20/01/2006, 00.00
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Oltre venti milioni di euro per rivitalizzare il comunismo in Cina

Per riempire il vuoto ideologico Pechino finanzia studi, pubblicazioni, istituti di ricerca, sognando di diventare il faro mondiale del marxismo.

Pechino (AsiaNews) – I leader del Partito comunista cinese hanno stanziato fondi "illimitati" per cercare di ravvivare l'ideologia marxista nel Paese. Fra i vari progetti vi è quello usare da 100 a 200 milioni di yuan (10-20 milioni di euro) per creare una collana di 150 testi base sul marxismo. In un incontro del Politburo tenutosi in novembre, il segretario generale del Pcc Hu Jintao ha decretato che il marxismo è ancora adatto alla Cina popolare. Secondo l'autorevole South China Morning Post di Hong Kong,  il programma di rivitalizzazione ha lo scopo di trasformare la nazione in un centro globale per lo studio dell'ideologia marxista.

Da due decenni la Cina è sottoposta a trasformazioni economiche, con aperture al capitalismo e all'economia di mercato, battezzando la nuova situazione come "socialismo con caratteristiche cinesi". Il Paese non ha mai rinunciato alla definizione "comunista", rifiutando la democrazia occidentale e mantenendo il controllo del partito sulla società. È pero vero che gli ideali comunisti sono ormai alla deriva e gli stessi membri del partito soffrono di un vuoto ideologico. Il partito è divenuto solo uno strumento per ottenere gratificazioni e protezioni sociali, mentre la corruzione dilaga a tutti i livelli della gerarchia.

Da qui la decisione del Politburo di rafforzare i fondamenti marxisti attraverso degli studi. Più di tremila teorici e accademici del Paese saranno coinvolti per compilare dai 100 ai 150 testi sul marxismo. Ogni pubblicazione conterrà dai 20 ai 30 contributi di specialisti.

Per questo programma Pechino ha stanziato intorno ai 100-200 milioni di yuan, e cioè più di 1 milione di yuan (100 mila euro) per pubblicazione. Il progetto prevede massicci investimenti di risorse umane e finanziarie per costruire istituti di ricerca, preparare studiosi della teoria, pubblicare studi accademici.

In un incontro tenutosi il 16 gennaio scorso, Li Changchun, capo del dipartimento di propaganda e membro del comitato permanente del Politburo, ha affermato che la leadership appoggia in modo totale questo progetto, visto come un modo per risolvere  i problemi della nazione.

Il tentativo di rivitalizzare il marxismo è stato già lanciato l'anno scorso con il progetto di "Costruzione e ricerca della teoria marxista".

Un altro programma, anch'esso finanziato con milioni di yuan, prevede la costituzione di un gruppo di studiosi che producano lavori di peso internazionale, da tradurre poi in diverse lingue. Nello stesso tempo si prevede un aumento delle traduzioni in cinese di letteratura marxista straniera. Per promuovere scambi e incontri a livello mondiale, i governo ha anche approvato fondi per istituzioni accademiche e per seminari internazionali sul marxismo da tenersi in Cina.

L'Accademia del marxismo, con sede presso l'università di economia e finanza a Shanghai terrà un seminario internazionale il 1° aprile 2006. L'Accademia del marxismo presso l'Accademia delle Scienze sociali ne terrà un altro il prossimo anno.

In Cina tutti gli studenti universitari devono frequentare corsi di marxismo, presenti anche nel curriculum dei seminari cattolici. Per l'esame di ammissione all'università gli studenti liceali devono passare un esame di ideologia marxista.

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