09/05/2019, 12.47
ISRAELE - STATI UNITI
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Smantellata porta di accesso alla dark-web, arrestati due israeliani

I due fermati sono il 37enne Tal Prihar e il 34enne Michael Phan. I due devono rispondere di riciclaggio di denaro sporco. Attraverso il sito DeepDotWeb commerciavano farmaci oppiacei, software di hacking o carte di credito rubate. I proventi corrisponderebbero a circa 15 milioni di dollari in commissioni. 

 

Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) - Nuovo giro di vite contro la dark-net: le forze di sicurezza americane, in collaborazione con la polizia israeliana, hanno arrestato nei giorni scorsi due cittadini israeliani accusati di dirigere uno dei più importanti siti per l’accesso al dark-web e ai prodotti (illeciti e non) venduti al suo interno. I due uomini fermati sono il 37enne Tal Prihar (il 6 maggio scorso a Parigi) e il 34enne Michael Phan, bloccato lo stesso giorno in Israele. 

Secondo quanto ha riferito il procuratore federale di Pittsburgh (Pennsylvania) Scott Brady, a capo del team di inchiesta, gli arresti sono il frutto di una lunga indagine internazionale che ha coinvolto più forze. Le due persone fermate, spiega il procuratore, devono rispondere di “riciclaggio di denaro sporco, avendo co-diretto dall’ottobre 2013 il sito DeepDotWeb (DDW)”, con il quale hanno raccolto “circa 15 milioni di dollari in commissioni per l’acquisto di beni illeciti attraverso il sito”. 

Fra i prodotti acquistati, prosegue l’accusa, vi sono il fentanil e altri farmaci oppiacei, software di hacking o carte di credito rubate.

La dark-net (rete oscura, in italiano) è una rete virtuale, privata, all’interno della quale gli utenti si connettono con persone conosciute, una sorta di gruppo chiuso e privato di persone che comunicano e condividono file e informazioni. Commentando lo smantellamento del sito e gli arresti dei (presunti) proprietari, gli inquirenti Usa ritengono di aver effettuato “l’operazione più incisiva” perché ha colpito “per la prima volta l’infrastruttura sulla quale si appoggia”. 

Difatti, spiega Brady, il DeepDotWeb era sia una porta di accesso, che un centro di informazioni per la rete oscura: “Forniva non solo collegamenti a siti illegali di vendita - sottolinea - ma anche tutorial per persone alle prime armi” per come condurre transazioni al di fuori della legge e dei canali tradizionali. Le commissioni, versate in bitcoin, alimentavano conti bancari che i due israeliani controllavano attraverso società di comodo. 

DDW permetteva di accedere ai principali portali di vendita presenti sulla dark-web, come AlphaBay Market perseguito nel 2017 dalla giustizia Usa, o il Wall Street Market, una piattaforma che favorisce la vendita di droga o documenti falsi chiuso nei giorni scorsi. Secondo la giustizia americana esso ha funzionato come punto di ingresso per “centinaia di migliaia di utilizzatori di punti di vendita” sulla rete oscura, grazie al quale hanno accumulato centinaia di milioni di dollari.

Lo smantellamento della DDW e l’arresto dei due israeliani si è resa possibile attraverso una indagine condotta in collaborazione con autorità israeliane, brasiliane, tedesche, olandesi e francesi. “Il problema [della dark-web] - afferma Richard Downing, responsabile del ministero federale per la Giustizia - è internazionale e le soluzioni sono transnazionali”.

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