La direttiva si applica sia ai titolari della Card, che a quanti sono privi di documenti. Dal primo aprile verranno espulsi a forza, ma il consiglio è di “uscire volontariamente” prima del termine ultimo. La preoccupazione di gruppi pro diritti umani. Intanto al valico di Torkham i capi tribali dei due fronti siglano una tregua.
Nasce 'Brave Business in a Bus', un nuovo progetto di OTB Foundation e She Works for Peace per aiutare le donne afghane a costruire un futuro di indipendenza e dignità attraverso l’imprenditoria. Lo scopo è fornire formazione, supporto e strumenti concreti, nonostante le condizioni di estrema precarietà e povertà dell'Afghanistan di oggi.
Una delegazione talebana si trova a Tokyo per incontrare funzionari giapponesi e discutere di assistenza umanitaria e possibili investimenti, mentre il governo nipponico ha ribadito l’importanza del rispetto dei diritti umani. L’incontro, organizzato da un’istituzione privata, durerà fino a domenica ed è stato criticato dall'opposizione afghana.
Il procuratore capo ha accusato la guida suprema dell'Emirato islamico, Haibatullah Akhundzada, e il giudice Abdul Hakim Haqqani di essere responsabili della persecuzione di donne e ragazze afghane. Nei giorni scorsi un alto funzionario aveva però chiesto la riapertura delle scuole anche per le donne. Un segnale che, unito ad altre critiche, mostra una leadership poco compatta.
Si tratta di persone che avevano collaborato con gli Stati Uniti in Afghanistan e avevano già ricevuto l'approvazione per il reinsediamento. Il programma, che concede uno Special Immigrant Visa era stato istituito nel 2009 e coinvolge anche i famigliari delle persone selezionate. Il giorno prima dell'insediamento di Trump 200 afghani avevano fatto in tempo a lasciare le Filippine, dove erano stati trasferiti per terminare le pratiche burocratiche.
La giornalista britannica di origini afghano-pakistane in un documentario racconta l'operato dell'ong italiana Emergency che dal 1999 ha accompagnato con l'assistenza a feriti e ammalati le tante pagine drammatiche della vita del Paese. "Dopo le bombe, oggi emerge sempre di più il problema della violenza domestica e famigliare". Filippo Bongiovanni, anestesista-rianimatore: "Sproporzione tra le esigenze di cura e le risorse disponibili".