La tragedia che ieri ha cionvolto un Boeing 787 Dreamliner, con oltre 200 vittime, getta una pesante ombra sul rilancio di Air India, da pochi anni tornata sotto la gestione del gruppo Tata. L'incidente, il primo mortale per questo modello, colpisce la compagnia nel pieno di un'ambiziosa espansione , mentre l'India punta a diventare un hub aeronautico globale. Le indagini si concentrano sulla spinta del motore, ma richiederanno tempo.
Il governo locale ha intenzione di concedere solo alle popolazioni indigene licenze per "autodifesa". Una mossa che il chief minister Himanta Biswa Sarma, esponente del Bjp, giustifica con ragioni di sicurezza, ma che l'opposizione vede come un tentativo di armare selettivamente le comunità, esacerbando le tensioni etniche contro i musulmani bengalesi.
Durante una vasta operazione antiterrorismo nello Stato del Chhattisgarh, le forze di sicurezza indiane hanno eliminato 27 ribelli maoisti, tra cui Nambala Keshava Rao, guida del gruppo dal 2017. Un successo strategico per il governo Modi, che punta a debellare la minaccia entro il 2026. L’insurrezione, in declino da anni, appare sempre più isolata e priva di consenso tra le nuove generazioni tribali.
Già durante le operazioni militari contro il Kashmir pakistano, si erano diffuse notizie false in India. Ma anche una volta terminata la violenza sono continuate le misure repressive. Il governo ha oscurato migliaia di account e bandito i media pakistani. Un professore universitario è stato incarcerato per un post critico e almeno 11 cittadini sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio.
Dopo aver per anni snobbato le richieste dell’opposizione, l’esecutivo indiano cambia linea e decide di includere la divisione in caste nel prossimo censimento. Dietro la mossa politica, ci sono le pressioni elettorali e il peso crescente delle caste svantaggiate. Nessuna data ufficiale, ma secondo i media locali il censimento dovrebbe tenersi nel 2026.
New Delhi ha revocato il sistema che permetteva l'esportazione di merci bangladesi verso Paesi terzi attraverso il territorio indiano. Dhaka ha risposto sospendendo l’importazione di filati di cotone dall’India attraverso cinque valichi di frontiera, tra cui Benapole e Bhomra. Sullo sfondo anche le preoccupazioni dell'India, dopo la mano tesa da Yunus alla Cina.
Resta altissima la tensione tra Delhi e Islamabad dopo l'attacco in Kashmir che ha provocato 26 morti. Chiusi gli spazi aerei, revocato l'accordo sui fiumi, i nazionalisti indù premono per una ritorsione armata. Il vicepresidente della Conferenza episcopale: "Possano i nostri sforzi per la pace continuare"
Dopo una battuta su un leader locale, il comico Kunal Kamra è stato denunciato e il club dove si è esibito vandalizzato e in parte demolito. Il suo caso si inserisce in un clima crescente di repressione contro la comicità che prende in giro i politici. Una tendenza iniziata con l'arrivo al potere del primo ministro Narendra Modi e che oggi continua con denunce, minacce e persino arresti di alcuni artisti.
Nell'ultimo mese nel Paese sull'Himalaya si sono state manifestazioni per la restaurazione della monarchia, in cui sono apparse anche le raffigurazioni di un leader del BJP indiano. Delhi ha più volte espresso sostegno al re e a un Nepal che torni a essere uno Stato induista. Ma molti ritengono che le manifestazioni siano una forma di malcontento verso i partiti tradizionali, che non stanno mantenendo le promesse di prosperità.
Una folla ha preso d’assalto un santuario sufi, sostituendo la bandiera verde con una zafferano, simbolo dell’induismo nazionalista. A Nagpur, invece, gli scontri erano esplosi il 17 marzo dopo la richiesta da parte di gruppi estremisti di rimuovere la tomba dell’imperatore moghul Aurangzeb. In questo clima teso, il primo ministro Modi è atteso nella città, roccaforte dell'organizzazione paramilitare RSS e che da simbolo di armonia è diventato centro delle tensioni tra identità religiose e politiche.
