08/05/2006, 00.00
NEPAL
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Nepal: rimossi oltre 100 funzionari nominati dal re

di Prakash Dubey

La maggior parte sono ex ufficiali dell'esercito che avevano appoggiato il colpo di mano di re Gyanendra. Fra di loro 12 ambasciatori. Un analista politico: "Decisione prevedibile, ma prima c'erano altre priorità".

Kathmadu (AsiaNews) – Il governo nepalese ad interim continua il processo di democratizzazione del Paese e rimuove oltre 100 fra diplomatici e funzionari che erano stati nominati da re Gyanendra. La decisione è stata presa ieri sera.

La maggior parte delle persone rimosse dai loro incarichi sono ex ufficiali dell'esercito che il primo febbraio 2005 avevano appoggiato il colpo di mano del sovrano, che aveva assunto i pieni poteri esecutivi. Fra loro 12 ambasciatori (in India, Cina, Germania, Francia, Russia, Giappone, Gran Bretagna, Qatar, Myanmar, Vietnam, Pakistan, Sri Lanka) e funzionari di organizzazioni governative o semi-governative.

"Questa non è una decisione inaspettata", commenta ad AsiaNews Sushil Sashank, un analista politico. "Si tratta – continua - di nomine politiche, fatte secondo le diverse necessità di chi detiene il potere. Il re le aveva fatte per accontentare i suoi amici, e ora sono i politici che assegnano queste poltrone a persone che li appoggiano. Tutti vorrebbero un posto nel gabinetto ministeriale, ma questo non è possibile. Il ruolo di ambasciatore, o di presidente di un ente governativo, assicura comunque molti privilegi. La fretta con cui è stata presa questa decisione suona però come vendetta politica. Il governo poteva aspettare a rimuoverli, e prendere prima in considerazione altre priorità, come i problemi economici che gravano su molti strati della popolazione. È ridicolo che il neo Primo ministro Koirala non riesca ad ingrandire il gabinetto ministeriale: una dozzina di ministeri, di cui alcuni di vitale importanza per il benessere dei poveri, sono privati di un ministro. Lo scenario è ambiguo, e anche i colloqui con i maoisti sembrano appesi ad un filo".

"I ministri temono l'inflessibilità dei maoisti", dice ad AsiaNews un funzionario nepalese favorevole alla democrazia. "C'è molta confusione – continua - non penso che i dialoghi con i ribelli porteranno presto dei risultati". Il funzionario spiega che Koirala non è riuscito a portare il numero dei ministeri a 14, come previsto dall'ordine del giorno di ieri, a causa del Communist party of Nepal (Cpn) il quale non ha fornito una sua lista di candidati che potevano giurare per il ruolo di ministro. "I capi del Cpn sono in lotta fra loro per la nomina dei ministri – continua il funzionario - ma questi contrasti sono sotto gli occhi della gente. Devono agire con cautela perché l'opinione pubblica, in questo momento favorevole alla democrazia e contraria al re, può cambiare con facilità".

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