28/12/2010, 00.00
VIETNAM
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Hanoi festeggia il Natale con una serie di attacchi contro i cristiani

di Joseph Dang
Fedeli bastonati e arrestati, suore minacciate. Sono i più recenti episodi di una campagna che ha visto un vescovo impedito a celebrare la messa natalizia, incursioni contro una chiesa e una ripresa di attività dei cattolici “patriottici”.
Hanoi (AsiaNews) – Con una serie di attacchi contro i cristiani, le autorità vietnamite hanno pesantemente interferito nelle celebrazioni del Natale. A Hanoi, il 19, circa duemila protestanti avevano in programma una celebrazione nel National Convention Centre, nel distretto di Tu Liem, preso in affitto per l’occasione. Ma all’ultimo momento i responsabili della struttura, statale, l’hanno negata.
 
Profondamente delusi nel vedere le porte chiuse e centinaia di attivisti in borghese che li temevano lontano, i cristiani si sono messi a pregare e cantare nella piazza antistante l’edificio. La polizia, chiamata a rinforzo, ha cominciato a picchiarli (nella foto), usando anche bastoni elettrici. Sei persone, compreso il reverendo Nguyen Huu Bao, che avrebbe dovuto guidare l’incontro, sono state arrestate.
 
Eventi simili sono accaduti a Thanh Hoa, Nghe An e Da Nang.
 
L’atteggiamento delle autorità verso i cristiani trova conferma sia in una serie di incursioni contro la chiesa di Nostra Signora del perpetuo soccorso di Ho Chi Minh City, tenuta dai redentoristi sia in altri attacchi contro gli stessi religiosi, compresa la distruzione del monastero di Dalat.
 
L’attacco a un altro monastero è stato denunciato da suor Philippe Dinh Thi Nhung, superiora provinciale delle Suore della provvidenza di Portieux. In una lettera datata 21 dicembre, la religiosa scrive che fin dal 25 giugno 1976 “il governo ‘prese in prestito’ coercitivamente di parte del nostro monastero di Soc Trang City”. “Recentemente, per la salute delle nostre suore, avevamo bisogno di restaurare la nostra casa. Abbiamo chiesto la restituzione del resto della casa,ma hanno rifiutato e hanno cominciato a minacciarci”. La suora è in possesso dei documenti nei quali le autorità stabilisce la restituzione, se richiesta.
 
A questi avvenimenti vanno aggiunti altri fatti, come l’impedimento alla celebrazione della messa di Natale fatto a mons. Michael Hoang Duc Oanh, vescovo di Kontum, e la ripresa di iniziative da parte del “Comitato di Hanoi per la solidarietà dei cattolici”. Il 21 dicembre, il vicepresidente dei filogovernativi cattolici “patriottici”, Pham Huy Thong, in una conferenza che ha trovato spazio sulla stampa governativa ha annunciato per il 2011 la campagna “Ogni cattolico della capitale è un buon cittadino”. La frase è stata rivolta il 27 giugno 2009 dal Papa ai vescovi vietnamiti. Tolta dal contesto, viene usata dai media statali e dai “patriottici” con l’obiettivo di arrivare alla piena sottomissione dei cattolici alla volontà delle autorità civili.
 
A giudizio di padre Pascal Nguyen Ngoc Tinh, biblista di Ho Chi Minh City, quanto sta accadendo in Vietnam, sulla scia dell’atteggiamento dell’ottava Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi, indica che Hanoi sta mettendo in opera una strategia mirante a trasformare il cattolicesimo vietnamita in una “religione di feste e rituali”, “una decorazione per l’autopromozione del regime”, per nasconderne l’impegno per i diritti umani.
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