09/12/2011, 00.00
VATICANO - OSCE
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Una giornata contro la persecuzione dei cristiani, ma soprattutto contro l’intolleranza religiosa

Mons. Dominique Mamberti apprezza l’idea di una Giornata annuale per ricordare i 200 milioni di cristiani perseguitati. Ma rimane importante l’impegno dell’Osce contro l’intolleranza religiosa, specie nei Paesi del Nord Africa e nelle ex repubbliche sovietiche.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Una giornata internazionale annuale per richiamare il mondo alla persecuzione dei cristiani: è l’idea che da tempo gira all’interno dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e che ha trovato l’apprezzamento della Santa Sede, anche se il Vaticano sembra spingere più ad un impegno contro l’intolleranza verso tutte le religioni.

Al 18mo Consiglio ministeriale dell’Osce, tenutosi a Vilnius (Lituania) lo scorso 6 dicembre, mons. Dominque Mamberti, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, ha incoraggiato “gli Stati partecipanti a riferire i crimini motivati dall’odio contro i cristiani, desidero esprimere la speranza che nel prossimo futuro vi sia un seguito alla Conferenza di Roma [tenutasi lo scorso settembre – ndr], in particolare nei dibattiti con i nostri partner per la cooperazione. La celebrazione di una Giornata internazionale contro la persecuzione e la discriminazione dei cristiani potrebbe dimostrarsi un segno importante del fatto che i Governi sono desiderosi di affrontare questa grave questione”.

Riferendosi al Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della Pace 2011, sulla libertà religiosa, mons. Mamberti, ha ricordato che “i cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede…. Potrebbero esserci più di duecento milioni di cristiani, di differenti confessioni, che sono in difficoltà per via di strutture legali e culturali che portano alla loro discriminazione”.

Il Segretario vaticano ha apprezzato l’impegno che l’Osce ha preso per sostenere la libertà religiosa. Egli ha ricordato che “la Dichiarazione del Vertice di Astana [del 2010] ha affermato chiaramente che ‘devono essere compiuti sforzi maggiori per promuovere la libertà di religione o di credo e per combattere l’intolleranza e la discriminazione’. Il diritto alla libertà religiosa, nonostante venga ripetutamente proclamato dalla comunità internazionale nonché nelle costituzioni della maggior parte degli Stati, continua a essere ampiamente violato oggi”.

“Proprio questo impegno contro l’intolleranza religiosa è ciò che muove la Santa Sede”, ha dichiarato una personalità vaticana ad AsiaNews. “Questo lavoro così importante sarebbe calzante per l’Osce”.

L’Osce è un'organizzazione internazionale sviluppatasi dopo la Conferenza di Helsinki del 1973, per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa. Essa conta, attualmente 56 Paesi membri ed è di fatto la più vasta organizzazione regionale per la sicurezza. Fra i Paesi membri o partner vi sono le repubbliche ex sovietiche e i Paesi del Nord Africa. Proprio in queste due aree si registrano negli ultimi tempi dei gravi attentati contro la libertà religiosa di musulmani e cristiani.
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