Il centro culturale cristiano Vishwa Jyoti Communications organizza un pellegrinaggio dal Nepal all’Uttar Pradesh. Le tappe sono ricche di significati simbolici, e richiamano il messaggio di armonia e compassione del Buddha. P. Anand: “Gesù mi sfida ad amare il prossimo e il nemico”.
È la prima volta che un’università cinese arriva al primo posto nella classifica, spodestando Singapore. Corea del Sud e Cina battono Australia e Giappone.
All’udienza generale, papa Francesco continua la catechesi sul “Padre nostro”. Nei rapporti umani “a volte le dichiarazioni di amore si tramutano in sentimenti di rabbia e di ostilità”. “Se anche tutti i nostri amori terreni si sgretolassero, e non ci restasse in mano altro che polvere, c’è sempre per tutti noi, ardente, l’amore unico e fedele di Dio”.
Dio, spiega il pontefice durante la messa in Casa Santa Marta, “non è astratto, ha dei sentimenti. Soffre, e questo è il mistero del Signore. Dobbiamo chiedere la grazia di avere un cuore come il cuore di Dio, che assomigli al cuore di Dio, un cuore di fratello con i fratelli, del padre con i figli, di figlio con i padri”.
In una Dichiarazione ufficiale, diffusa dalla Sala stampa della Santa Sede, gli ordini religiosi esprimono “vergogna”, ma anche “speranza” per l’imminente incontro. Costruire una nuova “cultura della tutela” dei minori e degli adulti vulnerabili, basata sull’assistenza sanitaria, sulla formazione, sulla spiritualità. Assicurarsi che candidati alla vocazione religiosa e al sacerdozio trovino “luoghi sicuri dove la loro vocazione sia alimentata”.
In ognuna delle tre giornate di lavori sarà affrontato un tema specifico: la responsabilità dei vescovi; la cosiddetta “accountability”, vale a dire a chi i vescovi e i superiori maggiori degli Ordini religiosi devono rendere conto; e la trasparenza.
“C’è posto per questa gente nel nostro cuore? O noi parliamo, sì, della gente, scarichiamo un po’ la coscienza dando un’elemosina”. Ma che non disturbino troppo "per favore perché con queste cose sociali dalla Chiesa”, finisce che sembri “un partito comunista e questo ci fa male".
All’Angelus, papa Francesco invita a non essere preda dei “professionisti dell’illusione” che “promettono successo in tempi brevi, grandi guadagni a portata di mano, soluzioni magiche ad ogni problema”. È facile scivolare nell’idolatria: “sostituire Dio con un idolo”. Una preghiera per l’incontro in Vaticano con i presidenti delle Conferenze episcopali mondiali sulla protezione dei minori.
La Congregazione per la dottrina della fede lo ha riconosciuto colpevole di “sollecitazione in confessione e violazioni del Sesto comandamento del Decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere”.
Francesco ha celebrato la messa per l’apertura del Meeting “Liberi dalla paura”, promosso da istituzioni cattoliche che si dedicano ad accoglienza e integrazione. “E’ vero, il timore è legittimo” di fronte a persone così diverse da noi. “E così, spesso, rinunciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci». Siamo chiamati invece a superare la paura per aprirci all’incontro. Rinunciare all’incontro non è umano”.
Francesco è intervenuto oggi alla cerimonia di apertura della 42ma sessione del Consiglio dei governatori del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD). Lo sradicamento della povertà, la lotta contro la fame e la promozione della sovranità alimentare non saranno possibili “se non si otterrà lo sviluppo rurale, uno sviluppo di cui si sta parlando da tempo ma che non si è ancora concretizzato”.
“C’è un’assenza impressionante nel testo del ‘Padre nostro’. Manca una parola che ai nostri tempi – ma forse sempre – tutti tengono in grande considerazione: manca la parola ‘io’”. E “tutta la seconda parte del ‘Padre nostro’ è declinata alla prima persona plurale: noi”.
All’Angelus, papa Francesco chiede ai governi di affrontare “con decisione” le cause della tratta. E domanda a tutti di “collaborare denunciando i casi di sfruttamento e schiavitù”. Gesù ha aiutato Pietro e i suoi colleghi pescatori “a non cadere vittime della delusione e dello scoraggiamento di fronte alle sconfitte. Li ha aperti a diventare annunciatori e testimoni della sua parola e del regno di Dio”.
Affermare la “logica della misericordia” e contrastare quella dello “scarto”, diffondere la coscienza ecologica e la difesa del valore della vita di fronte alle nuove possibilità offerte dallo sviluppo delle scienze biomediche.
La vicenda di Giovanni Battista, l’annunciatore di Gesù, colui che ha detto “Non sono io, è questo” il Messia. “Lo ha fatto vedere ai primi discepoli e poi la sua luce si era spenta poco a poco, fino all’oscuro di quella cella, nel carcere, dove, solo, è stato decapitato”. Muore lì nella cella, nell’anonimato, “come tanti martiri nostri”.