05/02/2004, 00.00
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I Vescovi maroniti per la liberazione dei detenuti libanesi in Siria

Beirut (AsiaNews) –  I vescovi Maroniti , riuniti a Bkerke  ieri 4 febbraio, hanno apprezzato lo scambio dei prigionieri fra Israele e Hezbollah ed hanno auspicato che un simile passo venga intrapreso anche dalla Siria, liberando centinaia di libanesi dalle loro prigioni. Nel corso della riunione mensile dei vescovi Maroniti, presieduta dal Patriarca maronita, il Card. Nasrallah Sfeir, si sono affrontati vari temi di interesse nazionale. Nel comunicato finale consegnato alla stampa, al punto 5 si legge: "Salutiamo il successo dei negoziati che hanno portato alla liberazione di un certo numero di libanesi dalle carceri israeliane, nella speranza che un giorno siano tutti liberati. Auspichiamo che lo Stato libanese e lo Stato siriano tengano conto delle richieste dei genitori dei libanesi ritenuti dispersi".

La Siria, forza occupante del Libano, ha sempre negato la presenza di detenuti politici libanesi sul proprio territorio. Di recente fonti delle Forze libanesi ( ex-milizia cristiana) hanno riferito della morte in un carcere siriano di Joseph Huways, 43 anni, già sofferente di epilessia. Proprio oggi, Amnesty International ha chiesto alle autorità siriane di avviare un'indagine sul caso e di permettere ai prigionieri di avvalersi della facoltà di nominare i propri avvocati e di potere ricevere visite dai familiari. Immediata la smentita siriana: il ministro siriano dell'interno, in una dichiarazione stampa, ha negato "la presenza di qualsiasi prigioniero politico libanese in Siria".

Amnesty dichiara di essere in possesso di una lista completa di nominativi di libanesi scomparsi in Siria e detenuti nei carceri per motivi politici.

Secondo fonti delle Forze libanesi, la maggior parte dei prigionieri politici sono di religione cristiana fra i quali anche dei sacerdoti cattolici ( Padre Albert Shirfan e Padre Souleyman Aby Khalil dell'Ordine religioso degli Antoniani Maroniti. In una copia della lista presentata dalle Forze libanesi a varie organizzazioni mondiali, di cui AsiaNews è giunta in possesso, ci sono i dati anagrafici, le professioni, e le date di cattura o rapimento di persone che Amnesty ritiene essere prigioniere in Siria. Vi sono 110 prigionieri portati in Siria prima del 1990, ovvero prima della fine della guerra civile (1975 – 1990). La lista elenca anche altri 46 nomi di persone ritenute "disperse" dal 1990 in poi in zone sotto il controllo dell'esercito siriano in Libano. Nella lista compaiono sia membri delle milizie libanesi cristiane, sia civili (commercianti, autisti, impiegati,…).

Fra gli altri punti trattati dai vescovi, vi è la crisi economica e la disoccupazione  che attanagliano il Libano.I Vescovi hanno concluso con  un augurio a tutti i cattolici Maroniti per la festa di San Marone (9 febbraio), "affinché ispiri i maroniti a unirsi e a cooperare con i loro fratelli libanesi per il sollevamento del Libano".(P.B)

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