06/04/2007, 00.00
RUSSIA – TAIWAN
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Mosca, incontro “costruttivo” fra la chiesa ortodossa e i rappresentanti di Taiwan

Le delegazioni hanno discusso del modo migliore per sviluppare i rapporti fra le organizzazioni pubbliche e sociali di Taiwan e la cura pastorale dei fedeli ortodossi che vivono sull’isola. Secondo alcuni analisti, si tratta di un segnale a Pechino, che non riconosce l’ortodossia fra le religioni ufficiali.
Mosca (AsiaNews) – Un incontro “prolungato e costruttivo” sulla cura pastorale dei fedeli ortodossi a Taiwan e “sullo sviluppo dei rapporti fra questa chiesa e le organizzazioni sociali e gli istituti di ricerca dell’isola”.
 
E’ questo il “riassunto” dell’incontro che si è svolto lo scorso 4 aprile a Mosca fra il segretario del Dipartimento affari religiosi esteri del Patriarcato russo-ortodosso, l’arciprete Nikolai Balashov, ed il direttore dell’Ufficio di rappresentanza a Mosca di Taiwan, Angela Siu.
 
Nel corso del loro incontro, che il bollettino della comunità ortodossa cinese definisce “costruttivo”, le due delegazioni hanno discusso del modo migliore per sviluppare i rapporti fra le organizzazioni pubbliche e sociali di Taiwan e la cura pastorale dei fedeli ortodossi che vivono sull’isola, definita dalla Cina “una provincia ribelle”.
 
Si è persino discusso di una possibile visita a Taipei di una delegazione della chiesa russo-ortodossa, ma non sono stati fissati i particolari dell’incontro.
 
Secondo alcuni analisti, questo incontro è un segnale alla Cina, che non considera l'ortodossia tra le religioni “riconosciute” in Cina (buddismo, taoismo, cattolicesimo, protestantesimo e islam). La speranza del Patriarcato di Mosca, che regola le attività della piccola comunità ortodossa cinese, è di riuscire ad ottenerlo entro il 2008.
 
La Chiesa ortodossa in Cina ha avuto piena autonomia dalla Chiesa ortodossa russa nel 1957. Dopo la Rivoluzione culturale del 1966-'67, la vita della comunità ha avuto però un brusco rallentamento. Al momento, secondo i dati forniti dal Dipartimento relazioni con le chiese estere del Patriarcato di Mosca, i fedeli ortodossi in Cina sono circa 13 mila, di cui 400 vivono nella capitale.
 
La Chiesa ortodossa russa è giunta in Cina da circa 300 anni, ma di essa si sa molto poco. Le prime comunità erano costituite da russi emigrati e risiedevano soprattutto nel nord del Paese. Anche attualmente la maggioranza dei fedeli è di discendenza russa. Essi sono situati in quattro punti del Paese: nell'Heilongjiang, ad Harbin, dove vi è anche una parrocchia dedicata al Manto protettivo della Madre di Dio; nella Mongolia Interna (a Labdarin); nel Xinjiang (a Kulj e Urumqi).
 
La Rivoluzione Culturale ha però azzerato la presenza di vescovi e preti. Ancora oggi i fedeli non hanno alcun sacerdote, e la domenica si radunano solo saltuariamente per pregare. Vi sono però 13 studenti cinesi ortodossi che studiano all'Accademia teologica Sretenskaya di Mosca e all'Accademia di S. Pietroburgo.
 
L'ultimo prete ortodosso cinese, Alexander Du Lifu, 80 anni, è morto nel 2003, a Pechino. Secondo informazioni del Patriarcato di Mosca, p. Du "dava direzione spirituale privatamente", non avendo alcuna chiesa. Talvolta gli era concesso di celebrare la Liturgia nell'ambasciata russa a Pechino. Per i suoi funerali, il patriarcato di Mosca ha ottenuto il permesso di utilizzare la cattedrale cattolica dell'Immacolata Concezione (la Nantang).
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