29/05/2010, 00.00
PAKISTAN
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Lahore, leader ahmadi chiede più protezione. Si seppelliscono i morti nell’attacco delle moschee

La setta ha iniziato la cerimonia di sepoltura delle 93 vittime del doppio attentato di ieri. I fedeli si appellano all’esecutivo perché punisca gli autori della strage. L’attentato rivendicato da una sezione talebana del Punjab. Testimone oculare: “sembrava una guerra”.
Lahore (AsiaNews/Agenzie) – La minoranza musulmana ahmadi chiede al governo “maggiore protezione” all’indomani del doppio attacco alle moschee di Lahore, durante la preghiera del venerdì, che ha causato almeno 93 vittime. È quanto afferma Raja Ghalab Ahmad, uno dei leader della setta, considerata eretica in Pakistan perché non riconosce Maometto come ultimo profeta. Egli invoca “azioni decise” contro i talebani del Tehrik-i-Taliban Pakistan, sezione del Punjab, che hanno rivendicato il doppio attentato.
 
Ahmad ha lanciato l’appello in una delle due moschee prese di mira dai fondamentalisti islamici. Egli precisa che il bilancio aggiornato è di 93 morti, in seguito al decesso di 13 persone negli ospedali dove erano ricoverati. Almeno un centinaio i feriti, alcuni dei quali in modo grave. Intanto la comunità ahmadi ha iniziato la cerimonia di sepoltura delle vittime (nella foto) nel cimitero di Rabwa, il quartier generale della setta, distante circa 150 km dal luogo in cui sono avvenuti gli attacchi.
 
Ieri, durante la preghiera del venerdì, gruppi armati e attentatori suicidi hanno attaccato due moschee appartenenti alla setta ahmadi. I luoghi di culto sono situati uno nella ricca zona di Model Town e l’altro nell’affollata area di Garhi Shahu.
 
Fonti della polizia parlano di almeno 50 morti a Garhi Shahu, attaccata dai terroristi verso le 13.35 di ieri. Il quotidiano pakistano Dawn riferisce che al momento dell’assalto vi erano più di mille persone all’interno. Il gruppo di terroristi, “armato e ben addestrato”, possedeva fucili AK-47, pistole, granate e indossava giubbotti carichi di esplosivo. Essi hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato sulla folla, occupando per diverse ore la moschea e tenendo i fedeli in ostaggio. Quando la polizia ha deciso per l’irruzione, i fondamentalisti si sono fatti esplodere, causando una carneficina. Gli agenti hanno ripreso il controllo dell’area verso le 5 del pomeriggio.
 
L’assalto alla moschea di Model Town, invece, è stato più rapido. Quattro terroristi hanno aperto il fuoco contro i fedeli e hanno lanciato bombe a mano. Un testimone oculare racconta: “sembrava di essere in guerra. Ho solo pregato Dio che potesse salvarmi da quell’inferno”. Una prima stima della polizia parla di 20 morti nell’assalto. Secondo gli inquirenti, i talebani sarebbero stati aiutati da “complici” che sono riusciti a fuggire mescolati fra la folla.
 
Gli ahmadi si dichiarano musulmani, ma non riconoscono Maometto come ultimo profeta: per questo sono ritenuti eretici, e subiscono pesanti violenze e ostracismi da parte degli integralisti musulmani in Pakistan, Bangladesh e Indonesia. La comunità ahmadi pakistana è composta da circa tre milioni di membri, residenti per la maggior parte nel Punjab.
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