08/03/2018, 08.43
PAKISTAN
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Lahore, donne cristiane e musulmane: Diritti e lavoro uguali agli uomini (Video)

di Kamran Chaudhry

Un incontro interreligioso al centro domenicano. Il tema della Giornata internazionale della donna di quest’anno è “#PressforProgress”. Diritti chiesti dalle donne: guidare, candidarsi alle elezioni, ereditare le proprietà, sostegno da parte della famiglia, istruzione.

Lahore (AsiaNews) – Essere libere di lavorare e avere migliori opportunità. È quanto chiedono donne cristiane e musulmane del Pakistan, riunite ieri alla vigilia della Festa delle donne. L’incontro interreligioso si è svolto al Dominican Peace Center di Lahore. Tra le partecipanti, Anila Doger, membro della Women League Minhaj-ul-Quran Organization. “Lanciamo un appello – ha detto – a tutti i membri maschi della famiglia, affinchè ci permettano di uscire da casa e darci una possibilità”.

Il tema della Giornata internazionale della donna di quest’anno è “#PressforProgress”. Al centro domenicano erano presenti più di 100 persone, tra cui suore, leader religiose e femminili. Anila spiega che nel Paese asiatico “le ragazze diventano donne rimanendo sedute dentro casa in attesa della dote. Episodi di violenza domestica sono ancora dilaganti. Siamo nel 21mo secolo, ma assistiamo alla legge della giungla”.

L’evento era organizzato dalla United Religions Initiative (Uri) Pakistan. L’organizzazione raduna 54 associazioni con l’obiettivo di promuovere la pace e l’armonia interreligiosa. Svolge seminari sull’emancipazione delle donne, l’eliminazione della violenza nei loro confronti e corsi di igiene. Da 11 anni propone corsi di sartoria per le donne che abitano in zone rurali e dall’anno scorso anche una formazione su leadership e comunicazione.

A tutte le donne sono state distribuite ghirlande colorate. Le relatrici hanno parlato della lunga tradizione maschilista e patriarcale che caratterizza la società nella Repubblica islamica. Esse hanno rimarcato alcuni diritti fondamentali, che però in Pakistan non sempre vengono riconosciuti alla popolazione femminile: guidare, candidarsi alle elezioni, ereditare le proprietà, sostegno da parte della famiglia, istruzione. Hanno evidenziato anche la mancanza di centri di assistenza, i frequenti episodi di maltrattamento cui sono sottoposte mentre camminano per strada o sul luogo di lavoro.

P. James Channan, coordinatore regionale di Uri Pakistan, chiede che il governo apra nuovi centri vocazionali e per l’educazione delle donne. “È molto raro – dice ad AsiaNews – che venga festeggiato questo giorno. Le nostre donne sono considerate cittadini di seconda classe. Vengono scoraggiate dal cercare lavoro. Il governo annuncia nuovi programmi dedicati a loro, ma poi la messa in opera è poco entusiasta. Nelle case, i maschi mangiano per primi mentre le femmine vengono date in sposa dopo la 10ma classe. La nostra lotta è contro questa mentalità”.

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