'obiettivo di portare la superficie forestale al 30%. Una partita che ha riflessi anche fuori dalla Cina andandosi a intrecciare con la Belt and Road Initiative.
L'obiettivo del regno è tornare al livello di visitatori pre-pandemia continuando a preservare le risorse naturali. Sforzi che potrebbero comunque rivelarsi vani a causa del riscaldamento globale: secondo un nuovo rapporto i ghiacciai dell'Himalaya si stanno sciogliendo a una velocità allarmante.
L’11enne ha trascorso cinque giorni in Italia in concomitanza con la Giornata mondiale dell’ambiente. Al pontefice la richiesta di aiuto per fermare gli scontri tra i Meitei e i gruppi tribali nello Stato del nord-est. La ragazza vuole impegnarsi per la costruzione di una scuola gratuita e aperta ai figli delle vittime di entrambe le parti in lotta: “Sarà un simbolo di pace per tutto il mondo".
I sovraccarichi rischiano di gravare sulla rete elettrica nazionale. Il governo ha chiesto anche agli industriali di ridurre le attività nelle ore di punta. Il Vietnam e altri Paesi della regione hanno sperimentato temperature record fino a 45 gradi.
L'allarme lanciato da Fao e World Food Programme. Gli effetti a lungo termine delle alluvioni della scorsa estate, da cui il Paese deve ancora riprendersi, si intrecciano con l'instabilità politico-finanziaria. La mancanza di valuta estera e il deterioramento del potere d'acquisto impediscono di importare e comprare generi alimentarli, facendo al contrario aumentare l'inflazione.
La Mongolia è nota per la sua crescente vulnerabilità al degrado del territorio: secondo alcuni dati il fenomeno colpisce il 76% della superficie del Paese. Tra le cause l'industria mineraria che continua a crescere alimentata proprio dalla domanda delle materie prime su cui si punta per la transizione ecologica. La Conferenza Onu sarà l'occasione per porre il tema della sostenibilità.