Si contano tre morti e centinaia di feriti dopo gli scontri degli ultimi giorni tra le forze di polizia e coloro che chiedono l'autonomia per il territorio d'oltremare. “Non si può ignorare che l'esplosione di violenza è la manifestazione della frustrazione di una comunità che ha visto costantemente minati i propri diritti indigeni e politici”, sostiene la Conferenza episcopale del Pacifico.
Secondo l'esercito israeliano sarebbero stati uccisi subito il 7 ottobre durante l'attacco al kibbutz Be'eri. Resta sconosciuta la sorte di altri 6 cittadini di Bangkok ritenuti nelle mani di Hamas come pure lo studente nepalese Bipin Joshi, Intanto migliaia di thailandesi stanno cercando di trovare nuovamente lavoro in Israele come agricoltori.
Nella regione di Bastar non si fermano gli attacchi contro i tribali convertiti al cristianesimo: la storia di Kosa Kawasi, ucciso dallo zio e dal cugino. Un episodio che rivela quanto continuino a essere pesanti nei villaggi rurali le discriminazione contro chi sceglie di abbracciare il cristianesimo. "I tribali cristiani vivono nella paura e nell'insicurezza anche tra le loro stesse famiglie", racconta una fonte ad AsiaNews.
Il portavoce del patriarcato Farid Jubran ad AsiaNews: la comunità “felice e sorpresa” per una visita “inaspettata” frutto dell’opera diplomatica del patriarcato. Una situazione “di emergenza” in cui mancano “cibo, medici e farmaci”. L’iniziativa umanitaria dei Cavalieri di Malta per rispondere ai bisogni della popolazione. L’abbraccio con il vice-parroco e il vescovo greco-ortodosso.
Il Sinodo della comunità ortodossa guidata dal metropolita Epifanyj ha rivolto un appello al patriarca Bartolomeo affinché condanni Kirill per l'"eresia etno-filetista". Lo scontro con l’altra giurisdizione ortodossa, da sempre legata a Mosca, pur avendone preso formalmente le distanze dopo l’invasione russa.
Fonti di AsiaNews raccontano l'apprensione per due persone della comunità cattolica clandestina dell'Hebei di cui non si hanno notizie da giorni. Si sospetta siano sottoposte a misure restrittive da parte delle autorità locali come già avvenuto in altri casi. In questa stessa diocesi dove un secolo fa il Concilio di Shanghai volle il santuario mariano di Donglu, restano fortissime le pressioni sulle comunità che rifiutano la registrazione negli organismi "ufficiali" della Chiesa in Cina.