Anche se l'approvigionamento di equipaggiamenti militari dall’estero calano del 9% grazie alla crescita dell’industria locale, l’India resta il secondo acquirente globale dopo l’Ucraina. Mosca resta il principale fornitore, ma Delhi guarda sempre più a Francia, Israele e Stati Uniti. Intanto il governo accelera sui progetti di produzione nazionale.
In vista alle isole Mauritius, il primo ministro indiano Narendra Modi ha annunciato un "partenariato strategico rafforzato" tra i due Paesi, che prevede investimenti per lo sviluppo, accordi per la sicurezza marittima e il sostegno indiano alla sovranità delle Mauritius sulle isole amministrate dal Regno Unito. Un'intesa che si inserisce nel contesto della competizione con la Cina per l’influenza nell’Oceano Indiano.
Respinta la politica delle tre lingue imposta da Delhi, riaccendendo lo scontro sulla diffusione dell’hindi nelle scuole. Il blocco dei fondi federali alla base delle tensioni. Nel frattempo il chief minister M.K. Stalin ha rilanciato la questione annunciando un premio da 1 milione di dollari per chi decifri la scrittura della Valle dell’Indo, nel tentativo di rafforzare l'identità dravidica dello Stato.
Mentre l’attenzione globale è focalizzata sulla droga sintetica proveniente dalla Cina, un mercato illecito di oppioidi prodotti illegalmente in India sta alimentando un’emergenza sanitaria in Nigeria, Ghana e Costa d'Avorio. Le autorità indiane hanno avviato perquisizioni e imposto restrizioni alla produzione ed esportazione di questi farmaci, mentre l’OMS segnala che i medicinali contraffatti rappresentano una minaccia crescente.
Per scongiurare nuovi dazi dagli Stati Uniti, l'India ha promesso di aumentare gli acquisti di armamenti, petrolio e gas, impegnandosi anche nel contrasto all’immigrazione illegale. Delhi si trova, però, in una posizione delicata a causa del rallentamento dell'economia e dei delicati rapporti che intrattiene anche con altri Paesi. Intanto, centinaia di migranti indiani sono stati espulsi, una vicenda che il governo Modi non ha commentato.
Mentre il primo ministro indiano Narendra Modi era in viaggio negli Stati Uniti è stata decretata la legge presidenziale nello Stato del Nord-est scosso da quasi due anni dalle violenze tra Meitei e Kuki. Le dimissioni del primo ministro Biren Singh, del BJP, hanno approfondito la crisi politica. L'arcivescovo di Imphal ad AsiaNews: "Ristabilire la pace e far fronte alle esigenze della popolazione".
Esce oggi il film “Sanatani: Karma Hi Dharma”, ennesima pellicola che rischia di alimentare le tensioni religiose. Secondo gli attivisti cristiani nel film viene travisato il significato del battesimo. Diverse comunità si sono unite in protesta, ricordando che già nel 2008 per le stesse motivazione erano scoppiate violenze nello Stato a maggioranza tribale.
I due principali partiti stanno utilizzando la stessa tattica di elargire sussidi per attrarre il voto delle fasce più indigenti della popolazione. Negli ultimi anni c'è stato uno spostamento di popolarità verso il partito del premier Modi, ma restano ancora diverse incertezze. Si vota il 5 febbraio, risultati l'8 febbraio.
Scoperto nel distretto di Rangareddy un racket che coinvolgeva medici dal Karnataka e dal Tamil Nadu, tra le persone sfruttate anche delle vedove. In India almeno 200mila pazienti avrebbero bisogno di un trapianto di rene ma in un anno si effettuano appena 7.500 interventi "legali" per lo scarso numero di donazioni.
Trump, che assumerà l'incarico il 20 gennaio, nel dibattito sull'immigrazione si era detto contrario anche ai visti per lavori altamente qualificati. Ma ha cambiato idea dopo i commenti di Elon Musk, le cui aziende si basano su manodopera indiana. Molte aziende statunitensi hanno però revocato le offerte di lavoro, e altre hanno sconsigliato viaggi all'estero per evitare di non riuscire a tornare negli Stati Uniti.
