Dietro la prima tregua tra Washington e Pechino nella guerra commerciale anche le preoccupazioni cinesi per la situazione nelle aziende tessili che lavorano in subappalto per i grandi marchi. Il China Labour Bullettin ha censito in aprile proteste e chiusure. Le autorità locali cercano di limitare i danni con mediazioni informali sperando nella ripresa. Le dichiarazioni sull'"uscita responsabile" dei marchi occidentali contraddette dai fatti.
Nell’era dei dazi per Pechino è vitale stimolare la domanda interna. Ma i consumi crescono lentamente e a trainarli non sono più le megalopoli, ma le piccole città, dove aumentano i salari e la fiducia nell’economia. E sono cambiamenti che potrebbero portare anche a mutamenti sociali.
Da una fonte di AsiaNews il racconto di come stanno vivendo i cattolici cinesi la morte di Francesco. Tante frasi e immagini del papa condivise sui social locali: "Nel dolore del lutto ha prevalso la gioia di annunciare l’amore. Un’esplosione spontanea, poco prudente, ma che ha ricordato che la morte e la paura non sono l’ultima parola". "Un'anziana mi ha detto: vorrei andare in Vaticano, lui voleva venire in Cina: abbiamo condiviso lo stesso sogno impossibile"
Nove ore di lezioni al giorno più i compiti alla sera, le attese dei genitori, l'ansia per il gaokao, l'esame che apre le porte delle migliori università. Da un recente studio emerge la capillare diffusione della sensazione di non essere mai all'altezza. Il conto dei lunghi anni della politica del "figlio unico" affiora anche nelle difficioltà relazionali degli adolescenti di oggi.
Anche a Pechino si riflette sulle implicazioni della stagione aperta dallo scontro commerciale innescato da Trump. L'analisi del sociologo Sun Liping: "È tempo di superare l'ossessione di una società in cui tutto è in funzione della produzione, per far crescere invece i consumi interni".
Il ministero cinese del Commercio accusa Washington di "bullismo unilaterale" ma tiene aperti i canali di comunicazione. Le autoritàà avevano già varato le misure di stimolo per i consumi interni prevedendo le difficoltà nelle esportazioni, ma ora dovrà fare i conti anche con le ricadute dei forti dazi imposti anche al Sud-est asiatico. L'ipotesi di un area di libero scambio con Giappone e Corea del Sud.
Una visita di quattro giorni guardata con sospetto da New Delhi per gli equilibri in Asia Meridionale nella delicata transizione del dopo-Hasina. La riduzione degli interessi sul debito la richiesta più importante di Dhaka a Xi Jinping. Ma sul tavolo anche l'ipotesi di una grande investimento nel settore della produzione dei pannelli solari e altre ipotesi di delocalizzazione in Bangladesh di attività produttive cinesi.
Secondo alcune stime entro il 2026 saranno un milione i cinesi che vivono in Giappone. A trainare la crescita sono le famiglie che iscrivono i figli alle accademie legate all'industria nipponica dell'animazione, dove ai migliori talenti vengono offerte facilitazioni per la residenza permanente: il 70% degli studenti stranieri oggi vengono dalla Repubblica popolare. Ma a Tokyo cresce anche la diffidenza nei loro confronti.
Si chiama "olio spaziale" perché la sensazione che provoca è di essere mandati in orbita. Si tratta di una sostanza il cui ingrediente base è un anestetico, l’etomidato, che viene assunto tramite le sigarette elettroniche. Sempre più popolare tra i giovanissimi di Hong Kong, ma anche della Cina continentale e di Taiwan. L'approccio "tolleranza zero" non risponde alle cause vere del fenomeno.
Un modo per capire la portata della Belt and Road Initiative è osservare la provenienza degli studenti dell'Asia Centrale, dell'Africa o del Sudamerica presenti nelle città cinesi. Per loro la Repubblica popolare è la terra delle opportunità, ma anche sottofondo culturale della vita quotidiana. Difficilmente vi resteranno ma finiranno a lavorare per le aziende cinesi nei loro Paesi d'origine.
Nonostante il rischio di persecuzioni, Bangkok ha espulso 40 uiguri detenuti da oltre un decennio. Attivisti e ong denunciano il rischio di persecuzione che il gruppo dovrà affrontare in Cina. Il governo thailandese ha confermato la notizia solo in un secondo momento, mentre per Pechino si tratta di un caso di "migrazione clandestina".
Sullo scontro con Zelensky il "Global Times" parla di ingerenza negli affari interni e soluzioni affrettate che "rischiano di far crescere le tensioni, complicando ulteriormente le dinamiche geopolitiche". La Cina non vuole essere lasciata ai margini della questione. E tra gli analisti c'è chi parla addirittura di un effetto "Nixon al contrario" per scardinare l'asse costruito da Xi Jinping con Putin.
Il mondo accademico cinese contesta sempre più aspramente la teoria che colloca a Taiwan le radici di un vasto ceppo di popoli aborigeni che attraversando l’Oceano si sono poi insediati a migliaia di chilometri di distanza. Sullo sfondo la battaglia politica sulle alleanze nel Pacifico.
Pur non rinunciando alla tradizione, la Generazione Z sta apportando dei cambiamenti significativi nel modo di celebrare la festività di questi giorni. Dai "viaggi al contrario" per invitare i propri genitori nelle città in cui loro lavorano ai nuovi consumi digitali.
L'esplosione dell'alternativa "economica" a ChatGPT è frutto anche della scommessa della Repubblica popolare sulla concorrenza interna tra grandi aziende e startup nello sviluppo dei sistemi più avanzati di intelligenza artificiale. Con una bruciante sconfitta in un torneo di Go che - alla lunga - sta producendo più effetti delle sanzioni americane sull'esportazione in Cina di microchip avanzati.
