21/03/2008, 00.00
GIORNATA DEI MARTIRI
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La Pasqua dei Martiri

di Bernardo Cervellera
Quest’anno la giornata di memoria dei martiri missionari coincide con il Lunedì dell’Angelo. Nello splendore pasquale ricordiamo la necessità del sacrificio, di Cristo e poi dei suoi seguaci, segno che la verità e l’amore non hanno abbandonato la terra.

Roma (AsiaNews) - Ogni anno la Chiesa italiana, e soprattutto il Movimento giovanile missionario e le Pontificie Opere dedicano una Giornata alla memoria e preghiera per i martiri missionari. L’evento viene celebrato ovunque con veglie di preghiera e digiuno, adorazione eucaristica, raccolta di aiuti per situazioni dove la Chiesa è perseguitata.

La data per l’appuntamento annuale è il 24 marzo, anniversario dell’assassinio di mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di san Salvador, ucciso nel 1980 mentre celebrava la messa. Quest’anno la data coincide con le feste di Pasqua: il 24 marzo è infatti il Lunedì dopo la Pasqua.

Questa coincidenza mi sembra significativa.

Anzitutto perché nel pieno dello splendore pasquale, ricorda la necessità del sacrificio, di Cristo e poi dei suoi seguaci. In un mondo che sogna il tutto facile, senza difficoltà, la Croce di Cristo e quella dei martiri è invece il prezzo “necessario” (Luca 24,26) perché brilli la luce di Pasqua. E d’altra parte, in un mondo – e una Chiesa – dove è forte la tentazione del “mettersi d’accordo”, del relativizzare, del non calcare le tinte, di un buonismo dolciastro, il sacrificio dei martiri ricorda che la Sapienza della Croce alla fine fa a pugni con la sapienza del mondo. Per questo, per quanto dialogo, inculturazione, amicizia, servizio si possa esplicare, il martirio –anche quello cruento – rimane una dominante essenziale dell’annuncio cristiano.

Benedetto XVI continua a sottolineare l’importanza dell’annuncio e del martirio per la Chiesa e il mondo di oggi. Basterebbe qui ricordare la gratitudine che egli esprime ai martiri della Chiesa in Cina, nella sua Lettera ai fedeli cinesi (n. 2), o nella sua enciclica Spe Salvi (n. 37), quando cita il martire vietnamita Paolo Le-Bao-Thin, parlando del soffrire come strada alla speranza.

Qui sta l’altro valore della coincidenza fra la Giornata dei martiri e la Pasqua. Il Lunedì dopo la domenica di Resurrezione è un po’ difficile digiunare ed essere tristi. Quest’anno i giovani dovranno puntare più alla gioia, alla gioia che è presente nel martirio. Perché il dono della propria vita, vissuto come amore grato a Gesù Cristo è promessa di buoni frutti per il mondo. Nel sacrificio del martire si dà un segno che la verità e l’amore, e Cristo stesso, non hanno abbandonato la terra, ma vivono e splendono perfino nell’abisso del male.

Per tutto ciò, abbiamo pensato di offrire il nostro dono di Pasqua ai lettori: una lista di tutti i martiri cristiani uccisi nel 2007. Essa è una lista ecumenica, cioè comprende anche martiri non solo cattolici, ma anche di altre confessioni cristiane. Vale la pena ricordare che l’ecumenismo e la tensione all’unità fra le Chiese è nato e si nutre proprio dalla condivisione dello stesso destino, come la storia ha dimostrato e dimostra in molte nazioni (Russia, Cina, Vietnam, Kenya, Arabia Saudita, Egitto, Iran.…) Essa è pure una lista che supera il continente asiatico, per abbracciare tutto il mondo. L’Asia però occupa un posto preponderante: le nazioni dove nel 2007 sono avvenute il maggior numero di uccisioni di cristiani sono l’Iraq, con 47 uccisi, e l’India, con 18. Con questo si riafferma la percezione che l’Asia è “il continente dei martiri”. Ma proprio per questo – come sempre diciamo – l’Asia è il continente in cui concentrare l’evangelizzazione per il Terzo millennio.

Ricordare i martiri significa ricordare che la speranza della resurrezione è vicina. Nel nostro istituto, il Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), c’è la tradizione che quando giunge la notizia del martirio di un nostro confratello, la comunità si raduna in chiesa per cantare il Magnificat: il Signore compie “grandi cose” unendo la fecondità della sua Croce e resurrezione al dono della vita di uno di noi.

La lista è lunga, ma è stilata per difetto: essa contiene solo i nomi delle persone conosciute e la cui morte è confermata da almeno 2 fonti. Si può usare come una lunga litania, chiedendo a questi martiri di ottenere dal Signore della storia abbondante misericordia per il mondo e soprattutto per i persecutori. Buona Pasqua.

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