24/02/2012, 00.00
INDIA – ITALIA
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Disgelo tra India e Italia: per domani prove balistiche congiunte

L’Alta corte del Kerala ha accolto la richiesta del console generale d’Italia a Mumbai di attendere l’arrivo di due membri del corpo dei Carabinieri. Soddisfatta la popolazione locale: “Unico modo per conoscere la verità e fare giustizia”. Segretario generale del Kerala Region Latin Catholic Council: “L’autopsia è stata condotta”.

Trivandrum (AsiaNews) - India e Italia condurranno insieme le prove balistiche a bordo della Enrica Lexie. Previste per oggi, l'Alta corte del Kerala ha anche accolto la richiesta di Giampaolo Cutillo, console generale a Mumbai, di posticipare a domani l'ispezione, per consentire ai tecnici dei Carabinieri di raggiungere il porto di Kochi, dove è ormeggiata la petroliera. Un nuovo segnale di apertura, dopo che ieri il magistrato ha deciso di prolungare lo stato di custodia dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, e non trasformarlo in arresto.

"La popolazione del Kerala e le famiglie dei pescatori - commenta ad AsiaNews p. Stephen G. Kulakkayathil, segretario generale del Kerala Region Latin Catholic Council (Krlcc) - è soddisfatta di questa svolta nel caso. Finalmente le autorità indiane e italiane hanno scelto il giusto approccio, che è quello di collaborare. Desideriamo che ci siano indagini corrette, perché ogni aspetto della vicenda sia chiarito: posizione delle navi, distanza, armi... Verificare insieme è l'unico modo per stabilire chi sono i veri responsabili di queste morti".

In merito alle polemiche legate all'autopsia sui corpi dei due pescatorie, p. Kulakkayathil dichiara: "Confermo che l'autopsia è stata fatta. Ero sulla spiaggia quando la guardia costiera ha riportato i corpi, subito depositati nell'obitorio locale. La mattina seguente, la polizia li ha trasferiti al Medical College Hospital di Trivandrum. Gli esami hanno stabilito che Jelestein è morto per un colpo alla testa, Binki al petto. In totale, due proiettili".

In attesa della perizia di domani, le posizioni italiane restano invariate. Secondo la Marina italiana, la petroliera Enrica Lexie si trovava in acque internazionali e non nazionali al momento del fatto. Non corrispondono inoltre il numero dei colpi esplosi: due scariche di mitra (in aria e in acqua) secondo l'Italia; una raffica di oltre 60 colpi, per l'India. Infine, aleggia ancora il "fantasma" di un'altra nave, l'Olympic Fair, dalle dimensioni simili a quella italiana ma battente bandiera greca, che sarebbe stata coinvolta in un'analoga sparatoria. Tuttavia, la Grecia avrebbe negato la presenza di una sua imbarcazione nelle acque dell'Oceano indiano. (GM) 

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