14/12/2005, 00.00
ASEAN - MALAYSIA
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In Malaysia i leader dei Paesi dell'East Asia convengono di incontrarsi ogni anno

Si vogliono ammettere Cina, Giappone e Corea del Sud come membri effettivi e creare un mercato comune tra gli Stati della regione. Presente anche il presidente russo Putin. Stretta di mano tra Koizumi e Wen.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Un possibile primo passo verso la creazione di una zona di libero commercio nell'Asia dell'Est. Viene visto così l'11°summit dei leader dell'Associazione dei Paesi del sud est asiatico (Asean) svoltosi oggi a Kuala Lumpur. L'incontro ha raggiunto un accordo per incontri annuali su questioni come commercio e sicurezza e con una stretta di mano tra Cina e Giappone.

"Siamo tutti daccordo - ha detto Abdullah Ahmad Badawi, premier malaysiano - che la comunità dell'Asia orientale sarà una realtà nel futuro". Il summit è ritenuto "cruciale" per una "risposta collettiva - dice George Yeo, ministro di Singapore per gli Esteri - ai drammatici cambiamenti che sono in corso nel mondo" e per consentire un migliore dinamismo economico, aumentare la sicurezza nella regione e preservare la pace e la stabilità tra gli Stati membri.

I 16 Stati partecipanti - i 10 dell'Asean: Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam, più Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia e Nuova Zelanda - rappresentano circa la metà della popolazione mondiale e un quinto del commercio globale. I 10 Stati Asean desiderano allargare la partecipazione a Cina, Giappone e Corea del Sud. "Noi consideriamo questi summit - dice la dichiarazione finale - come un forum per il dialogo sulle maggiori questioni strategiche, politiche ed economiche di interesse comune, con l'intento di promuovere la pace, la stabilità e la prosperità economica nell'Asia orientale". Gli osservatori commentano che questo può essere il primo passo verso la creazione di una zona di libero commercio. Un ostacolo a ciò è l'ostilità tra Pechino e Tokyo e il desiderio di leadership di entrambi i Paesi. Nei giorni scorsi Cina e Corea del Sud hanno invitato il premier Koizumi a mostrare una "giusta posizione" verso la storia, con riferimento alle sue contestate visite al tempio Yasukuni dove sono ricordati i caduti di guerra giapponesi, ma anche alcuni criminali di guerra. Nonostante la stretta di mano tra Koizumi e il premier cinese Wen Jiabao, i 2 Stati non hanno tenuto incontri bilaterali. L'Asean potrebbe costituire un'occasione per questi 2 Stati e la Corea del Sud di mantenere rapporti senza avere incontri bilaterali.

Altre difficoltà derivano dalla diversa situazione dei singoli membri: accanto ai ricchi Giappone e Australia, ci sono il Paese più povero del mondo (Laos) e uno dei più repressivi (Myanmar). Evidente anche la rivalità tra Cina e India come potenze emergenti nell'Asia.

Da decidere se India, Australia e Nuova Zelanda saranno membri di questo accordo o partner esterni privilegiati. Molti Stati sono favorevoli alla loro partecipazione piena, per bilanciare l'influenza della Cina.

La Malaysia - che si è opposta alla presenza degli Stati Uniti - ha invitato la Russia, definita dal rappresentante di Pechino, Li Zhaoxing, un "ospite gradito da tutti". In un discorso, il presidente Vladimir Putin ha espresso il desiderio di Mosca di diventare membro ufficiale dell'Asean. Il Cremlino il 10 dicembre ha siglato un accordo economico di cooperazione con l'Asean e vuole incrementare i rapporti politici ed economici con l'Asia. A novembre Viktor Khristenko, ministro per l'Energia, ha detto che un terzo delle esportazioni del petrolio russo andranno in Asia entro il 2020, mentre ora sono il 3%. (PB)

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