17/06/2005, 00.00
KIRGHIZISTAN
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Kirghizistan: migliaia in piazza, interviene la polizia

I manifestanti protestano contro l'esclusione di un candidato dall'elezione presidenziale di luglio.

Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Giornata di disordini in Kirgizistan, causati, a quanto se ne sa, dal rifiuto di ammettere alle elezioni presidenziali un candidato. Oltre 2 mila dimostranti questa mattina hanno invaso in modo pacifico il principale palazzo governativo, sede della Commissione elettorale, gridando slogan contro il governo. La polizia, intervenuta rapidamente, ha spinto fuori dall'edificio i manifestanti e li ha inseguiti, poi, per le strade limitrofe, con spari in aria e lancio di gas lacrimogeni.

Gli scontri non hanno spaventato la gente. Poche ore dopo oltre 10 mila persone si sono radunate davanti al palazzo del governo, presidiato da circa 1000 poliziotti in tenuta anti sommossa.

I dimostranti chiedono che alle elezioni presidenziali del 10 luglio sia ammesso Urmatbek Baryaktabasov, importante uomo d'affari, escluso perché – secondo le autorità elettorali – diventato cittadino kazako negli anni '90. In molti pensano, invece, che si vuole così eliminare il principale antagonista del candidato Kurmanbek Bakiev, attuale presidente ad interim. In seguito alle massicce manifestazioni di piazza del marzo scorso – seguite a controverse elezioni parlamentari - il presidente Askar Akaev è andato in esilio volontario.

Alla prossima consultazione popolare partecipano per ora 7 candidati: oltre a Bakiev, i più noti sono l'ex ministro degli Interni Kenechbek, Douichebaiev e l'ex ministro dell'Istruzione, Gaicha Ibraguimova.

Il governo ha convocato con urgenza il Parlamento per esaminare la situazione e Ismail Isakov, ministro della Difesa, ha annunciato che "questa sera e questa notte le forze armate proteggeranno i negozi e i maggiori centri commerciali".

Altre manifestazioni di protesta sono segnalate a Karakol, capoluogo amministrativo della regione orientale, dove Baryaktabasov ha un ampio sostegno.

Con l'avvicinarsi delle elezioni gli episodi di violenza sono aumentati. Il 10 giugno è stato assassinato il parlamentare Jyrgalbek Surabaldiyev, sostenitore del presidente uscente Akaev. L'11 giugno ignoti hanno incendiato il quartier generale elettorale di Bakiev. Il 13 giugno oltre 200 manifestanti hanno invaso un albergo a Osh, nel sud, durante un'apparente protesta contro il parlamentare Bayaman Erkinbaev, importante uomo d'affari nel Kara-suu; le guardie di sicurezza hanno sparato e ci sono stati diversi feriti.

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