Il settore traina l’economia del Bangladesh con l’85% del totale delle esportazioni e un indotto di 47 miliardi di dollari. Tuttavia, molti lavoratori rivendicano il pagamento di numerose mensilità arretrate e i bonus collegati alla festa per la fine del Ramadan. Le vane promesse dei vertici aziendali, con la polizia che reprime le manifestazioni.
Nel Paese devastato da oltre 10 anni di guerra vi sono giovanissimi, anche di 13 anni, alla guida di taxi o di mezzi pubblici. La speranza di guadagnare anche piccole somme di denaro per sostenere le famiglie impoverite. Onu: la crisi innescata dal conflitto “ha colpito in modo sproporzionato e devastante donne e ragazze”.
La più colpita è l’isola di Java, in cui si registra un impatto rilevante sul tessuto produttivo. Fra le realtà in crisi il gigante dell’abbigliamento PT Sritex, con circa 11mila esuberi fra i vari reparti e il mancato versamento delle indennità dall’agosto scorso. Il governo promette interventi ma potrebbe saltare l’obiettivo del 5% di crescita per il primo trimestre 2025.
Dall’inizio del conflitto almeno 16mila lavoratori dall'India per rimpiazzare i blocchi in Cisgiordania e della Striscia. Ingressi destinati ad aumentare grazie a campagne mirate. Nel nord tornano gli agricoltori dalla Thailandia, fra i migranti che hanno pagato di più in termini di vittime e sequestri. Da 165mila a soli 15mila i palestinesi attivi in Israele.
Dai docenti agli operai delle raffinerie cresce il malcontento per compensi e condizioni di impiego migliori. Energia ed economia affossano le prospettive di ripresa, in una nazione già segnata dalle sanzioni occidentali. Il costo di beni e servizi essenziali è aumentato anche del 40% negli ultimi mesi. Cresce la pressione sull’amministrazione Pezeshkian.
Il China Labour Bulletin rilancia alcuni video circolati sui social network cinesi che mostrano operai svenire sfiniti per i turni massacranti nello stabilimento della Foxconn in concomitanza con l'uscita dei nuovi modelli dello smartphone. Straordinari fino a quattro volte sopra il limite stabilito dalla legislazione di Pechino.
L'amministrazione locale per la prima volta in Giappone ha varato un'ordinanza contro le molestie da parte del pubblico nei confronti dei lavoratori. A spingere ad affrontare il problema alcuni casi di suicidi e malattie mentali sviluppate da vittime di questo tipo di abusi.
La città-Stato che attende l'arrivo di papa Francesco ha varato per la prima volta un piano di riqualificazione per i lavoratori di livello professionale medio basso, più esposti oggi alle difficioltà create dalle difficioltà economiche legate alle trasformazioni alle crisi internazionali. Dall'aprile 2025 sussidi da 6mila dollari singaporeani per sei mesi, accompagnate ad attività formative.
Ad oggi vi sono 2,59 milioni di persone senza un impiego nel Paese, con una particolare incidenza nelle fasce più giovani della popolazione. In continua crescita il dato di quanti espatriano per completare gli studi o migliori occasioni professionali. L’impegno della Chiesa locale nella formazione, partendo dagli istituti tecnici.
Il dato delle donne in cerca di lavoro all’estero in continuo aumento: dal 40% del periodo pre-pandemia al 46% del 2023. La destinazione principale resta il Medio oriente, dove trovano impiego soprattutto come lavoratrici domestiche. Il governo cerca di invertire la rotta, ma ancora oggi ogni mese pi di mille scelgono di espatriare.
Incuranti della guerra, molti cittadini espatriano nella ex Birmania in cerca di lavoro ma finiscono nelle reti di trafficanti. Almeno 40 liberati negli ultimi giorni, ma a decine sono ancora in condizioni di prigionia. L’appello (vano) a cercare lavoro in agenzie registrate presso l’Ufficio per l’impiego all’estero dello Sri Lanka (Slbfe).
A protestare sono i lavoratori che aderiscono al principale sindacato, che associa un quarto dei 125mila dipendenti. Chiedo aumenti salariali, ma anche miglioramenti su ferie e permessi. Nessuna risposta finora da parte dell'azienza, che minimizza l'impatto. Intanto a Seoul è scontro anche sul salario minimo, che i datori di lavoro vorrebbero rimanesse fermo nonostante l'inflazione.
La norma approvata dalla Dieta supera l'attuale sistema di collocamento che finiva per favorire gli abusi. Un nuovo tentativo per contrastare la carenza di madodopera. La maggiore flessibilità data dalla riduzione delle tempistiche e dall'accesso favorito a posizione qualificate: sarà possibile abbandonare posizioni poco remunerative e discriminanti.
Un viaggio di 10mila chilometri esaltato da Pechino come occasione di sviluppo (e di rivincita sull'uscita dell'Italia dalla Belt and Road Initiative). Ma il cotone e i pomodori dello Xinjang sono al centro della “politica di alleviamento della povertà attraverso il trasferimento di manodopera”, che secondo numerosi rapporti è una forma di lavoro forzato.
Con i suoi 200mila lavoratori è una componente importante dell'industria locale, ma non riesce più a essere concorrenziale sui mercati internazionali. A pesare è il crollo del rublo, ma anche il costo del lavoro più alto rispetto a Bangladesh o Vietnam che impone un salto di qualità nella promozione dei propri prodotti.
