Fra i fermati il pastore Li Yingqiang e altri tre fedeli. Le autorità hanno disposto la detenzione amministrativa di 14 giorni per i “disturbatori”, ma con tutta probabilità il provvedimento sarà convertito in “penale” senza rilascio. Nel Guangzhou prelevata una 30enne cristiana per aver sviluppato una applicazione dedicata alla musica religiosa.
Il Wuc ha promosso manifestazioni per rendere omaggio alle vittime della più violenta repressione attuata da Pechino contro la minoranza musulmana. Attivista denuncia “politiche” che “risultano in “crimini contro l’umanità e genocidio”. Nessun musulmano dallo Xinjiang ha potuto partecipare all’Hajj. Campi di “sinicizzazione” e “rieducazione” durante la festa di Eid.
La denuncia dell’ong evangelica China Aid: a un cristiano cinese che utilizzava il traduttore automatico per leggere informazioni sulla Riforma protestante è arrivato un duro avviso dell’ente per la gestione di internet sulla “necessità di adattare qualsiasi religione al socialismo cinese”. Un volto digitale della repressione contro le “chiese domestiche” che non sottostanno al movimento patriottico.