12/10/2004, 00.00
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Chirac chiede aiuto alla Cina per frenare la potenza americana

Il presidente francese coccola i leader cinesi evitando di parlare dei diritti umani

Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – Nella sua visita ufficiale in Cina il presidente francese Jacques Chirac ha cercato di aumentare i legami economici con il mercato della superpotenza asiatica, evitando quasi del tutto ogni discussione sugli abusi dei diritti umani. 

Durante la sua visita, che terminerà martedì, Chirac si è superato in complimenti verso i suoi ospiti cinesi, citando la poesia cinese e facendo eco ai ripetuti appelli di Pechino per un "mutuo rispetto" nelle relazioni internazionali. Parlando ieri alla Tonji University di Shanghai, Chirac ha chiesto alla Cina di giocare un ruolo più attivo nelle Nazioni Unite, dove entrambi i paesi siedono nel Consiglio di sicurezza. Chirac ha fatto presente con forza le posizioni della Francia per una politica globale di tipo multilaterale, sottolineando le speranze francesi per un'alleanza con la Cina allo scopo di controbilanciare la potenza degli Usa.

I problemi riguardanti gli abusi dei diritti umani sono stati evitati, anche se Chirac ha consegnato alle autorità cinesi una lista di dissidenti imprigionati, gesto però minimizzato dai funzionari francesi come "prassi di routine" da parte di un leader europeo in visita a Pechino. I nomi dei dissidenti sulla lista non sono stati resi noti.

Il capo di stato francese ha anche chiesto la fine dell'embargo europeo per la vendita di armi alla Cina, una misura adottata in seguito al massacro degli studenti di piazza Tiananmen nel 1989. Chirac ha definito l'embargo "una misura motivata solo e semplicemente dall'ostilità". In un incontro tenutosi lunedì 11 ottobre in Lussemburgo, i ministri degli esteri dell'Unione europea non hanno trovato un accordo sulla fine dell'embargo nonostante le forti pressioni francesi.

Chirac e il presidente cinese Hu Jintao hanno presieduto nel weekend a una cerimonia in cui aziende francesi hanno siglato più di 20 nuovi accordi commerciali con partner cinesi.

I progetti comprendono 1,45 miliardi di euro nel settore dei trasporti e dell'energia idroelettrica da parte della Alstom SA. La stessa azienda ha fatto sapere di aver conseguito un contratto da 134 milioni di euro per fornire i treni alla metropolitana di Shanghai. Ma la visita di Chirac non ha portato all'assegnazione alla Alstom della linea ad alta velocità fra Pechino e Shanghai, per la quale i TGV della Alstom stanno concorrendo con treni giapponesi.

Per quanto riguarda altri progetti il gigante dell'acqua e dell'energia Suez SA ha vinto l'assegnazione della gestione dell'acqua e degli impianti di rifiuti nelle città costiere di Shanghai e di Qingdao, per un valore complessivo di 680 milioni di euro. La compagnia petrolifera Total ha concluso un accordo per la costruzione di 200 stazioni di servizio.

L'Airbus ha venduto 6 nuovi jet per passeggeri e ha confermato che altri 20 sono in arrivo. Ma l'azienda aerea non è riuscita a vendere il nuovo superjumbo A380 – disorientando le voci di mercato che dava per scontata la firma di un contratto per 10 superjumbo.

In termini di investimenti diretti in Cina, la Francia resta comunque indietro rispetto agli altri maggiori partner europei. Secondo le stime fornite dal ministero cinese per il Commercio, dalla fine del 2003 la Francia ha investito 4,9 miliardi di euro, rispetto ai 7,2 della Germania e ai 9,2 della Gran Bretagna.
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