Nei giorni scorsi il sottosegretario agli Affari esteri indiano ha incontro a Dubai il ministro degli Esteri dell'Emirato islamico. Nelle dichiarazioni è stata sottolineata l'importanza dell'assistenza umanitaria al popolo afghano, ma è nell'interesse di Delhi sviluppare i legami commerciali attraverso il porto iraniano di Chabahar per bypassare gli scali di Karachi e Gwadar, nel rivale Pakistan.
Nei giorni scorsi erano state presentate due proposte di modifica costituzionale per l'accorpamento delle elezioni che non hanno ricevuto l'approvazione del Parlamento. Il piano prevedeva di tenere le consultazioni generali e quelle dei singoli Stati nello stesso momento: una riduzione della spesa per i sostenitori, tra cui il Bjp, mentre per l'opposizione questo sistema oscurerebbe il ruolo dei partiti regionali.
Una nuova tragedia ieri ha provocato 7 morti a Dindigul nel Tamil Nadu, il mese scorso il caso dei dieci neonati uccisi dalle fiamme in Utaar Pradesh. Almeno 11 gravi incidenti con più di 100 morti negli ultimi cinque anni. Le cause sono sempre le stesse: uscite di sicurezza mal progettate, mancata verifica del carico elettrico, imprudenze nello stoccaggio dei materiali combustibili. E la giustizia è lenta a perseguire i responsabili.
Allo Stato nord-orientale il governo indiano ha destinato politiche di sviluppo infrastrutturale per aumentare i collegamenti con il Bangladesh, ma oggi le tensioni politiche e religiose rischiano di complicare la situazione. Nonostante gli appelli alla diplomazia da parte di Delhi e Dhaka, albergatori e ospedali di Tripura hanno detto di non voler ospitare cittadini dal Bangladesh.
I consigli locali hanno imposto a un centinaio di cristiani di andarsene o di rinunciare alla fede. La polizia non è intervenuta subito e almeno 40 persone sono state costrette a trovare rifugio in chiesa dopo che le loro proprietà sono state distrutte. Secondo alcune oraganizzazioni, quest'anno c'è stato un aumento delle violenze contro la comunità cristiana in questo Stato indiano.
Secondo il procuratore dello Stato di New York, l'imprenditore vicino al premier Narendra Modi ha mentito riguardo alle indagini sul suo conto e sulla trasparenza delle sue aziende per accaparrarsi investimenti statunitensi. La vicenda, però, mette in luce anche le mancanze da parte dell'ente regolatore sui titoli e le azioni in borsa, Securities and Exchange Board of India.
Nella tornata elettorale locale in corso in questi giorni in India si vota anche nello Stato di cui è capitale Ranchi. I nazionalisti indù del premier Modi mirano a riconquistarne il governo promettendo "uguaglianza di diritti". Ma i gruppi etnici locali temono di veder cancellata la loro identità e le loro tradizioni.
Quella dello Stato dell'India nord-orientale è una ferita ancora aperta: ieri sera alcune case sono state date alle fiamme e la comunità Kuki, in prevalenza cristiana, continua a denunciare le incursioni di gruppi di estremisti Meitei. Si teme un maggiore coinvolgimento anche dei Naga, finora estranei alle violenze. I colloqui proposti dal ministero dell'Interno si sono conclusi con un nulla di fatto.
Politici, attivisti e studiosi hanno documentato le origini e lo sviluppo dell'idioma, parlato perlopiù dalle popolazioni tribali, mentre il governo locale in realtà ha chiuso le scuole che utilizzavano l'assamese. Fin dal periodo coloniale la lingua ha fatto fatica a imporsi a causa della "rivalità" con il bengalese, un tema che preoccupa ancora oggi i nazionalisti dell'Assam.
Nei giorni in cui l'India annunciava di aver raggiunto un'intesa con la Cina sul pattugliamento della frontiera, l'attivista Sonam Wangchuk, 58 anni, metteva fine a uno dei suoi tanti scioperi della fame. I pastori locali, i cui spostamenti erano già stati limitati a causa delle tensioni militari (che secondo gli esperti non diminuiranno) temono la costruzione di una serie di progetti per la produzione di energia.