19/10/2018, 08.18
ISLAM-EUROPA
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Imam Drouiche: Per paura della destra, la sinistra europea non condanna l’islamismo

di Hocine Drouiche

L’immigrazione musulmana in Europa è sempre più fondamentalista e si riduce la differenza fra islam “moderato” e “jihadista”. Il mondo intellettuale europeo, per timore di fare gli interessi della destra xenofoba, tace sulle violenze e sulla necessità di una riforma dell’islam. È urgente salvare i giovani musulmani dal fondamentalismo. La maggioranza dei musulmani è ancora in una logica di conquista, di invasione e di islamizzazione dell’Europa.

Parigi (AsiaNews) – L’imam Hocine Drouiche, Vice-presidente della Conferenza degli imam di Francia e grande amico di AsiaNews, ci ha inviato questo suo intervento, che egli presenterà a un incontro al Parlamento europeo. In esso, Drouiche, esperto nel rapporto fra islam e modernità, sottolinea come l’Europa sia divisa di fronte all’islam e soprattutto alle violenze islamiste e all’interpretazione fondamentalista del Corano: la “destra” demonizza l’islam e lo spinge a indurirsi ancora di più; la “sinistra” – per timore di essere tacciata di “xenofobia” – tace su tutte le violenze, perdendo un’occasione per aiutare il mondo musulmano - soprattutto giovanile – a farla finita con vecchi schemi salafiti. In tal modo, egli dice, Europa e islam sono destinati al fallimento.

 

Dalla Libia allo Yemen, passando per la Siria, l’Afghanistan e l’Iraq, il mondo musulmano è avvolto nel caos. I movimenti detti moderati non arrivano a proporre delle vere soluzioni che costruiscano una via credibile. Di fronte alle devastazioni del jihadismo, alla manomissione della religione e della cultura da parte degli islamisti, numerosi intellettuali musulmani o di origine musulmana non possono fare altro che mantenere il silenzio, anche se il compito è difficile e pericoloso.

Vi sono islamisti che si oppongono a Daesh (lo Stato islamico). Vi sono anche islamisti, compresi alcuni salafiti, che si sono impegnati in uno scontro armato contro i daesh. Ma sul fronte delle idee, questo scontro resta afono in modo stupefacente.

Ciò porta a domandare perché i musulmani non insorgono per difendere la loro religione, quando oggi essa serve per definire delle pratiche criminali e disumane. Perché sono incapaci di dire con chiarezza che quello non è islam?

Nell’assenza di riforme e di adattamento dell’islam ai tempi moderni, la spiegazione si trova a livello intellettuale, dove non esiste una differenza importante fra moderato ed estremista. I due si ispirano agli stessi testi. I moderati sono obbligati ad accettare i punti di vista estremisti per non essere accusati di apostasia o di tradimento del diritto divino.

I due mirano al ritorno di un ordine duale, che sarebbe stato derubato dai colonizzatori. Gli Stati-nazione, come la democrazia e l’uguaglianza uomo-donna sono considerati dei fenomeni passeggeri, perché “la verità assoluta” dell’invariabile islamica non cambierà mai.

Tutto questo nega ogni evoluzione storica e progresso sociale o culturale.

Vi è un vero e proprio rifiuto a separare la religione e la violenza. La libertà religiosa, la libertà di cambiare religione o di non averne nessuna sono delle questioni tabù, inaccettabili in seno all’islam e anche all’islam in Europa.

Un islam o un musulmano europeo sono ancora lontani [da ciò] perché la maggioranza dei musulmani è ancora in una logica delle conquiste, dell’invasione e dell’islamizzazione dell’Europa. È un immaginario di potenza e di dominio, spinti dalla nostalgia di voler riprodurre gli imperi storici dell’islam.

