02/11/2011, 00.00
INDONESIA
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Java: la violenza degli islamici contro le statue di altre religioni

di Mathias Hariyadi
Il Fronte di difesa islamico, un’organizzazione radicale, ha lanciato un appello alla distruzione delle statue “non islamiche”, come il gran dragone cinese, Buddha, o immagini cristiane se sono collocate in un luogo pubblico e non all’interno dei luoghi di culto.
Jakarta (AsiaNews) – Il Fronte di difesa islamico (Fpi) indonesiano ha lanciato un appello sul suo sito (www.fpi.or.id) il 29 settembre 2011 con un solo ordine, distruggere tutte le statue “non islamiche” nel Paese, anche se la maggior parte di essere sono collocate in aree pubbliche. E agli aderenti al Fpi si chiede di prendere posizione contro la costruzione di statue che l’islam non approva. L’appello è esteso anche agli altri gruppi islamici, a cui il Fpi chiede di respingere la creazione di statue non musulmane in tutto il territorio nazionale.

L’appello ha fatto seguito a una controversia nella zona di Purwakarta, a Java occidentale, dove centinaia di integralisti islamici hanno distrutto alcune statue di personaggi mitologici del teatro tradizionale nel centro della città. Il sindaco di Purwakarta aveva voluto fornire la città di statue che rappresentavano personaggi del teatro tradizionale, per offrire un’immagine “molto nativa” dell’identità indonesiana. Ma i fondamentalisti islamici hanno giudicato che le statue erano”religiosamente sbagliate” in base all’islam; e il 18 settembre parecchie statue sono state distrutte da centinaia di musulmani. (20/09/2011 I radicali islamici di Java contro il teatro delle marionette).

Il Fpi ha anche denunciato l’esistenza di parecchie statue “profane”, con la forma di un grande dragone, a Singkawang, nella provincia del Borneo occidentale, e di una statua di Buddha a Tanjung Balai nel nord di Sumatra. Sia l’una che l’altra sono state criticate dai radicali, ma fino ad ora sono ancora in piedi. “La statua del grande drago a Singkawang è una forma di cattiva provocazione perpetrata dai cinesi locali”, dice il comunicato. La città di Singkawang, circa 100 km a nord della capitale del Borneo occidentale, Pontianak, è nota come una città di antica presenza cinese, e d a maggioranza cinese, a dispetto di una minoranza nativa di cristiani Dayak e di musulmani Melayu.

Tre statue della Madonna nella zona di Bekasi, Java occidentale, sono state distrutte dai musulmani quest’anno. Il Fpi sostiene che non danneggerà statue cattoliche, come Gesù o la Vergine finché sono sistemate all’interno delle chiese, e lo stesso per le statue buddiste all’interno dei templi. “ma se queste statue sono piazzate altrove, e specialmente in luoghi pubblici, sono considerate come cattive provocazioni e lo Stato dovrebbe prendere misure adeguate”.
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