23/05/2024, 11.19
BANGLADESH - ITALIA
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Dhaka: migliaia di migranti truffati in attesa (vana) del visto per l’Italia

di Sumon Corraya

I lavoratori hanno speso migliaia di euro per i documenti, ma da mesi aspettano un nulla osta per partire che non arriva. Nel mirino la società di consulenza VFS Global preposta a gestire le pratiche amministrative. Coinvolti anche broker e truffatori che sfruttano condizioni di bisogno per fare affari. 

Dhaka (AsiaNews) - Una controversia sui visti che vede coinvolti broker e truffatori sta sollevando le proteste di molti lavoratori migranti del Bangladesh che, dopo aver speso migliaia di euro per i permessi, si ritrovano nella vana attesa dei permessi per poter partire. Anche perché dopo aver registrato tutta la documentazione e aver ottenuto il nulla osta, servono fra i sei e i sette mesi per un appuntamento e, anche in questo caso, i tempi per la conclusione dell’iter restano incerti. Nel frattempo i richiedenti - molti dei quali hanno come sogno e meta finale l’Italia - restano sospesi in un limbo e vivono in condizioni disumane. 

Mohammad Apu di Naoganon è una di queste vittime. Egli ha ricevuto il nulla osta il 17 maggio scorso dopo aver pagato oltre 10.600 euro che ha racimolato prendendo in prestito del denaro, ma non può partire perché la VFS Global dopo otto mesi non ha ancora consegnato il suo passaporto. Il riferimento è alla società globale di servizi tecnologici e di outsourcing per governi e missioni diplomatiche, che gestisce le attività amministrative relative all’emissione di visti e passaporti per i suoi governi clienti.

“Nel maggio dello scorso anno - sottolinea Apu ad AsiaNews - ho pagato Tk 13,5 lakh per ottenere il permesso, ma sto ancora aspettando. Vado all’ufficio di VFS Global a Gulshan-1 quattro giorni alla settimana, ma il problema non è stato risolto. Non ho soldi ora e vivo in condizioni disumane con la mia famiglia”. Anche Rumana Akter, una donna di 40 anni di Natore, ha lottato per ottenere il passaporto per andare in Italia. “Ho sofferto per molto tempo - spiega - perché i nostri passaporti sono tenuti in ostaggio da VFS. Sto affrontando una grande pressione, intrappolata tra l’aumento delle spese familiari e l’onere del debito contratto”. 

Secondo le norme dell’Ambasciata d’Italia in Bangladesh, per la richiesta del visto è necessario fissare un appuntamento online attraverso il sito web di VFS Global. Tuttavia, la società è oggetto delle lamentele di milioni di persone secondo cui gli appuntamenti non verrebbero fissati senza intermediari e il versamento di ingenti somme di denaro, all’origine di una cattiva gestione. Un controversia che è montata nel tempo finendo per occupare le pagine di diversi giornali. 

In risposta, si è tenuto un incontro tra l’ambasciatore italiano e i responsabili del ministero per il Welfare degli espatriati. Le vittime riferiscono che i truffatori in Italia offrono falsi permessi di nulla osta, mentre i broker locali si appropriano di denaro promettendo di garantire appuntamenti per i visti. Inoltre, vi è una carenza di fornitori di servizi che comporta un prolungamento delle tempistiche che finiscono per causare gravi danni e sofferenze ai lavoratori migranti. Ad oggi i passaporti di almeno 100mila richiedenti sono trattenuti dall’Ambasciata italiana e VFS Global.

L’ambasciatore italiano a Dhaka Antonio Alessandro ha ricordato che molti richiedenti forniscono informazioni false nelle domande di visto, che richiedono molto tempo per essere verificate. Il diplomatico ha inoltre espresso preoccupazione per il fatto che gli intermediari applicano tariffe eccessive ai richiedenti, un fatto “inaccettabile”. Il ministro Shafiqur Rahman Chowdhury aggiunge che la discussione col diplomatico italiano ha incluso misure per prevenire le molestie e abusi anche perché, aggiunge, “l’Italia è interessata ad assumere legalmente 700mila lavoratori”.

La durata del lavoro agricolo in Italia è di nove mesi. Tuttavia, dopo aver ricevuto il nulla osta trascorrono sei-sette mesi per ottenere un appuntamento per il visto. Gli aspiranti, frustrati per le vane attese, hanno formato una catena umana davanti all’ambasciata italiana il 27 marzo e il 22 aprile scorsi. Si sono lamentati di non riuscire a ottenere un appuntamento per il visto dalla società anche dopo aver ottenuto i permessi di lavoro e aver speso migliaia di rupie. In risposta, VFS Global ha annunciato che è in fase di sviluppo un nuovo sistema di prenotazione degli appuntamenti online secondo le istruzioni fornire dell’ambasciata. 

Subir Nath, una delle tante persone in attesa del visto, ha dichiarato ad AsiaNews che “non vi è modo di sapere” se un nulla osta è falso o autentico prima di richiedere il visto e “solo l’ambasciata può verificarlo”. Approfittando di questa situazione, gli intermediari chiedono denaro per permessi falsi, truffando moltissime persone ignare.

Circa 7,40 milioni di immigrati del Bangladesh vivono all’estero e sono fra le comunità di espatriati più numerosa in Italia: nel 2022 erano 150.692.

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