29/08/2018, 10.59
VATICANO
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Papa: in Irlanda ho visto la gioia delle famiglie e il dolore di chi è stato abusato

All’udienza generale Francesco ha ripercorso le tappe della visita in Irlanda. Le famiglie presenti al IX Incontro mondiale “segno eloquente della bellezza del sogno di Dio per l’intera famiglia umana”. “Un segno profondo ha lasciato l’incontro con alcuni sopravvissuti: erano otto; e a più riprese ho chiesto perdono al Signore per questi peccati, per lo scandalo e il senso di tradimento procurati”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La visita compiuta in Irlanda sabato e domenica scorsi (25-26 agosto) è stata per papa Francesco occasione per riaffermare il valore della famiglia e della sua unità, portatrice di pace, ma anche per “farsi carico del dolore e dell’amarezza per le sofferenze causate in quel Paese da varie forme di abusi” compiuti anche all’interno della Chiesa. Il valore della famiglia e il dolore per gli abusi sono stati i punti centrali della visita in Irlanda nelle parole che a essa ha dedicato il Papa all’udienza generale di oggi.

Alle ventimila persone presenti in piazza san Pietro, Francesco ha infatti parlato della visita compiuta per la conclusione del IX Incontro mondiale delle famiglie. “Le migliaia di famiglie – sposi, nonni, figli – convenuti a Dublino, con tutta la varietà delle loro lingue, culture ed esperienze, sono state segno eloquente della bellezza del sogno di Dio per l’intera famiglia umana. Noi sappiamo: il sogno di Dio è l’unità, l’armonia e la pace, per la famiglia e per il mondo, frutto della fedeltà, del perdono e della riconciliazione che Lui ci ha donato in Cristo. Nel mistero del suo amore, Egli chiama le famiglie a partecipare a questo sogno e a fare del mondo una casa dove nessuno sia solo, non voluto o escluso”.

“Veri e propri ‘punti-luce’ di queste giornate sono state le testimonianze di amore coniugale date da coppie di ogni età. Le loro storie ci hanno ricordato che l’amore del matrimonio è uno speciale dono di Dio, da coltivare ogni giorno nella ‘chiesa domestica’ che è la famiglia. Quanto ha bisogno il mondo di una rivoluzione dell’amore, di una rivoluzione della tenerezza per superare la cultura del provvisorio”. “Ci hanno anche mostrato come la fede si attui nella vita quotidiana, ‘intorno alla tavola di casa’, e diffonda la sua bellezza nella grande comunità della Chiesa e della società”.

“Momento culminante della mia visita è stata la grande festa con le famiglie, sabato sera, nello stadio di Dublino, seguita domenica dalla Messa nel Phoenix Park. Nella Veglia abbiamo ascoltato testimonianze molto toccanti di famiglie che hanno sofferto per le guerre, famiglie rinnovate dal perdono, famiglie che l’amore ha salvato dalla spirale delle dipendenze, famiglie che hanno imparato a usare bene telefonini e tablet e a dare priorità al tempo speso insieme. E sono risaltati il valore della comunicazione tra generazioni e il ruolo specifico che spetta ai nonni nel consolidare i legami familiari e trasmettere il tesoro della fede”. E della famiglia, è tornato a dire Francesco, fanno parte anche i nonni. Ma “oggi sembra che i nonni disturbano”. “In questa cultura dello scarto, i nonni si ‘scartano’, si allontanano", ma “i nonni sono la saggezza, sono la memoria di un popolo, la memoria delle famiglie”. “Per favore non scartate i nonni”.

“Questa mia visita in Irlanda, oltre alla grande gioia, doveva anche farsi carico del dolore e dell’amarezza per le sofferenze causate in quel Paese da varie forme di abusi, anche da parte di membri della Chiesa, e del fatto che le autorità ecclesiastiche in passato non sempre abbiano saputo affrontare in maniera adeguata questi crimini. Un segno profondo ha lasciato l’incontro con alcuni sopravvissuti: erano otto; e a più riprese ho chiesto perdono al Signore per questi peccati, per lo scandalo e il senso di tradimento procurati. Ho implorato la Madonna di intercedere per la guarigione delle vittime e di darci la forza di perseguire con fermezza la verità e la giustizia. I Vescovi irlandesi hanno intrapreso un serio percorso di purificazione e riconciliazione con coloro che hanno sofferto abusi, e con l’aiuto delle autorità nazionali hanno stabilito una serie di norme severe per garantire la sicurezza dei giovani. Nel mio incontro con i Vescovi, li ho incoraggiati nel loro sforzo per rimediare ai fallimenti del passato con onestà e coraggio, confidando nelle promesse del Signore e contando sulla profonda fede del popolo irlandese, per inaugurare una stagione di rinnovamento della Chiesa in Irlanda”.

“In Irlanda c’è la fede, c’è una grande fede, ma sapete ci sono poche vocazioni al sacerdozio. Dobbiamo pregare perché ci siano vocazioni in Irlanda. Lo faremo con una Ave Maria alla Madonna di Knock”.

“L’Incontro mondiale delle famiglie a Dublino è stata un’esperienza profetica, confortante, di tante famiglie impegnate nella via evangelica del matrimonio e della vita familiare; famiglie discepole e missionarie, fermento di bontà, santità, giustizia e pace. Noi dimentichiamo tante famiglie che portano avanti tutto questo”. Ma, ha affermato Francesco, oggi è di moda indicare separazioni e divorzi. “Io rispetto ognuno, dobbiamo rispettare la gente, ma l’ideale non è il divorzio, l’ideale non è la separazione, non è la distruzione della famiglia. L’ideale è la famiglia unita. Così avanti: questo è l’ideale”.

E nel saluto agli arabi il Papa ha invitato a pregare “per tutte le famiglie che sono in dif‎ficoltà per riscoprire la grandezza dell'amore che l’ha unite e la forza della fede ‎capace di guarire le loro ferite”.

Al termine dell'udienza generale, infine, il Papa ha ricordato che sabato prossimo ricorre la quarta Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato, "che  - ha detto - celebriamo in unione con i fratelli e le sorelle ortodossi e con l’adesione di altre Chiese e Comunità cristiane". “Nel Messaggio di quest’anno desidero richiamare l’attenzione sulla questione dell’acqua, bene primario da tutelare e da mettere a disposizione di tutti. Sono grato per le diverse iniziative che in vari luoghi le Chiese particolari, gli Istituti di vita consacrata e le aggregazioni ecclesiali hanno predisposto. Invito tutti a unirsi in preghiera, sabato, per la nostra casa comune, per la cura della nostra casa comune”.

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