Di 300 sacerdoti che a marzo 2022 avevano firmato un appello contro l’invasione pochi oggi possono sostenere posizioni pacifiste. Alcuni sono stati sospesi, altri cacciati, i più silenziati. I difficili rapporti con la comunità, il controllo russo e i sentimenti di ostilità dell’Ucraina che non crede “nei russi buoni”. L’ortodossia russa rischia di non sopravvivere a Putin.
Il politico di opposizione dalla sua prigionia ha diffuso un articolo sulla Chiesa e la guerra di Mosca a Kiev. La posizione del patriarcato contraddice non solo i fondamenti della fede, ma anche i suoi stessi documenti ufficiali. I sacerdoti puniti perché invocano la pace. La gratitudine verso quanti, anche religiosi, si ribellano al conflitto “indipendentemente dalle conseguenze”.
L'appello di Kirill a tutti i capi delle Chiese ortodosse contro il divieto della giurisdizione russa dell'ortodossia in Ucraina sancito dal parlamento di Kiev è rimasto senza risposte. Mentre di fronte all'invio del metropolita Tikhon in Crimea, sulla linea più calda del fronte, molti si chiedono se si tratti dell’ennesima punizione o di una possibile esaltazione della sua figura, a livello ecclesiastico e politico.
A Mosca l'assemblea degli igumeni e delle igumene della Chiesa ortodossa russa. Assenti i rappresentanti dei monasteri ucraini. il metropolita di Nižnij Novgorod Georgij: "Anche se il nemico del genere umano cerca di dividerci, presto vivremo come prima secondo le tradizioni dei nostri padri”.
Il leader del Cremlino ha accolto il dittatore di Pyongyang per trattare armi e tecnologia di basso livello. La distanza di Xi Jinping dai due “teppisti” e il gergo da “malavita” usato dal presidente russo nell’incontro. Il sostegno “materiale e spirituale” alla guerra santa del patriarca Kirill.
La festa nazionale del Battesimo della Rus’ di Kiev, che si celebra il 28 luglio, diventa il resoconto di tutto il periodo post-sovietico, che in sette lustri - dall’unità universale dei popoli e delle Chiese - giunge oggi sull’orlo della terza guerra mondiale. Ritorna all'anno zero anelando un tempo di pace e perdono, come descritto dalle procedure dei giubilei vetero-testamentari.
Esponenti della Chiesa Upz, ancora formalmente legata a Kirill, hanno scritto un appello al loro metropolita: "Che cosa rispondiamo a questa tragedia?". Il silenzio di Onufryj mentre il metropolita di Odessa, conosciuto come paladino della fedeltà a Mosca, ora dice: "L'operazione militare speciale non può giustificare l'assassinio e la violenza".
Il metropolita Šio ricoverato per una settimana in ospedale con sostanze sopette rilevate nel suo sangue. Già nel 2017, quando il patriarca Ilja II lo aveva nominato come suo braccio destro, erano emersi contrasti interni. Del resto le lotte intestine hanno una lunga storia sotto le cupole di Tbilisi, dove perfino Stalin da giovane seminarista aveva sognato la carriera ecclesiastica.
Per rafforzare lo spirito del patriottismo ortodosso Putin ha rotto ogni indugio, decidendo di restituire a titolo definitivo la celebre icona alla Chiesa di Kirill. Non importa se l’esposizione nel monastero della Santissima Trinità potrebbe ridurla in polvere. Ma l’idea di usare un’icona per giustificare la santità del potere assoluto non è affatto nuova.
Ignazio Efrem II ha incontrato i rappresentanti delle altre Chiese cristiane. Si tratta della prima visita di un patriarca di questa Chiesa ortodossa dopo la guerra dei Sei giorni del 1967. Per l'arcivescovo Mor Anthimos Jack Yakoub, vicario patriarcale della regione, si tratta di una circostanza storica.
Sacerdote del patriarcato del Mosca fortemente critico dell'invasione dell'Ucraina in occasione delle festività pasquali ha diffuso un video con letture e invocazioni in lingua locale: "Da tempo non siamo più una colonia russa, e dobbiamo lottare per il nostro futuro, quello di una nazione multietnica”.