10/12/2010, 00.00
INDIA
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In India le violazioni dei diritti umani crescono invece di diminuire

di Nirmala Carvalho
Il Consiglio globale dei cristiani indiani denuncia la complicità o l’incapacità dei governi statali di porre un limite agli attacchi contro le minoranze religiose. Il padre gesuita Cedric Prakash dice dei dalit: “Sono ancora figli di un dio minore in gran parte del Paese”.

Mumbai (AsiaNews) – Nel giorno in cui si celebra a livello mondiale la Giornata dei diritti umani, il Consiglio globale dei cristiani indiani ha condannato l’atteggiamento della autorità nei confronti delle piccole minoranze cristiane. Sajan K. George, presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani ha dichiarato: “Siamo profondamente feriti nel notare che il governo dell’Orissa sta ritardando la giustizia attesa dalle vittime dei pogrom contro i cristiani, e in particolare questo accade nel caso della suora violentata. Il Consiglio, nella Giornata mondiale dei diritti umani chiede con forza ai governi di essere sensibili ai diritti dei cristiani in India”.

Sajan K. George ha denunciato i tentativi da parte delle autorità statali in Karnataka di camuffare la verità degli attacchi contro i cristiani forse a casa dell’incapacità da parte dello Stato di contenerli o forse nel tentativo di salvaguardare  il nome del partito Bjp (nazionalista indù) al governo. La situazione non appare migliore nell’Orissa per quanto riguarda gli attacchi alle chiese. “Gli accusati non sono stati rintracciati, anche se giravano liberamente per strada, alla luce del giorno come eroi, perché non è stato fatto nessun tentativo di toccarli. Questo è un gesto deliberato da parte delle autorità, o perché è stato ordinato così, o perché erano complici dei crimini”.

Il presidente del Consiglio ha detto che gli attacchi contro i luoghi di culto cristiani continuano, anche se forse in maniera più sparsa e con minor ferocia. Anche i funzionari di polizia di basso livello sembrano spesso complici. E questo li rende pericolosi, perché possono trasformarsi in una minaccia sociale. Sajan ha parlato anche della situazione a Mangalore e Udupi, dove sono stati registrati 133 casi di attacchi dal 2008. “E’ un programma ben pianificato, e lo scopo è quello di terrorizzare la comunità cristiana in generale in quello Stato, e in particolare quelli che sono diventati cristiani negli ultimi anni”.

Il padre gesuita Cedric Prakash, direttore di Prashant, il Centro dei gesuiti per i Diritti umani a Ahmedabad, ha detto: “Le violazioni dei Diritti umani stanno crescendo invece di diminuire e questa è una realtà penosa con cui dobbiamo fare i conti”. Migliaia di tribali non hanno accesso alle foreste, alle terre e all’acqua di cui erano proprietari una volta. “I Dalit sono figli di ‘un Dio minore’  nella maggior parte del paese. Donne e bambini sono i più vulnerabili, e il bersaglio di ogni genere di violazioni”.

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