14/01/2005, 00.00
CINA
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Pechino tenta di frenare il gioco d'azzardo

Un giro d'affari illegali che vale 60 miliardi di euro. Il governo annuncia dure sanzioni.

Pechino (AsiaNews/SCMP) – Giro di vite contro il gioco d'azzardo a Pechino: il ministro della Pubblica sicurezza, Zhou Yongkang, ha annunciato nuove sanzioni contro il "gambling". Diffusissimo in Cina, muove 600 miliardi di yuan (60 miliardi di euro) all'anno, ¼ delle esportazioni totali.

Il fenomeno del gioco d'azzardo, bandito dal partito comunista cinese sin dai primi giorni di governo, in quanto "un grande  incentivo alla degradazione morale e sociale", è illegale dal 1949 ed è quindi gestito da gruppi malavitosi. Alcuni esperti, economisti e sociologi, hanno chiesto al governo di depenalizzare il gioco. In una conferenza tenuta a Pechino nella prima settimana di dicembre, hanno ricordato al governo l'enorme afflusso di denaro che finisce nelle tasche della malavita invece che in quelle statali. In Cina sono comunque permesse alcune forme di gioco, come la lotteria statale, e vengono effettuate manifestazioni sportive come, le corse dei cavalli, dove però non si può scommettere.

Per chi gioca d'azzardo ci sono sanzioni diverse: i privati cittadini non sono puniti in caso di giocate al di fuori della Cina; Macao, dove l'azzardo è legale, riceve 8 milioni di visitatori al mese. Il ministro ha annunciato perٍ che un dipartimento di polizia è stato distaccato per impedire i viaggi organizzati al solo scopo di giocare. Il governo ha inoltre predisposto una linea telefonica "rossa", attiva 24 ore su 24, ed un sito internet per aiutare i dipendenti dal gioco ad uscirne e per denunciare la malavita che lo gestisce. Attivata martedì, la linea ha ricevuto circa 200 telefonate.

Per gli iscritti al Partito comunista è previsto l'epurazione e il ministro ha annunciato che verranno effettuate indagini severe per individuarli. Il ministro Zhou ha aggiunto che qualunque pubblico ufficiale che viene trovato a giocare d'azzardo, dentro o fuori il Paese,  può essere licenziato e perseguito penalmente. L'ex vice sindaco di Shenyang, Ma Xiangdong, è stato giustiziato per corruzione e gioco d'azzardo a Macao negli anni '90. Li Jangyang, ex capo dell'amministrazione Sport a Taishan, nel Guangdong, è stato invece condannato all'ergastolo.

Terminando la conferenza stampa sono state ricordate le sanzioni predisposte per chi gestisce l'azzardo in Cina: tre anni di prigione e multe elevate.

 

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