26/11/2010, 00.00
COREA
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Cresce la tensione fra le due Coree. Pyongyang minaccia: “siamo sull’orlo della guerra”

Minacce della Corea del nord a Seoul alla vigilia delle esercitazioni congiunte della marina del sud con quella statunitense. Allarme questa mattina per alcune esplosioni nella zona dell’isola colpita martedì. Nessun proiettile è caduto a sud del confine.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Non accenna a placarsi la tensione fra le due Coree, dopo l’attacco scatenato il 23 novembre scorso contro l’isola di Yeongpyeong che ha provocato quattro morti fra civili e soldati della Corea del Sud. Questa mattina la tensione ha raggiunto il picco quando sono state udite esplosioni nella zona vicina all’isola bersaglio del primo attacco. L’esercito sudcoreano è entrato immediatamente in stato di allarme; ma nessun proiettile è caduto a sud del confine. Secondo la televisione sudcoreana Ytn alcuni proiettili sarebbero caduti a nord della linea che segna il confine delle acque territoriali della due Coree. Secondo alcuni osservatori probabilmente Pyongyang sta compiendo esercitazioni nella zona, per far sentire la sua presenza alla vigilia di un’importante manifestazione di forza da parte degli Stati Uniti e della Corea del sud.

Il regime di Pyongyang prende spunto da questo evento per lanciare messaggi di minaccia. Le manovre navali di Stati Uniti e Corea del sud, che avranno inizio domenica prossima, portano la penisola coreana "sull'orlo della guerra": dice l'agenzia ufficiale del nord Kcna. Queste esercitazioni militari "degli imperialisti americani e del loro burattino guerrafondaio sudcoreano" sono dirette contro la Corea del Nord, sostiene Pyongyang. "La situazione della penisola coreana si avvicina all'orlo della guerra a causa del progetto imprudente di questi esagitati con il dito sul grilletto”. E si dice “pronta ad annichilire” le difese del sud, se la sua sovranità è violata anche un minimo- “Mostreremo un esempio fermo e senza pietà verso qualsiasi provocatore che attenti alla nostra dignità e sovranità”.

L’attacco di martedì ha provocato le dimissioni del ministro della Difesa di Seoul, Kim Tae-young, criticato per la reazione, ritenuta troppo debole, ai bombardamenti nordcoreani. La presidenza della Repubblica non ha ancora nominato un successore. Tensione anche a Tokyo. Il primo ministro nipponico, Naoto Kan, ha ordinato ai membri del suo governo di stare in allerta per eventuali sviluppi della crisi tra le due Coree, invitando i ministri a non allontanarsi dall'area di Tokyo nel periodo tra domenica e mercoledì prossimi, in concomitanza con le esercitazioni militari congiunte Usa-Corea del Sud in programma nel Mar Giallo. Ogni ministro deve essere  nel proprio ufficio entro un'ora dall'inizio della crisi eventuale.

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