26/11/2008, 00.00
CINA - HONG KONG
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Il card. Zen ricorda mons. Jin Peixian di Shenyang e esorta la Chiesa cinese all'unità

di card. Joseph Zen Ze-kiun
Con un testo pubblicato sul settimanale diocesano Sunday Examiner, il vescovo di Hong Kong, ricorda il vescovo di Shenyang (Liaoning), mons. Jin Peixian, scomparso il 4 novembre scorso.

Hong Kong (Asianews/SE) - Tra il 1993 ed il 1996, ho avuto la fortuna di andare a Shenyang e insegnare in seminario. A quel tempo esso si trovava racchiuso fra la casa del vescovo e la cattedrale. Lì ho sperimentato un’atmosfera di grande familiarità. Di certo questo era dovuto al fatto che il vescovo Jin Peixian era il capo di quella grande famiglia.

Ho ammirato soprattutto l’amore e l’attenzione che il vescovo Jin dimostrava verso la comunità della Chiesa sotterranea. La cattedrale di Shenyang è una struttura gotica impressionante. Ma dall’altra parte della casa del vescovo c’era una piccola cappella (usata di solito come cappella privata del vescovo, nemmeno tanto piccola).

Il vescovo Jin permetteva alla comunità della chiesa sotterranea di usarla, accoglieva i suoi anziani sacerdoti a pranzo e viveva insieme ai sacerdoti della comunità della chiesa ufficiale.

Ogni mattina, quando venivano aperti i cancelli, i cattolici della comunità ufficiale andavano nella cattedrale, mentre quelli della comunità sotterranea andavano nella cappella. I due gruppi si ignoravano a vicenda e non dimostravano mai ostilità. Era doloroso che i cattolici della comunità sotterranea non salutassero mai il vescovo quando lo incontravano, ma egli non ci faceva caso. Oltretutto egli li ha difesi davanti al governo, dicendo che erano anche loro fedeli e avevano il diritto alle sue cure.

Ricordando l’esempio di questo pastore buono, sono incoraggiato a dire alcune parole ai vescovi della chiesa ufficiale e alla comunità non ufficiale, anche se questo potrà non piacere loro:

1.     Io spero che i vescovi della comunità ufficiale abbiano lo stesso cuore accogliente che il vescovo Jen ha dimostrato di avere verso al comunità sotterranea, che la apprezzino, che siano tolleranti ed incoraggino la mutua comprensione e comunione, senza forzarli ad unirsi nelle strutture della comunità ufficiale.

 2.    Io spero che i sacerdoti e i cattolici della comunità non ufficiale mostrino rispetto verso i vescovi legittimati della comunità ufficiale e si astengano da aspre critiche. Finché il governo non cambia la sua politica verso la Chiesa, può non essere un momento adatto per unirsi alla struttura della Chiesa ufficiale. Tuttavia, sotto la guida dei vescovi sotterranei o dei vicari, dovrebbe esserci un incremento di dialogo, di riconciliazione e cooperazione con la comunità ufficiale.

Sono certo che questa è la speranza del Santo Padre. In questo modo porremo una solida base per la piena unità di domani. L’unità strutturale presuppone alcune condizioni e queste sono al di fuori del nostro controllo. Ma possiamo prepararci per l’avvento di questo bel giorno.

L’esempio del vescovo Jin possa ispirarci nell’amore fraterno. Che lui ci benedica dal paradiso.

 

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