24/04/2020, 08.57
CINA
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Riappare Li Zehua, uno dei ‘cittadini giornalisti’ scomparsi a Wuhan

In un video su YouTube racconta di essere stato arrestato dalla polizia e messo in quarantena per un mese. Aveva parlato dei forni crematori di Wuhan, che in febbraio lavoravano per 19 ore al giorno. Non si hanno notizie di altri due giornalisti. Durante la pandemia, molti che hanno criticato il regime sono spariti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Li Zehua, uno dei tre “cittadini giornalisti" spariti a Wuhan, è riapparso il 22 aprile in un video su YouTube. Non si avevano sue notizie dal 26 febbraio. Li, 25 anni, spiega di essere stato arrestato dalla polizia dopo un inseguimento in automobile per le strade della città, epicentro della pandemia di coronavirus.

Dal momento del fermo, egli ha trascorso due settimane in quarantena a Wuhan, e altre due nel suo luogo di residenza (che non nomina). Le Forze dell’ordine lo hanno accusato di aver “turbato la stabilità sociale”. Al giornalista è stato detto che la quarantena era necessaria perché egli ha frequentato della aree “sensibili”.

Milioni di persone hanno visto i video postati da Li sui social media cinesi, Twitter e YouTube, soprattutto quelli che mettevano in dubbio la versione ufficiale delle autorità sul numero di vittime del Covid-19. Egli ha raccontato che i forni crematori di Wuhan lavoravano per 19 ore al giorno in febbraio. In quel periodo, a Wuhan sono scomparsi altri due giornalisti free lance: Fang Bin e Chen Qiushi. Di loro non si hanno ancora notizie.

Secondo alcuni osservatori, le autorità stanno sfruttando la lotta al coronavirus per reprimere il dissenso interno. Il 5 aprile, dopo aver finito di scontare 4 anni di carcere per “sovversione contro lo Stato”, il noto avvocato per i diritti umani Wang Quanzhang è stato posto in quarantena a Jinan (Shandong). Ad oggi, egli non ha potuto riabbracciare la sua famiglia a Pechino.

Xu Zhiyong, fondatore del Movimento dei nuovi cittadini, è stato arrestato il 15 febbraio a Guangzhou (Guangdong) nel corso di un “controllo sanitario” per prevenire il diffondersi del Covid-19.

Da metà marzo non si hanno notizie di Ai Fen, la dottoressa di Wuhan che ha lanciato l’allarme sul morbo. Negli stessi giorni è sparito anche Ren Zhiqiang, un miliardario già membro del Partito comunista cinese (Pcc), salito alla ribalta per aver dato del “clown affamato di potere” al presidente Xi Jinping.

Da febbraio non si hanno più notizie neanche di Xu Zhangrun e He Weifang. I due intellettuali avevano criticato il regime, sostenendo che la mancanza di libertà di stampa ha favorito la propagazione del coronavirus. Uno studente universitario del Shandong, Zhang Wenbin, è scomparso il 30 marzo dopo aver postato un video in cui chiede a Xi di dimettersi.

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