07/12/2007, 00.00
MYANMAR
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Vescovi birmani: a Natale, meno feste e più preghiera

Nel suo messaggio per l’Avvento, la conferenza episcopale del Myanmar invita le diocesi a focalizzarsi sulla preghiera per “la pace e lo sviluppo” del Paese, trascurando le forme “esteriori” di celebrazione, come canti e feste. Esortazione a comprendere il “significato profondo” del Natale.
Yangon (AsiaNews/Ucan) – Trascurare i festeggiamenti natalizi “esteriori” - giochi, canti e feste - per concentrarsi sulla “preghiera e l’adorazione, affinché il Paese raggiunga pace e prosperità”. È l’esortazione espressa dalla Conferenza episcopale del Myanmar (Cbcm) per il periodo dell’Avvento e del Natale.
 
Come riferisce l’agenzia Ucanews, in un annuncio speciale diffuso il 3 dicembre scorso, i vescovi birmani invitano laici, sacerdoti e religiosi a focalizzare le loro energie per la promozione della pace. La ex Birmania vive da settembre una situazione di profonda tensione, dopo che il governo militare ha deciso la repressione violenta delle proteste pacifiche guidate dai monaci buddisti. Almeno 15 sono i morti riconosciuti e numerosi i monasteri costretti alla chiusura.
 
“Suggeriamo ai fedeli di tutte le diocesi – si legge nel testo dei vescovi - di abolire quest’anno le forme esteriori per celebrare il Natale, come canti e feste e trascorrere più tempo nella preghiera, digiuno, nella contemplazione e nell’adorazione dell’Eucarestia”.
 
La lettera, firmata da mons. Paul Zinghtung Geawng, presidente della Cbcm, e da mons. Charles Bo, segretario generale, arriva dopo l’incontro, il 30 novembre, dei prelati birmani a Yangon con il nunzio apostolico in Myanmar, mons. Salvatore Pennacchio.
 
P. Jospeh Soosay, segretario della Commissione liturgica nazionale, suggerisce ai fedeli di “festeggiare il Natale solo dopo averne compreso la vera essenza”. E spiega: l’invito dei vescovi a festeggiamenti più sobri nasce dalla necessità di “guidare la spiritualità della gente verso una celebrazione più significativa di questa festività”.
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