07/02/2009, 00.00
MYANMAR
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Cattolici di Yangon aiutano i villaggi poveri con una clinica mobile

È composta da una equipe di sette dottori, due infermiere e un tecnico specializzato. La visita al villaggio di Ngetorsan: medicazioni, analisi del sangue e check-up a 140 persone. Nel progetto anche corsi di formazione sanitaria.

Yangon (AsiaNews/Ucan) -  L’arcidiocesi di Yangon ha organizzato una clinica mobile per curare gli abitanti dei villaggi poveri e istruirli in materia sanitaria. Il servizio viene svolto con un furgone che la commissione ha preso in affitto.

Nella prima settimana di viaggio, lo scorso 24 gennaio, la  clinica mobile ha sostato nel villaggio di Ngetorsan, poco più a sud di Yangon, dove circa 140 abitanti si sono affollati nell’area della chiesa di Santa Teresa.

 L’equipe, composta da 7 dottori, due infermiere e un tecnico specializzato ha fatto eseguire check-up, analisi del sangue, medicazioni e ha tenuto corsi di formazione sanitaria per le popolazione, inclusi bambini, donne incinta, anziani e ammalati, provenienti da tre villaggi vicini.

 Mary Aye Aye Khaing, 39 anni, afferma che l’acqua non depurata è la causa delle malattie per molte persone: “Non siamo abituati a bollire l’acqua, beviamo quella delle cascate e dei laghi, per questo molti bambini soffrono di diarrea”. Per lei la clinica mobile è benvenuta. Spiega infatti: “Se succede qualcosa, dobbiamo andare in città a vedere il dottore. Ma io sono povera e non posso permettermelo. Per questo sono davvero grata a questo gruppo di medici e infermiere”.

 Tint Lwin, 47enne di religione buddista, fruisce anche lui della clinica mobile. Apprezza l’iniziativa e spiega che “il ciclone Nargis  ci ha reso poveri, e quando ci ammaliamo non possiamo permetterci di andare in ospedale. Ora i dottori mi portano le medicine per la mia mano dolorante e con i loro corsi di educazione sanitaria iniziamo a sapere molte cose riguardo a tutte le malattie e alle precauzioni da avere”.

 Mentre attende di essere visitata, Sanda, una donna battista di 46 anni che ha problemi di vista ed un continuo mal di testa, parla di sua figlia di 4 anni che non ha l’apertura vaginale. Non avendo neppure lei i soldi per le cure Sana spera nell’aiuto dei medici cattolici e la dottoressa Valentina Soe Myint le spiega che l’equipe organizzerà un ricovero per la bambina presso l’ospedale di Yangon.

 I membri dell’equipe della clinica mobile raccontano che durante le visite nei vari villaggi raccolgono la lista delle medicine di cui gli abitanti hanno bisogno e scoprono in anticipo se le persone sono affette da qualche malattia. La dottoressa Soe Myint spiega le intenzioni del progetto: “Andremo di villaggio in villaggio per dare cure e se necessario condurremo visite di controllo. Inoltre cercheremo di aiutare quelli che hanno bisogno di cure mediche negli ospedali di Yangon”.

 Il programma di educazione sanitaria si occupa di malattie come la diarrea, il dengue, l’influenza e l’ipertensione ma anche della cura dell’igiene. spiega che “Nessuno ha ricevuto un’educazione sanitaria nei villaggi”, dice Felistidine Cherry, una delle due infermiere del gruppo. “Abbiamo la grande occasione di condividere le nostre conoscenze con la popolazione povera”.

 La commissione sanitaria dell’arcidiocesi di Yangon è nata nel 2003 per iniziativa delle associazioni dei dottori e degli infermieri cattolici. I membri lavorano come volontari anche presso la St. Lazarus Clinic della città e hanno in programma di organizzare un presidio medico gratuito durante la festa della Madonna di Lourdes, il prossimo 11 febbraio, che porta numerosi pellegrini a Nyaunglebin, a nord di Yangon.

 

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