07/10/2005, 00.00
Cina - Vaticano
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Liu Bainian cerca di fermare la riconciliazione col Vaticano

Il segretario generale dell'Associazione Patriottica blocca l'andata dei vescovi a Roma e le nuove candidature episcopali.

Pechino (AsiaNews) – L'Associazione Patriottica dei cattolici cinesi (AP) ha lanciato una campagna nazionale per serrare le fila e chiedere l'obbedienza della Chiesa ufficiale, giudicata troppo vicina a Roma. Fonti di AsiaNews nel paese hanno confermato che il segretario generale dell'AP, Liu Bainian, ha organizzato incontri con sacerdoti delle diocesi del Sichuan e del Guangdong per richiamarli all'obbedienza e non seguire le indicazioni del Vaticano, soprattutto nella scelta dei candidati all'episcopato. Farebbe parte di questa campagna anche il veto posto dall'AP sulla possibile andata a Roma dei 4 vescovi invitati da Benedetto XVI al Sinodo.

Nei mesi scorsi le  nomine del  vescovo ausiliare di Shanghai e del vescovo coadiutore di Xian erano avvenute con la designazione e la scelta del candidato della Santa Sede, tacitamente accettate dal governo cinese.

Subito dopo la consacrazione di mons. Giuseppe Xing Wenzhi, vescovo di Shanghai, l'AP ha cercato di smentire questo accordo di fatto fra Santa Sede e governo, rivendicando l'autonomia della decisione. Secondo gli statuti dell'AP, il vescovo deve essere eletto dai sacerdoti e rappresentanti della comunità diocesana e deve perseguire le "tre autonomie"  (di gestione, di finanza, di organizzazione), rimanendo indipendente dalla Santa Sede.

L'AP è un organismo voluto da Mao Zedong per controllare la Chiesa (personale, finanze, educazione, pubblicazioni, nomine dei vescovi). Pur non essendo un organismo religioso, si pone come supervisore della Chiesa a favore del Partito comunista.

Negli ultimi 10 anni vi è stato un riavvicinamento dei vescovi della Chiesa ufficiale alla Santa Sede (oltre l'85% dei prelati è riconciliato col papa) è di fatto un fallimento della politica di autonomia sostenuta dall'AP dal 1957. Anche i nuovi elementi di dialogo fra Cina e Vaticano sono visti come un pericolo per l'organizzazione che è sempre più formata da segretari atei, di tradizione stalinista e radicale. Dopo che il Vaticano ha reso pubbliche le nomine papali dei membri del Sinodo sull'Eucaristia, Liu Bainian ha parlato di "scortesia" del Vaticano che per l'invito avrebbe dovuto rivolgersi all'AP e al consiglio dei vescovi cinesi, sempre controllato dall'AP.

Molti vescovi in Cina chiedono al governo di essere liberati dal controllo dell'AP, divenendo essi stessi i garanti per le loro comunità nei confronti del governo.

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