16/06/2016, 08.53
SIRIA
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Aleppo, le ore più sanguinose. Una nuova fragile tregua

Gli Stati Uniti perdono “la pazienza”; i russi varano “un regime di silenzio”; nella periferia di Aleppo 70 morti in 24 ore. Bombardamenti russi per liberare i villaggi di Zeitan e Khalsa. Le milizie di al Nusra e i gruppi del “Turkestan islamico” bombardano i quartieri cristiani.

Aleppo  (AsiaNews) - Da stanotte all’una la Russia ha dichiarato 48 ore di un “regime di silenzio” su Aleppo, per “ridurre il livello di violenze armate e stabilizzare la situazione”. La mossa russa sembra essere una risposta alle rimostranze degli Stati Uniti che poche ore prima, per bocca del segretario di Stato John Kerry, aveva dichiarato che “la nostra pazienza ha un limite”, riferendosi all’accordo Russia-Usa per una tregua in Siria, che dal 27 febbraio viene di continuo violata. Le scorse 24 ore sono state fra le più violente in questa guerra che dura da oltre cinque anni e che ha fatto finora almeno 280 mila vittime, in maggioranza civili, oltre a milioni di rifugiati interni e all’estero.

Fonti delle società civili locali affermano che ieri i combattimenti esplosi fra forze armate dell’opposizione ed esercito regolare siriano hanno causato ad Aleppo la morte di 70 persone.

Le forze governative sono riuscite a riprendere il controllo di vaste zone nella parte meridionale della periferia di Aleppo, entrando nei villaggi di Khalsa e Zeitan, ormai del tutto sotto il controllo del governo siriano, anche se secondo quanto dicono le fonti, “continuano ad udirsi colpi di arma da fuoco” e molte zone restano fuori accesso, fino a quando non verrà del tutto bonificata dagli artificieri impegnati nel disinnescare le mine seminate sul terreno prima di ogni evacuazione.

I combattimenti “feroci” sono durati ore intere e le truppe siriane hanno dovuto insistere a lungo prima di vedere il ritiro dal centro di Zeitan e Khalsa dei miliziani del gruppo terrorista jihadista del “Partito Turkestano islamico” e di “Al Nusra”, vicinissimi alla Turchia. Sono passate ormai “dieci ore dalla liberazione “ dice la fonte locale che preferisce mantenere l’anonimato “ ci dicono che i due villaggi sono liberati, tuttavia si sentono ancora spari e non possiamo avvicinarci per accertare se ci siano ancora o no, membri di Al Nusra”. 

L’aviazione militare ha continuato a bombardare dal cielo, il che fa pensare che combattenti nemici siano ancora presenti in numero elevato intorno a questi due villaggi “liberati” al sud di Aleppo.

L’aviazione militare ha sorvolato e compiuto raid anche sopra il villaggio di Anjara situato nella parte occidentale di Aleppo mentre dall’altra parte, le milizie jihadiste hanno colpito con razzi e mortai le abitazioni civili del villaggio di Julma nei pressi della città di Afrin nell’hinterland settentrionale di Aleppo.

All’interno della città, la sorte peggiore è toccata ancora una volta ai quartieri abitati dai cristiani: i razzi dei terroristi islamici hanno bombardato i quartieri di Al Maaydan abitato prevalentemente da armeni, quelli di Hananu, Salhin, di Duwar el Jendol , di Akl Forkan, nel pieno centro di Aleppo, una volta la seconda città della Siria e ora quasi rasa al suolo. (PB)

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