18/04/2016, 11.41
INDIA
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Attivista indiano: Il papa a Lesbo tra i profughi rivela l’ipocrisia dei governanti islamici

Lenin Raghuvanshi è il direttore de Peoples’ Vigilance Committee on Human Rights. Il viaggio umanitario di papa Francesco nell’isola greca ha evidenziato la sofferenza dei migranti. Secondo l’attivista, in Medio Oriente si conducono “politiche fasciste”: i leader islamici al governo si arricchiscono con il petrolio e ignorano le difficoltà della popolazione.

Mumbai (AsiaNews) – “Papa Francesco è il più potente e umile difensore della diversità e del pluralismo nel mondo”. Lo sostiene ad AsiaNews Lenin Raghuvanshi, direttore del Peoples’ Vigilance Committee on Human Rights (Pvchr) a Varanasi, commentando il viaggio di papa Francesco a Lesbo, dove ha parlato della “tragica situazione” dei migranti, protagonisti di una “delle più serie crisi umanitarie dalla fine della Seconda guerra mondiale”. Facendo riferimento al monito di Francesco, che ha deplorato la frequente disattenzione dei governanti nei confronti dei profughi, l’attivista indiano sottolinea: “La visita del papa ha acceso i riflettori sull’ipocrisia dei leader politici islamici del Medio Oriente dove, grazie al petrolio, il potere e la ricchezza sono concentrati nelle mani di pochi. Mentre si arricchiscono, i governanti di Arabia Saudita ed Emirati ignorano le penose e dolorose condizioni dei loro fratelli islamici in Medio Oriente”.

Il direttore del Pcvhr ritiene che il viaggio umanitario di Francesco nell’isola greca abbia “evidenziato la sofferenza e la tragedia dei migranti, portando all’attenzione del mondo la loro situazione penosa. Inoltre, in quanto leader religioso di milioni di cattolici nel mondo, il papa ha fatto un passo concreto e positivo verso il mondo musulmano”.

Il papa, continua, ha “messo in rilievo la necessità urgente di dialogo e riconciliazione tra cristianesimo e islam. Attraverso la visita a Lesbo, un gesto semplice ma grande, ha creato fiducia in un pluralismo tra cristiani e musulmani nel mondo”.

Parlando dell’atteggiamento inerme dei politici islamici di fronte alla sofferenza delle loro popolazioni, dice: “La tragedia dei migranti rivela in modo chiaro le politiche fasciste in Medio Oriente. Essi ignorano le condizioni di estrema privazione delle persone. I governanti del Medio Oriente sono come i tiranni: essi stessi spesso hanno deviato la religione e si sono auto-proclamati leader religiosi”. In questo – aggiunge – non c’è molta differenza tra clerici e califfo, che schiaccia e opprime il suo stesso popolo islamico, in completa violazione dei dettami dell’islam”.

Raghuvanshi afferma: “I leader islamici disprezzano del tutto il pluralismo. In Medio Oriente, con tutta la sua complessità settaria, si diffonde l’estremismo. In quanto difensori dei diritti umani, mettiamo in dubbio l’élite islamica mediorientale, che nemmeno contribuisce dal punto di vista finanziario alle necessità dei migranti in cerca di asilo in Europa”. Al contrario, conclude, “lodiamo e accogliamo i passi di papa Francesco nel creare un mondo migliore e più sicuro”. (NC)

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