L'attuale vescovo di Xiamen ai sensi dell'intesa tra Pechino e la Santa Sede si è insediato oggi in una delle sedi storicamente più importanti della Chiesa in Cina. Nella provincia che si affaccia su Taiwan in un contesto politicamente molto sensibile. La sfida (ancora da completare davvero) di una ricomposizione con le comunità "sotterranee" e gli slogan ingombranti sul "patriottismo".
La guerra commerciale annunciata dal presidente Usa che entra in carica tra pochi giorni preoccupa gli industriali dei Paesi dell'Asean. Il timore è che i prodotti cinesi che non prenderanno più la strada dell'Occidente possano strangolare i mercati locali, già oggi alle prese con la durissima concorrenza del "made in China".
Il 6 gennaio il tribunale di Shanghai ha inflitto la condanna, nonostante Chen Pinlin, classe 1991, avesse firmato un patteggiamento per una detenzione di due anni. Il filmato "Urumqi Middle Road", caricato nel 2023 su YouTube, aveva raccolto le testimonianze di cittadini cinesi che avevano in qualche modo sofferto per le misure restrittive imposte durante la pandemia.
Il dato diffuso dall'agenzia ufficiale Xinhua proprio mentre la Commissione nazionale cinese per la salute presenta un piano per affrontare nel prossimo triennio la crescita dei disturbi psichici. Un tema balzato all'attenzione per sanguinosi fatti di cronaca, ma che è anche una delle eredità pesanti della politica zero-Covid.
Sempre più spesso per stroncare le "chiese domestiche" - le comunità protestanti che non aderiscono agli organismi ufficiali - le autorità cinesi muovono accuse economiche strumentalizzando la pratica delle decime. Un appello di pastori, avvocati cristiani e fedeli in difesa di una comunità di Linfen colpita da arresti: "Regalare i propri soldi per le necessità della chiesa e prendersi cura dei poveri non viola alcuna legge".
Aperto ieri al traffico il passaggio marittimo Huangmaohai, un'infrastruttura che è l'ideale prolungamento del maestoso ponte che già unisce Hong Kong, Zhuhai e Macao. Un ulteriore passo in avanti per l'immensa area metropolitana da 70 milioni di abitanti che la Cina vuole far diventare il suo motore economico al pari di Tokyo o New York.
la Città internazionale del commercio nella provincia sudorientale dello Zhejiang è il luogo di provenienza della maggior parte degli addobbi natalizi venduti in queste settimane in tutto il mondo. Un gigantesco mercato all'ingrosso da 6,4 milioni di metri quadri aperto sette giorni su sette per operatori di tutto il mondo che nel 2024 sono tornati ad arrivare in massa.
Le nuove normative sulle catene di approvvigionamento adottate da Stati Uniti e Unione europea stanno costringendo molte aziende a prendere posizione sulla questione dello sfruttamento degli uiguri. La casa automobilistica tedesca ha venduto "per ragioni economiche" il discusso stabilimento di Urumqi, ma rilanciando i suoi piani commerciali in Cina. Il brand di abbigliamento giapponese: non usiamo cotone dello Xinjiang.
L'azienda di Shanghai SpaceSail vuole raggiungere le aree remote del Brasile grazie a una costellazione alternativa a Starlink che verrà messa in orbita dei prossimi anni. Il Paese dell'America latina al momento è dipendente dai servizi offerta dalla società di Musk, ma già nei mesi scorsi erano emerse tensioni con la Corte suprema.
Iniziato ieri il tour nella regione che prevede anche l’inaugurazione “virtuale” del porto di Chancay, snodo fondamentale del commercio tra Pechino e la regione. L’obiettivo è di rilanciare la collaborazione e rafforzare il multilateralismo. La sfida per il futuro con il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump.
Il China Labour Bulletin rilancia alcuni video circolati sui social network cinesi che mostrano operai svenire sfiniti per i turni massacranti nello stabilimento della Foxconn in concomitanza con l'uscita dei nuovi modelli dello smartphone. Straordinari fino a quattro volte sopra il limite stabilito dalla legislazione di Pechino.
Un istituto di ricerca statale di Guangzhou sta lavorando a centrali integrate offshore basate sullo sfruttamento combinato del moto ondoso, del vento e del sole per rendere autosufficienti comunità fino a 1000 persone. Obiettivo: rafforzare la presenza sulle isole artificiali create dalla Repubblica popolare cinese nell'area marittima contesa con gli altri Paesi del Sud-est asiatico per avallare le proprie rivendicazioni.
Trump mostra un approccio più aggressivo e isolazionista, la Harris è più prudente e incline alla stabilità. Verso Pechino prevale sulla sponda Usa la volontà di tutelare gli interessi nazionali. Negli anni la Cina ha ammorbidito i toni della “diplomazia del lupo guerriero”. E guarda al voto del 5 novembre senza esporsi ufficialmente, anche se pare puntare sulla candidata democratica.
Un recente rapporto utilizza le immagini satellitari per denunciare una ventina di nuovi insediamenti abitati da circa 7mila persone in territori che appartengono al Bhutan. Per gli esperti si tratta di una strategia adottata in chiave anti-indiana dagli anni '90, e che di recente è diventata più aggressiva. Solo nell'ultimo anno sono stati costruiti sette nuovi villaggi in regioni a quasi 4mila metri di altitudine ma strategicamente importanti.
Proprio mentre si inasprisce lo scontro sui dazi con Washington e Bruxelles, Pechino si appresta a revocare l'ultima misura di ritorsione ancora in vigore contro Canberra. Ad annunciarlo è stato il premier australiano Albanese che in questi due anni ha cercato di ricucire i rapporti, tenendo distinte le relazioni commerciali con la Cina dalle questioni geopolitiche.