 

La volontà e l’applicazione della sharia è un altro grande problema che mette insieme tutti gli islamisti moderati e estremisti e che si aggiunge alla coercizione, all’immaginario dell’impero, al disprezzo per lo Stato-nazione e alla conquista dell’Europa.

In assenza di una riforma profonda dell’islam e di solide basi intellettuali per opporsi a questo estremismo religioso, i giovani musulmani hanno l’impressione che sia proprio Daesh – questo islamismo intollerante e conflittuali – a rappresentare l’islam e non gli inconsistenti moderati.

Al presente, in Europa, una musulmana non può che essere velata, un musulmano deve credere nel jihad, ed entrambi provare un odio incommensurabile per l’occidente.

L’Europa poteva essere una vera speranza di riforma e di modernizzazione dell’islam. Purtroppo, si sono chiusi gli occhi sulla manipolazione dei fondamentalisti nelle periferie (banlieues) e sulle istituzioni islamiche in Europa.

Mentre si terrorizzano gli imam e i predicatori di un islam illuminato, la paura di passare per razzisti, islamofobi, sprezzanti, fa tacere numerosi pensatori europei.

 

Il mondo musulmano dilaniato da guerre senza fine, è divenuto un vero deserto culturale, sociale, economico che ci si augura di poter ignorare, quando è invece alle nostre porte. L’immigrazione non cessa di aumentare e i musulmani da qualunque parte essi vengano, sono rappresentati soltanto attraverso il prisma islamista.

In seno ai musulmani d’Europa gli estremisti musulmani non cessano di aumentare. E ciò fa bene agli affari dell’estrema destra in Europa.

Un’Europa lassista non servirà né all’islam, né all’Europa. Un europeo estremista non farà altro che scatenare una nuova ondata di violenza e odio.

Ogni generazione ha diritto a beneficiare del proprio insegnamento e del proprio progresso per scoprire nuovi orizzonti al di là della verità perduta dalle generazioni che l’hanno preceduta.

L’Europa deve aiutare la gioventù musulmana europea a liberarsi del passato e delle interpretazioni violente dei testi islamici. Per questo esiste solo un sentiero. Solo la conoscenza e la cultura possono liberare i musulmani dalla violenza e dall’odio che distruggono l’immagine della loro religione.

L’Europa deve aiutare i musulmani a liberarsi dalla tirannia degli islamisti, rifiutando di prestare loro alleanza. Questo salverà i musulmani e anche l’Europa che a causa degli islamisti rischia di perdere le sue acquisizioni e i suoi valori universali, tutto a vantaggio dei nazionalisti e degli estremisti.

Fra estremisti islamisti ed estremisti nazionalisti, l’Europa si trova davanti a un incrocio pericoloso. La destra europea moderata è la sola che potrebbe obbligare a una fine ragionevole questa volontà folle di distruzione dell’Europa, specie dopo le nuove ondate di migranti agricoli-asiatici, in maggioranza musulmane.

E’ facile, confortevole, piacevole accusare l’Occidente e il resto dell’umanità per i nostri difetti, malattie e nevrosi, e si vive tranquillamente senza denunciarle a casa nostra. Noi domandiamo di condividere lo statuto dell’umanità, ma rifiutiamo di ammetterla come valore universale a casa nostra.

Vogliamo che il resto dell’umanità accetti le nostre differenze, ma non accettiamo quelle degli altri e le altre fedi.

E d’altra parte, per alcuni scrivere quanto detto finora è imbarazzante. Perché è visto come un fare il gioco dell’estrema destra in Occidente o è troppo ingenuo. La scusa serve a giustificare un silenzio complice verso i crimini dei propri amici. E allora non si parla. Non si denuncia un’ingiustizia a casa propria per non aiutare l’ingiustizia altrove. E questo è un falso calcolo e una scelta immorale.

 

 

* Presidente della Conferenza degli imam riformisti della Repubblica; Vice-presidente della Conferenza degli imam di Francia; Dottore in teologia e in diritto musulmano

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