18/11/2016, 12.16
INDIA - BANGLADESH
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Al bando l’Ong del predicatore islamico che ha ispirato la strage di Dhaka

Zakir Naik è esponente delle posizioni più radicali del salafismo. La sua Islamic Research Foundation diffonde sermoni attraverso una televisione privata. Le autorità di Dhaka e Islamabad hanno già oscurato il canale. Il predicatore esalta Osama bin Laden e inneggia al terrorismo. Reazioni contrastanti della comunità islamica.

New Delhi (AsiaNews) – Il governo dell’Unione indiana ha messo al bando la Islamic Reaserch Foundation (Irf) del predicatore Zakir Naik, considerato il padre spirituale degli attentatori che il primo luglio scorso hanno assaltato un bar della capitale del Bangladesh, facendo 20 vittime. Il bando rimarrà in vigore per cinque anni ed è stato imposto perché il predicatore inneggiava al jihad e invitava tutti i musulmani a diventare terroristi.

La decisione è stata adottata il 15 novembre e ha effetti immediati. La Ong con sede a Mumbai e filiali in Maharashtra e Kerala è stata dichiarata “illegale” secondo l’Unlawful Activities (Prevention) Act. Il governo ha riconosciuto che i discorsi di Naik sono “sgradevoli e sovversivi” e ha accolto decine di denunce presentate nei mesi scorsi.

In una nota diffusa ieri dal Ministero indiano degli interni si legge: “Zakir Naik ha esaltato noti terroristi come Osama bin Laden; proclamato che ogni musulmano dovrebbe essere un terrorista; affermato che se solo l’islam avesse voluto, l’80% della popolazione indiana non sarebbe più indù, ma sarebbe stata convertita con la spada; giustificato gli attentati kamikaze; pubblicato commenti spiacevoli contro divinità indù […]; pronunciato insulti contro le altre religioni”.

Il governo di Delhi afferma che “tale ideologia di divisione è contro il tessuto sociale pluralistico e laico dell’India”. “Se non vengono adottate iniziative urgenti, esiste la concreta possibilità che un numero sempre maggiore di giovani venga motivato e radicalizzato a commettere atti terroristici”.

Le indagini sul predicatore, uno degli esponenti più noti delle posizioni radicali dell’islam salafita, hanno evidenziato un collegamento diretto tra i suoi discorsi e Rohan Imtiaz, uno dei terroristi di Dhaka. Dopo l’attentato nel bar frequentato da stranieri, i governi di Bangladesh e Pakistan hanno oscurato il canale televisivo Peace Tv, di proprietà di Naik, che trasmette i suoi discorsi. Egli è anche bandito da Canada, Regno Unito e Malaysia, e attualmente se ne sono perse le tracce.

La comunità islamica indiana si è divisa sul bando. Mir Hadi Ali, presidente della All India Shia Organisation, ha accolto con favore la scelta di Delhi ricordando i commenti “offensivi di Zakir Naik contro gli sciiti. Ha travisato la battaglia di Karbala e osannato Yazid, che uccise diversi membri della famiglia del profeta Maometto. Ha creato tensione tra le scuole di pensiero all’interno della comunità islamica”.

Syed Ahmedul Hussaini Sayeed Quadri, del gruppo sufi Quadria International, mostra un atteggiamento più conciliante, sostenendo che se da una parte “non si può appoggiare il metodo di predicazione di Naik, dall’altra lo strumento del bando non è giusto”.

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