03/08/2018, 08.59
BANGLADESH
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Bangladesh, troppi morti sulle strade: studenti paralizzano il Paese

di Sumon Corraya

Le proteste vanno avanti da giorni dopo il decesso di due studenti nella capitale. Le vittime sono state investite da un autista illegale. Nei primi mesi del 2018 si registrano 3mila decessi. In tutto il Paese ci sono 3,2 milioni di mezzi di trasporto e 2,5 milioni di autisti muniti di patente.

Dhaka (AsiaNews) – Migliaia di studenti stanno bloccando diverse città del Bangladesh e protestano contro l’insicurezza sulle strade e la spericolatezza dei guidatori, che causano centinaia di morti ogni anno. Le proteste sono iniziate questa settimana a Dhaka e si sono diffuse a macchia d’olio in diversi distretti. Nelle ultime ore, in alcune zone si sono verificati anche episodi di violenza e atti vandalici.

L’origine delle manifestazioni è il decesso di due studenti investiti nella capitale bengalese da un autista illegale di autobus. I due giovani morti in maniera prematura e tutte le vittime della strada, lamentano i colleghi, meritano giustizia.

I due ragazzi si chiamavano Diya Khanam Mim e Abdul Karim Rajib e frequentavano la 12ma classe allo Shaheed Ramiz Uddin Cantonment College. Rafiq Islam, alunno dell’Uttara University, racconta ad AsiaNews che il 29 luglio essi “sono stati colpiti in pieno mentre erano sulla banchina in attesa dell’autobus. L’autista lavorava in maniera illegale, dato che non aveva una regolare licenza di guida. Abbiamo bloccato le strade e protestiamo armati di striscioni, e controlliamo le patenti di tutti i guidatori”.

Fonti del governo riportano che ogni anno in Bangladesh si verificano migliaia di incidenti. Per ora quest’anno sulle strade si contano circa 3mila vittime. I sinistri sono provocati in maggioranza dall’imprudenza dei guidatori, dalle manovre improvvise di autisti dei trasporti pubblici e dei rickshaw, dalle gare tra automobilisti e dalla disattenzione dei pedoni. A questi motivi si aggiunge l’incompetenza di autisti illegali; nel Paese esistono 3,2 milioni di mezzi di trasporto registrati e 2,5 milioni di autisti muniti di patente.

A Dhaka sono scesi in strada centinaia di alunni del Notre Dame College, istituto cattolico tra i migliori del Paese. I giovani hanno bloccato per circa tre ore l’incrocio di Shapla Chattor, nel cuore del quartiere finanziario. Shuvo Rahaman, uno dei partecipanti, dichiara: “Vogliamo strade sicure e tornare a casa dopo la scuola senza pericoli. Se il governo s’impegnasse in maniera sincera, la questione si risolverebbe. Le autorità devono agire contro gli autisti senza licenza e quelli minorenni”.

A inasprire i toni è stato l’atteggiamento di Shajahan Khan, ministro dei trasporti marittimi e presidente della Bangladesh Road Transport Workers’ Federation, la maggiore organizzazione sindacale di autotrasportatori. Di fronte ai giornalisti che lo intervistavano sull’incidente, egli ha risposto con un sorriso e affermato che “qualche giorno fa in India sono morte 33 persone, ma nessuno si è lamentato”. La frase ha acceso la polemica; per calmare i manifestanti è intervenuta la premier Sheikh Hasina che ha condannato quanto affermato dal ministro del suo governo.

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