16/02/2024, 16.08
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Il ritorno dei trattori a Delhi mentre cala l'export agricolo indiano

Tre anni doipo le massicce proteste con cui fermarono le liberalizzazioni dei mercati promosse da Modi, i contadini indiani stanno marciando di nuovo sulla capitale protestando per le "promesse tradite" dal governo. E tornano a chiedere prezzi minimi garantiti e il condono dei prestiti che stanno portando al baratro le piccole aziende agricole.

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Milano (AsiaNews/Agenzie) - Decine di migliaia di agricoltori in tutta l’India da giorni sono tornati a protestare per ottenere prezzi garantiti per i raccolti, riportando alla ribalta a poche settimane dalle elezioni generali un nervo scoperto per il governo di Narendra Modi. Il premier nazionalista indù nel 2020 – nel solco della sua idea di modernizzazione del Paese - aveva promosso tre disegni di legge che avrebbero ampiamente liberalizzato il mercato agricolo. In particolare aveva allarmato i contadini l’ipotesi di limitare la possibilità di stoccare la produzione nei magazzini statali, vendendo le derrate direttamente alle agenzie pubbliche. Gli agricoltori l’avevano definita una mossa su misura per i grandi gruppi economici del Paese, che sarebbero così potuti entrare in maniera massiccia nel settore. E dopo mesi di proteste il governo aveva dovuto cedere, ritirando tutti e tre i provvedimenti.

Ora i contadini si stanno riversando di nuovo su trattori e camion dall'Haryana e dal Punjab verso Delhi; e nonostante i blocchi imposti dalla polizia, minacciano di entrare nella capitale domenica se il governo non ascolterà le loro richiese. Sostengono che in questi tre anni l’esecutivo di Modi non ha mantenuto tutte le altre promesse che aveva avanzato: le garanzie sui prezzi dei raccolti, il raddoppio del reddito degli agricoltori, il condono dei prestiti. E chiedono espressamente l’adozione di una legislazione che garantisca prezzi minimi almeno per alcuni prodotti. In generale, lamentano l’aumento dei costi di produzione negli ultimi anni mentre i loro redditi sono rimasti stagnanti.

La nuova ondata di proteste esplode proprio mentre i dati mostrano risultati non incoraggianti per il mercato agricolo indiano. Secondo quanto riportato da un rapporto diffuso dal New Indian Express negli ultimi tre anni le esportazioni agricole del Paese hanno fatto registrare un costante declino. E questo nonostante nonostante l'India abbia ampliato il numero di Paesi in cui esporta prodotti freschi, passando da 102 a 111 nell'ultimo anno.

Il rapporto sottolinea che le esportazioni dell'Autorità per lo Sviluppo dell'Esportazione dei Prodotti Agricoli (APEDA) - l’ente pubblico che ha il compito di promuovere alcuni prodotti sui mercati internazionali - "sono diminuite drasticamente dal 24% all'11%" rispetto al raccolto 2020-2021.

"In termini di valore - spiega ancora il rapporto - il totale delle esportazioni di prodotti APEDA è sceso a 17,88 miliardi di dollari nell'aprile-dicembre 2023 da 19,68 miliardi di dollari nell'aprile-dicembre 2022. Il valore totale delle esportazioni agroalimentari è sceso a 34,99 miliardi di dollari nell'anno fiscale 2023 da 38,63 miliardi di dollari nello stesso periodo dell'anno precedente".

 

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