02/05/2024, 13.26
LAOS
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Boom di turisti in Laos, ma le fragilità del Paese restano

di Steve Suwannarat

Un milione di visitatori stranieri nel primo trimestre del 2024 per una destinazione a lungo rimasta fuori dai grandi flussi e oggi popolare tra i percorsi eco-sostenibili. Ma la moneta debole e il forte indebitamento spingono per rapporti ancora più stretti con Pechino e Bangkok, che hanno come contropartita lo sfruttamento idroelettrico del Mekong.

Vientiane (AsiaNews) -  Con un milioni di stranieri registrati nel primo trimestre del 2024, sono in crescita i flussi turistici verso il Laos. Un notizia importante per un Paese senza sbocchi al mare e con una economia dipendente dai Paesi confinanti e dalle scelte di una leadership ancora fortemente ideologizzata.

Proprio dalle nazioni più vicine sono arrivati gran parte dei turisti in questi primi mesi del 2024, anno che il governo laotiano ha voluto dedicare alla promozione del turismo come strumento non soltanto di crescita economica ma anche come opportunità per far conoscere la cultura e le tradizioni locali, generalmente meno note ma non per questo meno antiche e interessanti rispetto ad altre nella regione.

Dei visitatori 337.689 - oltre un terzo - sono arrivati dalla Thailandia, approfittando non soltanto delle rotte aeree ma soprattutto dei collegamenti diretti, stradali, fluviali e ferroviari fra i due Paesi. Se non sorprende che nazioni sviluppate e da tempo coinvolte con un flusso consistente nel turismo globale come Cina e Corea del Sud si siano collocate al terzo e quarto posto, di rilievo invece il fatto che il secondo Paese per provenienza di visitatori sia stato il Vietnam, con 263.160 arrivi.

L’iniziativa Visit Laos Year 2024 cerca di sfruttare la crescente popolarità all’estero come meta di turismo eco-sostenibile in grado di offrire mete di interesse ambientale e paesaggistico, oltre che esperienze di contatto con la realtà locale più genuine che altrove. Chiare le finalità economiche, con un programma di strategie, anche di lungo termine, per rendere il turismo un settore economico di riferimento nei piani di sviluppo, in grado di competere con altre mete regionali. Un aiuto a questi piani viene dallo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali, stradali, ferroviarie e dell’ospitalità che hanno avuto una crescita consistente negli ultimi anni e che sono state in grado di incrementare notevolmente le possibilità di accesso e di accoglienza. L’obiettivo è chiudere l’anno con 4,6 milioni di turisti stranieri, un record assoluto per il Laos, con un contributo di 1,3 miliardi di dollari all’aumento della ricchezza del Paese prevista a oltre il 4%.

Restano comunque forti limiti a un reale sviluppo e al benessere dei suoi 7,5 milioni di abitanti, come dimostra la crescita della migrazione per lavoro. Pesano soprattutto l’elevato tasso di inflazione (attorno al 20% quello previsto nell’anno, dopo avere toccato addirittura il 31% nel 2023), gli oltre due miliardi di dollari di interessi sul debito con la Cina equivalenti al 15% del Pil complessivo e una svalutazione della valuta locale, il Kip, che nel 2023 ha toccato il 31%. Un fattore, quest’ultimo, che sicuramente favorisce l’afflusso di visitatori, ma al contempo rende problematico l’approvvigionamento di risorse essenziali.

Il quadro generale resta, dunque, difficile e spinge a rapporti sempre più stretti con Pechino e Bangkok che hanno aperto a ingenti investimenti (con crescente indebitamento). Questi interventi hanno, però, come contropartita la concessione dello sfruttamento delle risorse energetiche locali, a partire dagli impianti idroelettrici che sfruttano gli sbarramenti sul Mekong e sui suoi affluenti, con un pesante impatto ambientale.

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