12/12/2012, 00.00
VATICANO
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Papa: oggi nel suo primo "tweet" ringrazia "per la generosa risposta" e benedice tutti

Il lancio al termine dell'udienza generale dedicata all'Avvento che "indica una realtà meravigliosa e sconvolgente: Dio stesso ha varcato il suo Cielo", "è il re che è sceso in questa povera provincia che è la Terra e ha fatto dono a noi della sua visita assumendo la nostra carne, diventando uomo come noi".

Città del Vaticano (AsiaNews) - L'Avvento, attuale tempo liturgico, anticamente indicava l'attesa per l'arrivo del re in una determinata provincia, ma per i cristiani "indica una realtà meravigliosa e sconvolgente: Dio stesso ha varcato il suo Cielo e si è chinato sull'uomo; ha stretto alleanza con lui entrando nella storia di un popolo; egli è il re che è sceso in questa povera provincia che è la Terra e ha fatto dono a noi della sua visita assumendo la nostra carne, diventando uomo come noi".

Nell'aula Paolo VI c'è un presepe messicano, segno della festa che si avvicina, del ricordo di quel momento nel quale, nelle parole di Benedetto XVI, "nella Grotta c'è il nuovo inizio della storia dell'uomo".

L'udienza generale di oggi è stata occasione anche del primo "tweet" del Papa. L'invio è stato annunciato dopo i saluti finali: su un tavolino posto nell'aula è stato portato un tablet dal quale, verso le 11.30 Benedetto XVI ha lanciato il suo primo "tweet", che dice "Cari amici è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore". Con i telefonini, la frase è stata raccolta da molti dei presenti, piccola percentuale dell'attuale milione di follower dell'account @pontifex (nella foto).

In precedenza, nel discorso alle cinquemila persone presenti all'udienza il Papa ha dato seguito a quanto la settimana scorsa aveva detto della "rivelazione di Dio come comunicazione di se stesso e del suo disegno", sottolineando che nella Incarnazione "in Gesù Dio manifesta il suo volto". "Il rivelarsi di Dio nella storia per entrare in rapporto di dialogo d'amore con l'uomo, dona un nuovo senso all'intero cammino umano. La storia non è un semplice succedersi di secoli, di anni, di giorni, ma è il tempo di una presenza che le dona pieno significato e la apre ad una solida speranza".

 "E' il mistero che contempleremo tra poco nel Natale: la salvezza che si realizza in Gesù Cristo. In Gesù di Nazaret Dio manifesta il suo volto e chiede la decisione dell'uomo di riconoscerlo e di seguirlo. Il rivelarsi di Dio nella storia per entrare in rapporto di dialogo d'amore con l'uomo, dona un nuovo senso all'intero cammino umano. La storia non è un semplice succedersi di secoli, di anni, di giorni, ma è il tempo di una presenza che le dona pieno significato e la apre ad una solida speranza".

L'Avvento, ha concluso, "ci invita a ripercorrere il cammino di questa presenza e ci ricorda sempre di nuovo che Dio non si è tolto dal mondo, non è assente, non ci ha abbandonato a noi stessi, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere. E anche noi con la nostra fede, la nostra speranza e la nostra carità siamo chiamati ogni giorno a scorgere e a testimoniare questa presenza, in un mondo spesso superficiale e distratto, e far risplendere nella nostra vita la luce che ha illuminato la grotta di Betlemme".

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