Oltre cinque milioni quelli in cerca di impiego oltre i 60 anni per sopravvivere. I più in difficoltà quelli delle regioni a nord, est e sud meno sviluppate. A Bangkok “solo” il 25% deve lavorare. Le pensioni pubbliche sono inadeguate, difficile accedere a un fondo pensionistico privato o aziendale.
Un corso dedicato alla loro tutela si è svolto presso il Caritas Village ha visto la partecipazione di 200 donne. Riconosciuto il significativo contributo dato dalla forza lavoro migrante all'economia nazionale tramite le rimesse.
Nel giorno in cui anche tra i politici locali abbonda la retorica sul lavoro, in Pakistan e nello Sri Lanka le categorie più indifese hanno provato a far sentire la propria voce. P. Bonnie Mendes: “Anche la Chiesa dovrebbe valorizzare di più la festa di San Giuseppe Lavoratore per difendere la loro dignità”.
Il 1 maggio in molti Paesi dell'Asia coincide in queste ore con temperature superiori ai 40 gradi. Condizioni sempre più frequenti che - come spiega uno studio del Global Labor Institute sulle aziende tessili di Bangladesh, Cambogia, Pakistan e Vietnam - rischiano di compromettere salute dei lavoratori e produttività senza adeguati interventi di mitigazione.
Nemmeno i sindacati pro-Pechino promuovono più marce per i diritti dei lavoratori per paura di “disordini”. Tutta l’attenzione è ai turisti in arrivo dalla Cina continentale, per i quali la città (tempo permettendo) inaugurerà un nuovo ciclo di spettacoli pirotecnici al porto con un budget senza precedenti.
Su pressione degli imprenditori locali il Parlamento vuole attenuare le norme stringenti sulla salvaguardia del mare e sulle condizioni di lavoro nei pescherecci, spesso legate ai traffici di esseri umani. La legge attuale era stata varata nel 2015 su pressione dell'Unione europea che minacciava la messa al bando dei prodotti ittici locali. Ma ora, con la produzione industriale in crisi, la Thailandia spera di recuperare terreno "liberalizzando" il settore.
La stragrande maggioranza si trova in Russia e nella Repubblica popolare cinese, nonostante sia vietato dall'embargo contro il programma nucleare nordcoreano. Una parte del loro stipendio viene trattenuta dalle agenzie che li hanno fatti espatriare e va a finanziare il governo nord-coreano che vorrebbe portare questo contingente a quota 400mila.
I dati raccolti da İsig parlano di 1932 “morti bianche” lo scorso anno, di cui 54 minorenni. Per l’anno in corso già superata la doppia cifra, con un trend in aumento rispetto al passato. Il maggior numero di incidenti nella stagione estiva, quando i bambini sono impiegati nel settore agricolo. Nel mirino il sistema di apprendistato Mesem del ministero dell’Istruzione.
Un nuovo rapporto dell'Ilo riporta sotto i riflettori la piaga di ragazzi e ragazze sotto i 15 anni costretti a lavorare nei campi a temperature rigidissime d'inverno e caldissime d'estate, esposti ai rischi legati all'utilizzo massiccio di prodotti chimici. Pratiche in vigore fin dai tempi dell'eocnomia pianificata sovietica.
Nell’ultimo decennio oltre 110mila thailandesi sono partiti verso Svezia e Finlandia, attratti dalla promessa di salari elevati e buone condizioni di lavoro per trovarsi spesso invece sfruttati e intrappolati dal debito con gli intermediari. Una piaga su cui il governo di Bangkok non interviene per non perdere opportunità di lavoro e turisti europei.
Lo rivela una ricerca della Japan External Trade Organization (Jetro) nelle nazioni dell’area in cui sono presenti imprese del Sol Levante. Gli stipendi non bastano nemmeno per coprire i costi di un alloggio. Il 60% delle aziende giapponesi decide di investire per il basso costo del lavoro. L’esodo all’estero di personale qualificato.
Una distribuzione inadeguata degli immigrati nei vari settori ha reso necessaria la revisione dei rapporti con 15 nazioni. Interessati 2,2 milioni di persone, provenienti soprattutto da Bangladesh e Nepal e finiti in un limbo. Nel mirino la pratica del lavoro forzato o il mancato pagamento dei compensi.
L'Ufficio nazionale di statistica è tornato a diffondere il dato sospeso dall'estate scorsa. Ma la discesa dal 21,3 al 14,9% è legata solo al fatto che dal computo è stato tolto chi "deve pensare a studiare". Intanto la crescita al 5,2% nel 2023 sbandierata dal premier Li Qiang non convince i mercati.
A 30 anni dall’indipendenza Dušanbe non ha saputo ancora creare meccanismi di difesa per i propri concittadini all’estero. Dall’inizio della guerra in Ucraina è aumentata la “pressione” sui migranti tagichi nella Federazione russa. La richiesta di una “amnistia migratoria” per scongiurare espulsioni come quelle di Anis, finito in una retata della polizia a Mosca.
Originario dello Yunnan, con la fidanzata Li Tingyu aveva dato vita al blog "Not News" che aveva documentato 30mila manifestazioni. Finito nel mirino delle autorità ha scontato quattro anni di carcere, subendo anche maltrattamenti. La soddisfazione di Reporter senza frontiere che ha tenuto viva l'attenzione su di lui.