30/04/2013, 00.00
NEPAL
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Nepal: sherpa contro alpinisti europei, a rischio il "turismo" sull'Everest

di Kalpit Parajuli
L'aggressione ai danni di Simone Moro, Ueli Steck e John Griffit, ha scioccato i media mondiali e nepalesi. Per gli scalatori l'assalto è inspiegabile. I tre avrebbero però violato le nuove norme di sicurezza imposte dagli sherpa, scatenando la loro ira. Nel 2012 ben 11 persone sono morte durante l'ascesa. Otto in soli due giorni.

Kathmandu (AsiaNews) - L'aggressione degli sherpa ai danni di tre alpinisti europei mette in crisi il rapporto decennale fra i nepalesi "custodi dell'Everest" e record-men occidentali, ma apre anche domande sulla sicurezza in alta quota e il rispetto della montagna. Costato tre feriti, di cui uno grave, l'assalto ha spinto decine di gruppi ad annullare le loro spedizioni per paura di nuove aggressioni .

Il caso è esploso lo scorso 28 aprile durante un tentativo di ascesa di due fra i più famosi scalatori mondiali: Ueli Steck, svizzero e primatista di scalate sull'Everest, e Simone Moro, italiano per quattro volte sul tetto del mondo. Insieme ad essi vi era anche il fotografo britannico John Griffit. Stavano salendo al Campo tre, a quota 7200 metri.

Secondo Raj Kumar Shahi, poliziotto responsabile delle indagini, "i tre europei avrebbero violato le misure di sicurezza imposte dal governo. Il fotografo Griffit scalava senza bombole di ossigeno e i due alpinisti esperti avrebbero disturbato il lavoro di un gruppo di sherpa impegnato a fissare delle corde fisse sul percorso". "Dalle prime testimonianze - spiega ad AsiaNews - i responsabili della sicurezza nepalesi hanno chiesto ai tre di mettersi in coda e di continuare l'ascesa dietro di loro. Essi hanno invece ignorato l'ordine, staccandosi dalle corde e superando gli sherpa e facendo crollare alcune lastre di ghiaccio". Ciò ha scatenato l'ira dei nepalesi che una volta tornati al campo base hanno aggredito con pietre e sassi i tre scalatori, che hanno riportato ferite e contusioni.

In un'intervista al sito planetmountain.com, Simone Moro definisce "inspiegabile il comportamento degli sherpa" e sottolinea che "senza l'intervento di alcuni alpinisti, l'assalto poteva finire in tragedia".

Per  Gupta Anish della Cho-Oyu Trekking, agenzia organizzatrice della spedizione il fatto è molto grave e mette a rischio l'intera stagione alpinistica iniziata da pochi giorni. "Il governo - afferma - dovrebbe garantire la sicurezza degli alpinisti". Da-Dendi Sherpa, un ufficiale di collegamento presso il Campo Base Everest, spiega che vi sono già oltre 2.500 fra alpinisti, guide e personale che attendono di scalare la montagna più alta del mondo. In questa stagione sono 29 le squadre che hanno avuto il permesso di scalare la montagna.

Dalla prima scalata di Edmund Hillary e dello sherpa Tenzin Norgay avvenuta nel 1953, più di 3.500 alpinisti hanno raggiunto la cima del Monte Everest. Negli anni grazie alle migliori tecnologie, sempre più persone tentano l'ascesa  aumentando il rischio di incidenti mortali. Nel 2012 ben 11 alpinisti sono morti sulla montagna, otto nel solo mese di maggio. 

 

 

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