La denuncia di un nuovo rapporto: proventi illegali stimati in 12,5 miliardi di dollari in un Paese dove il Pil nello stesso periodo ha sfiorato i 30 miliardi. Il dilagare di questi traffici allontana gli investitori stranieri, indebolendo la crescita economica. Mentre gli interventi repressivi delle autorità devono fare i conti con il coinvolgimento di molti cittadini cinesi "coperti" dagli interessi di Pechino in Cambogia.
Smantellata una struttura a Pasay con medici e infermieri cinesi e vietnamiti. Secondo gli inquirenti in queste strutture vengono portati gli schiavi delle truffe on line che si ammalano o subiscono torture, ma vengono utilizzati anche dai latitanti per interventi chirurgici attraverso cui cambiare il proprio aspetto fisico e sfuggire ai controlli.
Incuranti della guerra, molti cittadini espatriano nella ex Birmania in cerca di lavoro ma finiscono nelle reti di trafficanti. Almeno 40 liberati negli ultimi giorni, ma a decine sono ancora in condizioni di prigionia. L’appello (vano) a cercare lavoro in agenzie registrate presso l’Ufficio per l’impiego all’estero dello Sri Lanka (Slbfe).
Fermato il più noto tra i giornalisti indipendenti cambogiani ancora in attività nonostante la repressione. Il probabile pretesto i post pubblicati sui social network sui danni ambientali provocati da alcune cave di pietra, bollati dalle autorità come notizie che creano “disordine sociale”. Ma Dara è molto attivo anche nelle denunce sugli schiavi dei network transfrontalieri delle truffe on line. Con lui sono diventati ormai un centinaio i prigionieri politici in Cambogia.