In Medio oriente è diretto il 25% del totale delle esportazioni di tè. E il 60% delle rimesse private viene dagli 1,5 milioni di migranti che lavorano nella regione. Un calo del 5% degli ordini potrebbe costare fino a 75 milioni di dollari all’anno. L’attenzione puntata sullo Stretto di Hormuz per possibili blocchi da parte di Teheran.
Ad AsiaNews l’attivista denuncia come l’escalation con l’Iran abbia “nascosto” il conflitto a Gaza, le atrocità che continuano e il tema degli ostaggi di Hamas. Diversi ambiti della vita pubblica sono interrotti, mentre i missili iraniani provocano “scene di distruzione”. In un quadro di grande “preoccupazione” è difficile fare previsioni, "anche molti israeliani vorrebbero lasciare il Paese".
Fra i morti dei missili iraniani quattro donne palestinesi di una famiglia di Tamra impegnata nel dialogo. I villaggi arabi più esposti perché privi di bunker o di stanze sicure. Il dolore degli Amici di Neve Shalom ad AsiaNews: “Vergognoso che in Israele ci sia chi ha brindato vedendo razzi cadere sui vicini palestinesi”. L'appello di un gruppo di intellettuali israeliani e iraniani uniti “per la pace e la diplomazia”.
Già prima dell'inizio dei raid istraeliani e della reazione iraniana, negli ultimi giorni a Gaza City internet era ferma. Per la prima volta dall'inizio del conflitto anche la parrocchia latina della Sacra Famiglia non riesce a far uscire notizie. Preoccupazione per la situazione umanitaria che resta critica. P. Ibrahim Faltas: "La comunità internazionale deve trovare una soluzione a questa situazione disumana. Continuiamo a pregare".
Nel fine settimana recuperato il cadavere del bracciante agricolo Nattapong Pinta, deceduto durante le prima fasi della prigionia. Il cordoglio di Bangkok. Appello della sorella del prigioniero nepalese Bipin Joshi, la cui sorte è incerta. Sul fronte interno attesa per il voto alla Knesset l’11 giugno sullo scioglimento del Parlamento; dietro la crisi la questione del servizio militare per gli haredi.
Alla vigilia della festa di Eid Al Adha, l’esercito israeliano ha sferrato una delle più imponenti ondate di attacchi. Il vano tentativo di Aoun di bloccare l’operazione militare e le nuove minacce del ministro israeliano della Difesa. Hezbollah usa la “diplomazia lenta” sul modello iraniano. Di contro vi è una certa impazienza in Israele per le politiche Usa nella regione.