20/02/2017, 12.37
ASIA – MEDIO ORIENTE
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Commercio mondiale di armi: il 43% va in Asia e Medio Oriente

Fra il 2012 e il 2016, l’India è stato il Paese che ha importato più armi al mondo (destinatario del 13% delle esportazioni mondiali). Nello stesso periodo, l’Arabia Saudita si è classificata al secondo posto. A soddisfare la domanda: Stati Uniti, Russia, Cina ed Europa.

Stoccolma (AsiaNews/Sipri) – Nei periodi 2007-2011 e 2012-2016, il commercio di armi negli Stati dell’Asia e dell'Oceania è cresciuto del 7,7%.  Oggi, Paesi come India, Vietnam, Arabia Saudita, Qatar rappresentano il 43% dell'importazione globale di armi.

Tra il 2007-2011 e il 2012-2016, negli Stati mediorientali, le importazioni di armi sono aumentate dell’86% (il 29% delle importazioni globali tra 2012 e 2016). Tra il 2012 e il 2016 l’Arabia Saudita è stato il secondo maggiore importatore di armi al mondo. Dal periodo 2007-2012, il suo volume di import di armi straniere è cresciuto del 212%. Rispetto allo stesso periodo, le importazioni del Qatar sono aumentate del 245%. Sebbene con percentuali minori, anche le importazioni degli Stati limitrofi sono aumentate negli ultimi anni.

“Negli ultimi cinque anni – afferma Pieter Wezeman, ricercatore per il Programma sulle spese militari del Sipri – la maggior parte degli Stati mediorientali si sono rivolti agli Stati Uniti e all’Europa (Francia e Germania) per perseguire la loro ricerca accelerata di dotazioni militari avanzate. Nonostante i bassi prezzi del petrolio, i Paesi di quest’area hanno continuato a comprare sempre più armi, ritenendole risorse cruciali per gestire i conflitti e le tensioni regionali”.

Fra il 2012 e il 2016, l’India è stato il Paese che ha importato più armi al mondo (destinatario del 13% delle esportazioni mondiali). Tra i periodi 2007-2011 e 2012-2016 ha aumentato il volume delle proprie importazioni di armi del 43%, sorpassando di gran lunga i Paesi rivali Cina e Pakistan.

Nel periodo 2012-2016, la Russia ha esportato una quantità d’armi pari al 23% del volume mondiale. Il 70% dei suoi armamenti destinati al libero mercato, sono andati a quattro Paesi: India, Vietnam, Cina e Algeria. Il Vietnam, al 29mo posto nella classifica dei Paesi che hanno importato più armi tra il 2007 e 2011, ha aumentato il volume delle proprie importazioni del 202% tra il 2012 e il 2016.

La Cina, uno dei maggiori Paesi nelle forniture internazionali di equipaggiamento e arsenale bellico,  tra il periodo 2007-2011 e 2012-2016 ha aumentato il suo volume di export su scala mondiale dal 3,8% al 6,2%.

Oggi i maggiori Paesi esportatori di armi sono Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania. Essi rappresentano il 74% del volume totale di esportazioni nel mondo. Con un terzo del volume mondiale nell’esportazione di armi, gli Stati Uniti sono stati in vetta alla classifica nel periodo 2012-2016 e il loro volume di transazioni con l’estero in armamenti è salito del 21% in confronto al periodo 2007-2011. Almeno la metà dei loro prodotti bellici sono stati destinati ai Paesi del Medio Oriente.  Secondo Aude Fleurant, direttore del Programma sulle spese militari del Sipri “L’America vende la maggior parte delle armi ad almeno 100 Paesi – molto più di qualunque altra nazione. La maggior parte dei loro prodotti includono cacciabombardieri, missili teleguidati e sistemi missilistici di ultima generazione”.

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