14/04/2004, 00.00
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Bush e Powell spingeranno Sharon ai negoziati con la Santa Sede

Washington (AsiaNews) – L'incontro fra Colin Powell e Ariel Sharon, in programma per domani, avrà a tema non solo i rapporti fra israeliani e palestinesi, ma anche i rapporti fra Israele, la Chiesa cattolica e la Santa Sede. Secondo fonti di AsiaNews nella capitale americana, è possibile che anche il presidente Bush, incontrando Sharon, accenni ai problemi dello stallo nei negoziati fra Israele e la Santa Sede.

AsiaNews ha appreso che il 23 marzo scorso il presidente della commissione esteri della Camera dei Deputati Usa, Henry Hyde, un cattolico fervente e fra i più influenti politici del partito repubblicano (che attualmente detiene la maggioranza in tutte e due le camere del Congresso, oltre ad essere il partito dello stesso Bush) ha scritto ufficialmente al Segretario di Stato Powell per chiedere che gli Usa ottengano da Israele un ritorno al tavolo dei negoziati con la Santa Sede, disertato unilateralmente dal governo israeliano il 28 agosto dell'anno scorso. La lettera di Hyde, pur non essendo stata resa di pubblico dominio, è stata in parte citata dal noto opinionista conservatore Robert Novak il 1 aprile. Ad essa sono seguite altre iniziative, tutte nella stessa direzione, con messaggi indirizzati da autorità cattoliche sia all'Amministrazione Usa che all'ambasciatore di Israele a Washington.  

Un giurista cattolico, vicino ai negoziati abbandonati dal governo israeliano, ha spiegato a AsiaNews che l'intervento degli Stati Uniti sarebbe più che giustificato, anzi "doveroso". Anni fa, fu proprio il governo Usa a chiedere con insistenza alla Santa Sede di aprire i rapporti diplomatici con Israele. Il pressing sulla Santa Sede sarebbe stato rivelato da Thomas Melady, ex-ambasciatore Usa presso la Santa Sede e visto con favore da molte organizzazioni ebraiche americane e da circoli cattolici statunitensi.

Perciò ora, dice l'esperto, "gli Stati Uniti avrebbero l'obbligo politico e morale di convincere Israele di stare ai patti con la Chiesa Cattolica". Lo stesso aggiunge che, "alla vigilia delle elezioni, data l'importanza che il Presidente Bush attribuisce al voto dei cattolici, si può sperare che le preoccupazioni della Chiesa, suffragate da eminenti politici repubblicani, come Hyde, possano farsi sentire nei colloqui Usa-Israele".

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