11/05/2012, 00.00
COREA
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La morte di Shin Sook-ja chiude “l’affaire Oh”, primo esule dal Nord

Dopo 40 anni si chiude una delle questioni più spinose fra Seoul e Pyongyang: il caso di Oh Kil-nam, inviato dal regime in Germania negli anni ’70 e poi fuggito al Sud. Ancora nessuna chiarezza sul coinvolgimento del noto compositore Yun I-sang.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Shin Sook-ja, 70 anni, è morta di epatite in Corea del Nord. A darne l'annuncio è stato proprio il governo di Pyongyang, che in questo modo cerca di chiudere una storia lunga 40 anni. La donna, infatti, era la moglie di Oh Kil-nam, uno dei primi nordcoreani a fuggire in Corea del Sud dopo un lungo travaglio. Questo decesso complica ancora di più la storia e elimina ogni possibilità di riunione con il marito, fuggito dalla Corea del Nord - dopo un periodo in Germania Ovest - nei primi anni ottanta del secolo scorso.

Oh arriva in Germania Ovest per motivi di studio nel 1970 e nel 1985 consegue un dottorato in Economia presso l'Università di Brema. Quello stesso anno lascia l'Europa per tornare in Corea del Nord con la moglie Shin e due figlie. Deluso dal rientro in patria, Oh fugge dalla Corea del Nord l'anno successivo: inviato dal regime in Danimarca per attirare studenti che vengono dalla Germania Est, decide invece di fuggire.

Dopo la fuga viene interrogato per più di 6 mesi dalle autorità di controspionaggio americane, prima di essere mandato in una struttura per rifugiati amministrato dalla Germania Ovest. Rimane qui, continuando però a presentare degli appelli per riunirsi con la famiglia rimasta in Corea del Nord. Nessuno di questi viene ascoltato: nel 1992 si presenta presso l'ambasciata sudcoreana in Germania. Nel maggio di quell'anno, Seoul gli concede asilo e lo presenta come "un ex studente in Germania" e "una spia che si è arresa".

Rientrato nella penisola, la storia della sua famiglia diventa oggetto di attenzione da parte dei media nazionali. E questo anche perché, nella sua turbolenta esperienza, Oh dichiara che è stato Yun I-sang a convincerlo ad andare in Corea del Nord. Yun al tempo era un grande compositore della Corea del Sud che si era costruito una carriera in Germania, dove ha vissuto fino alla morte avvenuta nel 1995.

La situazione presentata da Oh diede alle autorità del tempo la possibilità di definire il compositore un "collaboratore" del regime di Pyongyang, che era stato arrestato dal servizio segreto sudcoreano a Berlino negli anni sessanta per presunte attività di spionaggio.

Parlando con il Chosun Ilbo nell'agosto del 2011, Oh conferma tutta la storia e parla di una lettera inviatagli da Yun nel 1985 in cui si chiedeva cosa avrebbe fatto dopo il dottorato: "Congratulazioni - avrebbe scritto il compositore - per i tuoi risultati. Credo che ora sia tempo che tu abbia un ruolo attivo nella campagna per la riunificazione. Voglio che tu vada in Corea del Nord e usi le conoscenze acquisite per il benessere dei nostri fratelli coreani".

I due si conoscevano dai tempi in cui lavoravano insieme presso il "Building a Democratic Society", gruppo civico composto nel 1974 da coreani in Germania al tempo in cui la dittatura Yushin era al suo massimo in Corea del Sud. Tuttavia, molte voci si sono levate nel tempo in difesa del musicista.

Lee Su-ja, la vedova, ha risposto agli attacchi: "Non è mai successo nulla del genere. Ammettiamo anche che mio marito provasse sentimenti pro-Nord: secondo voi avrebbe mai scritto una lettera? Non avrebbe forse parlato direttamente con Oh? Non parliamo di un bambino di 3 anni, ma di un uomo di 50 con un dottorato, che ha preso la decisione di impacchettare tutto e andare a Pyongyang. Dov'è la pressione in tutto questo?". Oh dice di aver "perso" la lettera durante il trasloco. Ora, con la morte della moglie, Oh ha perduto ogni speranza di riunire la propria famiglia.

 

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